Ultima trasferta per il Lecco. La squadra bluceleste andrà a Brescia, contro una squadra affamata di punti per blindare la qualificazione ai play off all’interno di un match tra compagini rivali. Match tutto lombardo che per le Aquile non significa aritmeticamente niente: retrocessione e ultimo posto già decretati nel giro delle ultime due partite, ultima domenica in campo dato l’epilogo già fissato per venerdì 10 maggio con il Modena. Indisponibili sei elementi: Louakima, Capradossi, Listkowski, Beretta, Lamanna e lo squalificato Lepore.
Verso Brescia-Lecco, l’intervista alla vigilia di mister Andrea Malgrati
Mister, riecco il Brescia. Avete voglia di rivalsa?
«Sì, sicuramente. Era stata una partita particolare, che ricordo: i ragazzi hanno fatto una bellissima rifinitura e a loro chiedo, come sempre, la prestazione; la palla non riusciamo a buttarla dentro, dovremo essere bravi a creare ancora più occasioni».
Problema acciaccati?
«Louakima e Capradossi sono indisponibili, vedo bene chi ha giocato e chi non l’ha fatto; la squadra è abituata a correre tanto durante la settimana e non vedo problemi. Assenti anche Listkowski e Beretta, mi ha fatto piacere rivedere Lamanna al campo con le stampelle».
Nello spogliatoio cosa si dice?
«Di quello che succede in società non ne parliamo. Non è vero che non abbiamo più niente da dire, fare risultato per noi è importante e faremo la nostra prestazione cercando di evitare l’atteggiamento avuto a Parma. La vetrina è per tutti, lavoriamo e facciamo bene. Sondaggi? Non so cosa succederà, vedremo. La testa è volta al miglioramento di chi c’è qua».
Cambio di…
«Modulo no, ma faremo qualcosa di diverso perché credo poco in quello. Credo nel calcio aposizionale».
Ci si aspetta un Brescia aggressivo:
«Giustissimo, in questi giorni abbiamo lavorato sull’aspetto mentale perché ci sono stati errori tecnici e tattici per tutto l’anno, ma gli errori di atteggiamento non li tollero».
Niente Lepore, quindi…
«Abbiamo provato Lemmens e Capradossi in quel ruolo, che poi ha avuto un acciacco. Saremo i soliti»
