Il tempo passa abbastanza in fretta e siamo a stimabili cinque settimane dalla partenza della stagione 2024/2025, ma in casa Lecco non si vede ancora la fumata bianca sul fronte cessione societaria. Il nero magari no, ma al momento il colore predominante è il grigio: grigio chiaro, mettiamola così, ma ancora il segnale dell’affare fatto non s’intravede all’orizzonte. La questione predominante è quella relativa alla parte di spesa corrente – è ancora decisamente troppo presto per parlare di debito – da onorare per chiudere la pratica 2023/2025: sul tavolo ci sono le fatture da saldare per i lavori eseguiti in ottica adeguamento dello stadio “Rigamonti-Ceppi”, ma pure gli stipendi di maggio e giugno, i conti aperti con InSport – gestore del Bione -, ristoranti, proprietari delle case e altre temi di questa portata. 2,5-2,6 milioni di euro che non saranno interamente coperti dal milione e mezzo che dovrebbe entrare nei prossimi mesi nelle casse societarie attraverso contributi vari e ultima tranche dei diritti televisivi. La variabile è quella rappresentata dagli asset cedibili: il discorso ruota soprattutto intorno a Nicolò Buso, ma di giocatori di proprietà, il 1° luglio, ve ne dovrebbero essere 17 considerati anche coloro che hanno beneficiato del rinnovo automatico come Celjak e Galli.
Aliberti aspetta gli imprenditori
Non va dimenticato come solo poche settimane fa Aliberti abbia riunito sponsor e altri imprenditori potenzialmente interessati a dargli supporto economico in questa avventura. Il “dentro o fuori” è maturato una decina di giorni dopo e se la pista è ancora aperta evidentemente l’imprenditore campano ha trovato più risposte positive di quanto non abbia pubblicamente dichiarato. Le informazioni raccolte in questo periodo lasciano pensare che gli appelli sono siano caduti nel vuoto: dagli attuali investitori pubblicitari sono arrivati impegni che non sono distanti dal milione di euro – cifra sovrapponibile a quella raccolta in Serie B -, ma è stato lo stesso Aliberti a spiegare di aver “raccolto” altri 270mila euro da chi potrebbe aggiungersi. Non è roba da buttar via, anzi, in Serie C.
A lcnsport.it, in ogni caso, risulta che siano in corso varie interlocuzioni per provare ad ampliare questa base: il possibile acquirente non rileverà il 100% delle quote e rimane in piedi la possibilità di vedere la compartecipazione in minoranza della famiglia Di Nunno, quantomeno in fase iniziale; con quale percentuale? Questo non è così facile da stimare, oggi, perché molto dipenderebbe dall’eventuale aggiunta di soci di minoranza già in partenza. La questione rimane in evoluzione: quello che filtra è un sentimento di moderato ottimismo, che ovviamente da solo non basta per portare la trattativa alla linea del traguardo.



















