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Avremo un D-Day?

L’imprenditore campano non ha intenzione di andare oltre la prossima settimana: troppo poco tempo per mettere a terra una programmazione dettagliata della stagione 2024/2025

Aniello Aliberti BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Si rischia di diventare ripetitivi, lo comprendiamo. Del resto, però, l’unico e grande tema in casa Calcio Lecco 1912 è quello relativo alla possibile cessione della società: da Paolo Leonardo Di Nunno ad Aniello Aliberti, fatte salve delle sorprese che da queste parti vanno sempre tenute in considerazione anche perché il patron nel tempo ha aperto svariati fronti. Il tempo stringe, l’imprenditore campano è la tipica persona che vuole programmare e contabilizzare quanto più possibile per non farsi trovare impreparata – approccio più che saggio – mentre quello pugliese lascerebbe due promozioni, una retrocessione e una programmazione storicamente approssimativa. Ribadiamo: siamo a virtuali cinque settimane dal ritiro prestagionale, non c’è più tempo per le scaramucce e le valutazioni del caso; Aliberti e Di Nunno dialogano ormai da mesi, si sono visti più volte e il primo ha pure messo sul tavolo la fideiussione bancaria allegata alla documentazione per iscriversi al prossimo campionato di Serie C. Se non avesse avuto la volontà di arrivare a dama, avrebbe già abbandonato il tavolo da tempo: farà un’ultima proposta a breve e capirà se c’è la fattibilità per chiudere la questione, altrimenti prenderà altre strade nonostante il sostegno già incassato da vari investitori e la squadra – figlio Francesco compreso – messa al lavoro da tempo.

Il tema Malgrati e il primo addio

Parallelamente Aliberti deve aver già pronto un piano d’attacco già definito: dirigenti e organizzatori vari, ma pure una linea di massima sul fronte tecnico dato che il contratto di mister Andrea Malgrati – 41 anni oggi – sarà valido fino al 30 giugno 2025 e allo stato attuale non è stata chiesta la risoluzione consensuale per migrare verso altri lidi a differenza di quanto fatto da Luciano Foschi visto il prossimo approdo a Renate. L’ultimo tecnico bluceleste dalle parti di Trento rappresenta un’idea, questo sì, intanto lui ha sostenuto l’ultima prova prima di conseguire la Licenza UEFA A che gli permetterà di operare ufficialmente da primo allenatore fino alla Serie C: in caso di permanenza il contratto andrebbe comunque adeguato, tanto nella forma quanto nella parte economica. Intanto al “Rigamonti-Ceppi” manca una pedina, dato che da inizio mese il giovane segretario sportivo del settore giovanile Simone Mondelli ha lasciato per legarsi, con lo stesso ruolo, al Como neopromosso in Serie A. E potrebbe pure non essere l’unico a cambiare aria visto il clima d’incertezza vissuto all’ombra del Resegone.

La piazza lecchese aspetta di capire se avrà un proprio D-Day – certo, un anno fa si parlava di finali per la Serie B… -, oppure se si ritroverà costretta a proseguire con la famiglia Di Nunno confermata alla guida. Di certo quel poco di positività rimasta non ne gioverebbe.

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