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Di Nunno-Aliberti, accordo trovato: «Me ne vado con sofferenza», «voglio una squadra ambiziosa»

Altre evoluzioni all’interno di una giornata dallo stile drama: i due imprenditori hanno trovato l’accordo al culmine di una giornata complessa

Aniello Aliberti, a sinistra, e Paolo Leonardo Di Nunno BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 7 minuti

Fine dell’era Di Nunno a Lecco, tocca ad Aniello Aliberti: dopo le difficoltà incontrate durante la mattinata e l’aver portato la trattativa a un passo dallo sfumare, le due parti si sono riavvicinate fino ad arrivare a un accordo. Alle 18.30 è andata in scena una conferenza stampa cui hanno preso parte entrambi gli imprenditori, che evidentemente è servita per fare il punto della situazione all’interno di una giornata fatta di tira e molla dopo la presentazione di un ultimatum da parte del presidente di IMD Group e, a questo punto, anche per dare l’annuncio ufficiale. Durante la mattinata di mercoledì 12 era arrivata la richiesta da 500mila euro da parte di Di Nunno, lato cash in aggiunta rispetto all’accollo dei debiti, con controproposta da 300mila euro inizialmente rifiutata. Ora la nuova evoluzione che ha portato alla fumata bianca: un finale drama – vada come vada – che era lecito aspettarsi. E la piazza lecchese, che ha reagito negativamente alle notizie arrivate nella tarda mattinata, conosce ora la mani che plasmeranno la stagione 2024/2025. Il valore globale dell’affare sarebbe di un milione di euro: la firma sull’atto notarile verrà messa alle 13 di giovedì 13 giugno presso la sede di Elettronica Videogames, ma tra le due parti c’è già stato il formale scambio di documenti per il signing.

Di Nunno: «Me ne vado con sofferenza». Aliberti: «Ora il diesse»

L’esordio è del patron Paolo Leonardo Di Nunno: «Questo messaggio va ai tifosi. Me ne vado con sofferenza, vi lascio in mano a un imprenditore di successo, che spero possa farvi raggiungere la Serie A. Auguro tante stagioni calcistiche vincente, un abbraccio a tutti: ci vedremo presto».

Palla ad Aniello Aliberti: «Chiudiamo con la firma dal notaio e saremo operativi come nuova struttura. Dovremo correre, i tempi sono abbastanza stretti per pensare alla squadra e all’organizzazione. Voglio ringraziare, o maledire, Corrado Valsecchi perché è stato il primo facilitatore oltre a chi ha collaborato alla buona riuscita della trattativa nelle persone di Gaetano Manfredini e Francesco Micheli. Da domani mattina mi metterò al lavoro: avrò a fianco mio fratello Michele, che ha esperienza nel settore, un supporto determinante arriverà da mio figlio Francesco che mi ha spinto verso questo passo molto impegnativo. La società avrà una governance vicina a quella delle aziende che ho gestito e fanno parte del mio gruppo».

Quanto è costata la Calcio Lecco e quale sarà il budget?
«Non vogliamo dare le cifre dell’accordo, speso o non speso cambia niente. L’ambizione è sicuramente quella di fare un campionato di Serie C, dignitoso e perché non nella speranza di una promozione? Però non è mia abitudine fare promesse, voglio una squadra che non galleggi ma sia ambiziosa: il calcio non è una scienza esatta, non andremo al risparmio ma non faremo spese folli».

Ha già in mente allenatore o figure sportive?
«Mentre proseguiva la trattativa ero consapevole che saremmo stati in ritardo e che dovremo partire a spron battuto. Abbiamo dei contatti con direttore sportivo e allenatore: dovranno confermare la loro disponibilità, ma non escludo la permanenza di Malgrati».

Sulla possibilità di arrivare ad altri investitori:
«Riassumo il percorso di due mesi: sono in trattativa per un’azienda lecchese e da lì è nata l’idea di dare supporto alla Calcio Lecco 1912. Di Nunno non ha lasciato la barca in mezzo al mare e l’ha fatto anche ora, i lecchesi dovranno riconoscerglielo. Quando ho visto la scomparsa delle prime cordate mi sono trovato a un bivio: lasciar perdere tutto o provare ad acquisire il 100% per poi inserire altri azionisti. Mi piacerebbe accogliere altri imprenditori lecchesi o di altra provenienza, così da non tenermi l’onere della proprietà: arrivati alla fideiussione si era a questo bivio, mi auguro che il dialogo con altri imprenditori prosegua. Se non ne troverò, mi assumerò l’onere di andare avanti da solo».

Chi sarà il proprietario formale?
«La società cassaforte Alefra Srl che detiene le partecipazioni del gruppo e dell’immobiliare cui fa riferimento la mia famiglia».

Ha già in mente dove intervenire a livello di struttura societaria e non solo?
«La mia priorità è il direttore sportivo per mettere insieme la squadra. Sulle strutture, stadio compreso, andrebbe rivoluzionato tutto: ci sono vincoli dettati dal Comune, ma ho bellissime idee per rendere più bello lo stadio di quello che è oggi. In parte lo posso fare io, in parte tocca al proprietario di casa: ho avuto diversi dialoghi con il sindaco, non voglio fare polemiche ma appena possibile – a breve – credo sia il caso di preparare un progetto per capire in che modo il Comune può partecipare. I punti fondamentali sono due: estetico per dare un’impronta più bella, poi quello funzionale ma devono nascere degli spazi per migliorare».

Qual è stato il percorso della trattativa?
«Non ha nessun valore visto l’arrivo. Di Nunno avrà sempre un posto d’onore allo stadio, deciderà lui se venire o meno: grazie a lui la società è rimasta in Serie C, un altro imprenditore meno galantuomo avrebbe potuto chiudere baracca e burattini; ha solo un difetto, non conta fino a dieci. Come ci siamo arrivati è un pettegolezzo e basta».

Quale ruolo per Battazza?
«Difficile escluderlo dalla compagine (ride, ndr). Per mio figlio è un idolo, ma a parte questo fa da collante».

Quale il ruolo di Michele e Francesco Aliberti?
«Saremo in consiglio di amministratore, penso che Francesco avrà la delega di vicepresidente e dovrà allinearsi a quello che è la scelta del direttore sportivo: chiarisco subito, chi ha il comando di un’area deve poterla governare. Laddove non ci sia soddisfazione sul lavoro svolto, penseremo alla rimozione: se il diesse sbaglia delle scelte, non arriva qualcuno a creare caos».

Con Alex Lin?
«Ho ascoltato tutti contestualmente all’altra trattativa in essere. Ho tirato le somme e Alex Lin è uno di quelli con cui mi sono incontrato, mi ha dato una disponibilità per una serie di contatti che ha e potrebbero portare a delle sponsorizzazioni. Ma carta canta e le parole rimangono parole: se un domani ci saranno delle opportunità, ben venga. Non so cos’abbia fatto allo stadio, onestamente».

Sta trattando per Gilardoni Raggi X?
«Assolutamente no, è nel nostro settore ma non si tratta di quella realtà. Tutt’altro mondo».

Chi saranno direttore generale e segretario?
«Dobbiamo fare le nostre valutazioni, è mio abitudine partire da chi già c’è: sono persone che ho incontrato e salutato, ma è finita lì. Valuteremo anche in base a chi vuole restare o meno: abbiamo due allenatori già sotto contratto».

Quali i tempi per le nomine?
«L’unica figura assente è quella del direttore sportivo e quello è il primo granello di sabbia da mettere: lui deve scegliere l’allenatore, in primis, e comporre la squadra. Da stasera ci occupiamo di questo e cominciamo a vedere quale diesse prendere: i contatti sono già in corso, dobbiamo vedere chi prendere. Atto notarile? Alle 13 presso la sede dell’azienda di Paolo Leonardo Di Nunno, ma gli accordi sono già stati firmati via pec e il notaio dovrà trascrivere ciò che è già stato concordato».

Cosa pensa dell’operato di Andrea Malgrati?
«Ho seguito solo l’ultima partita con il Modena. Ho visto le strutture in quell’occasione e quella partita mi ha dato la spinta emotiva perché ho visto la notevole presenza dei tifosi in tutti i settori: è significativo e fa capire la passione verso la Calcio Lecco. La seconda volta sono venuto al sabato pomeriggio a vedere l’Under 17 e a prendere contatto con il responsabile Paolo Pennati: dobbiamo far leva sulle giovanili, come la storia ci ha insegnato per l’Atalanta».

Chiude Corrado Valsecchi, consigliere comunale parte attiva nella trattativa: «Il mio “grazie” a Di Nunno che ha fatto tanto per la Calcio Lecco, in grado di rispettare gli impegni che ha assunto».

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