Il Lecco ha un nuovo proprietario. Nel pomeriggio di mercoledì 12 giugno Paolo Leonardo Di Nunno e Aniello Aliberti hanno firmato il signing, accordo per il passaggio di quote poi finalizzato alle 13 del giorno successivo con il closing davanti al notaio. Si chiude, a un anno esatto da Foggia 1-2 Lecco, un’era che ha portato i tifosi blucelesti a vivere qualsivoglia emozione e tipologia di risultato sportivo, passando dal dilettantismo alla Serie B per fare immediato e rovinoso ritorno in Serie C. Starà ora all’imprenditore campano, ormai naturalizzato bergamasco, ridare entusiasmo a un ambiente che ha passato gli ultimi mesi a guardare più le questioni extra che in campo. Uno degli interlocutori sarà certamente il Comune di Lecco guidato da Mauro Gattinoni, proprietario dello stadio “Rigamonti-Ceppi” e cofirmatario della convenzione valida fino all’agosto 2030: un tema che il primo cittadino ha affrontato parlando ai microfoni di lcnsport.it.
Il saluto di Gattinoni ad Aliberti: «Parliamo di stadio e convenzione»
Sindaco, siamo arrivati a un punto di svolta:
«Siamo arrivati a un epilogo forse inevitabile, con la fuoriuscita di Paolo Di Nunno e della sua famiglia che tanto ha fatto per la calcio. Con tutti gli accenti e con tutti gli approcci del caso, i risultati sono arrivati e questo grazie a lui. Purtroppo la parabola discendente che si è innescata soprattutto nella seconda metà del campionato ha portato alla necessità di trovare un altro acquirente e la figura di Aniello Aliberti rappresenta quella solidità di cui il Calcio Lecco ha bisogno, quindi in sé è davvero un’ottima situazione, un ottimo inizio, una ottima ripartenza. Dal punto di vista dello stadio dell’impianto sappiamo bene che la convenzione in essere col Comune di Lecco vale 50mila euro, quindi non parliamo di cifre stratosferiche. Sono 50mila euro a cui Comune sta rinunciando in virtù dell’investimento fatto all’epoca proprio da Di Nunno per il rifacimento del “Rigamonti-Ceppi”. Ogni convenzione può essere discussa questo e il nuovo presidente Aliberti lo sa, ovviamente bisogna mettere sul tavolo dei progetti che rendano opportuno, necessario e interessante ridiscutere le condizioni generale della convenzione, che in fondo è l’unico atto regola i rapporti tra l’amministrazione comunale e la società. Sono disponibile, quindi, a rivedere la convenzione.
Recentemente avete recentemente deliberato sul tema della piattaforma dei disabili. Ci sono aggiornamenti?
«In realtà abbiamo messo una posta a bilancio di 100mila euro per i disabili. Non abbiamo sviluppato progetti, anche perché volevamo parlarne con chi poi sarebbe stato il gestore dello stadio, quindi anche funzionalmente rispetto alle sue esigenze. È possibile rendere il progetto più definitivo: questo sarà il primo tema che affronteremo con Alberti, trattando quelle che potrebbero essere le condizioni del Comune in merito alla valutazione dell’idea di stadio, ma a condizione che si arrivi a una soluzione sportiva. Ovviamente la Serie B è in grado di sprigionare delle economie rispetto alle quali anche un investimento modulare progressivo di rifacimento da parte dello stadio di nuove funzionalità nello stadio può essere molto più semplice e io non pongo condizioni di alcun tipo, nel senso che oggi il dialogo dev’essere in questa fase assolutamente aperto a qualsiasi ipotesi. L’anno scorso alcuni lavori sono già stati pagati, non c’è la Serie B che potrebbe generare, come sapete, dei flussi stabili soprattutto per chi non è neopromosso ma rimane in Serie B. Con un impegno sportivo legato alla permanenza in cadetteria si potrebbero pianificare degli interventi su più anni e in un ciclo tutto sommato breve si potrebbe restituire uno stadio moderno. Quello che c’è oggi è ovviamente funzionale. Abbiamo visto anche che la città regge bene, i tifosi sono stati splendidi da questo punto di vista tifosi perché si sono comportati nel rispetto della città e anche delle città che ci hanno ospitati. Ci sono tutte le condizioni migliori.
