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Patrimonio da mantenere

L’Under 17 è stata la punta dell’iceberg grazie a dei risultati scintillanti, ma il sistema Calcio Lecco muove centinaia di ragazzi e ragazze. Fondamentale mantenere degli investimenti adeguati

L'Under 17 del Lecco ha fatto meraviglie contro le big italiane
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Tempo di lettura 4 minuti

Si dice che ci vogliano, minimo minimo, cinque anni per mettere in piedi un settore giovanile in grado di produrre risultati degni di nota. Di quanto fatto a Lecco si parla sempre troppo poco: nonostante un fallimento fresco, perché il 2017 è tutt’altro che lontano se pensiamo al discorso fatto in apertura, e una notevole competizione sul territorio, la stagione 2023/2024 è stata tra quelle che hanno dato le maggiori soddisfazioni in termini di riscontro sul campo. L’attività di base affidata ad Andrea Lafranconi ragiona su schemi consolidati ormai da anni, tant’è vero che parecchi istruttori sono letteralmente cresciuti e si sono fatti le ossa in casa insieme a tanti che da bambini sono diventati ragazzi e fanno parte delle squadre del settore agonistico che risponde direttamente al responsabile Paolo Pennati, in carica dal 2019 e supervisore di tutta la struttura. Qui la punta dell’iceberg, ovvero la Primavera 3, ha vissuto un’annata travagliata, mentre l’Under 17 Serie A e B si è presa parecchio e meritato spazio all’interno delle cronache grazie alla serie di clamorosi risultati ottenuti nonostante una rosa costruita pescando prevalentemente tra i campionati regionali, rendendo così merito al prezioso lavoro fatto dallo scouting in tutte le categorie sotto la supervisione di Paolo Spinelli e Giuseppe Sala. Tondi, blindato per tre anni, e Mungari si sono presi la gran parte dei riflettori ma la rosa gestita da mister János Székely ha brillato nella sua interezza. L’Under 16 ha sfiorato la qualificazione ai play off, ma anche le altre categorie hanno vissuto delle stagioni formative. Va solo ammirato il lavoro fatto in una stagione partita in grande ritardo e vissuta in perenne rincorsa, anche nelle cose che saltano meno all’occhio, per le note vicende che hanno caratterizzato l’estate 2023.

Non va dimenticato il progetto affiliazioni coordinato da Francesco Rotta – 9 anni in bluceleste -, non va dimenticata una Divisione femminile – gestione affidata a Giovanni Dossi – che è stata orfana della Prima squadra ma ha comunque mandato in campo centinaia di ragazze dai 19 anni in giù. Come non va dimenticata la perenne sofferenza legata alle strutture: l’attività di base spesso divide il campo di Sala al Barro in quattro per permettere a tutti di non perdere le rispettive ore di allenamento, con il Bione la querelle economica è ancora aperta e per il reperimento di altri campi a undici giocatori talvolta il tema si fa tragico, tant’è vero che il “Rigamonti-Ceppi” è stato sovrautilizzato a causa della situazione contingente. La situazione strutture non è di semplice risoluzione, negli ultimi tre anni è stata avanzata anche l’ipotesi “De Coubertin” di Oggiono – centro in stato di abbandono da allora -, ma non si è riusciti a trovare la quadra con l’amministrazione Narciso dopo la chiusura dell’attività operata dal prolifico NibionnOggiono. La speranza è che il cambio della guardia possa dare una nuova spinta anche su questo fronte, qualsiasi possa essere lo sbocco.

Settore Giovanile, il futuro è ora

Il tema giovanili – da qualche tempo Galperti Academy Settore Giovanile – è caldo soprattutto in questi giorni, visto l’incontro che il nuovo proprietario Aniello Aliberti e il figlio Francesco, vicepresidente designato, hanno sostenuto con i vertici dirigenziali proprio nei giorni scorsi: il budget stanziato per la stagione 2023/2024 era lontano da quello delle dirette concorrenti – big e non solo -, ma la retrocessione in Serie C della prima squadra taglierà la gran parte del contributo riconosciuto alle venti società cadette. Tanto per capirci, a Lecco l’investimento al netto del finanziamento esterno è stato di circa mezzo milione di euro, ma in terza serie ci sono realtà che arrivano a mettere sul tavolo un milione all’anno – per l’Albinoleffe è un fiore all’occhiello, il neopromosso Cesena è un’eccellenza nel Belpaese – per il mantenimento di una struttura che alla fine produce grandi risultati. Grazie al passaggio in Serie B anche a Lecco si è riusciti a potenziare un patrimonio già in costruzione, che sì passa dai ragazzi ma è anche da ricondurre al capitale umano impiegato per la loro formazione. Al netto di chi verrà attratto dalle sirene suonate dalle big, perdere altri pezzi per strada sarebbe veramente un peccato quando potrebbe essere vicino il tempo del raccolto. Il futuro è letteralmente ora.

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