Giorno uno per la nuova Calcio Lecco 1912, mediaticamente parlando. Al “Rigamonti-Ceppi”, come annunciato nei giorni scorsi, hanno fatto capolino le figure di Antonio Minadeo, Michelangelo Vitali e Francesco Baldini, rispettivamente direttore sportivo, club manager e tecnico scelti dalla proprietà Aliberti per far vita al primo corso della nuova gestione. Tanta, tantissima carne al fuoco in questi giorni di lavoro, del resto il tempo non è stato amico: ritiro – diviso in due, con prima tappa Veronello Resort e seconda a Rovetta con partenza e intermezzo al “Rigamonti-Ceppi” – e calciomercato sono tra gli argomenti più visibili, ma c’è anche un sottobosco di questioni da trattare che richiede parecchia cura dei dettagli. Presentati anche Giorgio Dusi e Nicole Palazzolo, nuove figure referenti per l’area comunicazione.





Calcio Lecco, la presentazione di Antonio Minadeo
Direttore, avete una rosa già di livello:
«Per me è prestigioso lavorare in una piazza così. Rileviamo una squadra validissima, tanti elementi a Lecco hanno vinto un campionato e parleremo con tutti loro: la proprietà non ci ha fatto richieste, faremo le valutazioni in ritiro e spero che l’attaccamento futuro sia quello già mostrato. Per noi è solo un piacere lavorare con gente predisposta. Le richieste del mister? Niente, siamo abbastanza soddisfatti di quello che abbiamo trovato e lavoreremo per migliorare ciò che già c’è. Lecco dev’essere un punto di partenza per noi e per loro».
Sul calciomercato:
«Per ora abbiamo una base di over di primo livello, abbiamo Stanga e Tordini come under. Con Tordini siamo vicini a un prolungamento contrattuale, siamo con l’asticella alta e stiamo puntando a profili importanti che hanno avuto un’esperienza significativa nelle formazioni Primavera di Serie A e Serie B: guardiamo a queste opportunità. Louakima? È straniero, parlo di giocatori che possano avere un ruolo nel minutaggio. Giudici? Non è un giocatore del Lecco».
Quali le prime rose toccate dalla proprietà?
«Sono stato interpellato dalla famiglia Aliberti e c’è stato subito feeling, la condivisione di un progetto con l’entusiasmo giusto. Mi ha convinto la loro tranquillità nel fidarsi dei collaboratori scelti. Il mister è caratterialmente molto simile a me, ha la bava alla bocca e ha rinunciato economicamente a qualcosa per venire qui e con sè ha uno staff di prim’ordine».
Richieste per Buso?
«Il giocatore piace, posso garantirlo. Al momento la fase di mercato è speculativa, si fanno sondaggi per farsi delle idee ma non è il momento di affondare. La cifra non è spropositata, ha grandissima prospettiva e il mercato dirà la giusta valutazione e collocazione: per noi è un giocatore di un certo valore».
La situazione di Frigerio:
«Il mister non ha dubbi, se non ci puntiamo dobbiamo essere mandati a casa stasera. Ha un contratto non in scadenza, c’è una clausola fissata dalla vecchia proprietà che ha fatto un lavoro ottimo: non lo cediamo, ma se arrivano con quella cifra… Non facciamo la cifra».
Calcio Lecco, la presentazione di Michelangelo Vitali
Direttore, ci parla del ritiro?
«Abbiamo cercato una soluzione vicina per i tifosi e quindi l’abbiamo divisa in due. Una prima parte (19-25 luglio) a Veronello, torneremo per un’amichevole nel fine settimana e poi andremo a Rovetta (29-3/4 agosto) prima di tornare per un’ultima amichevole».
State pensando alla prossima campagna abbonamenti?
«Personalmente sono stato chiamato dalla proprietà per creare un ambiente di lavoro professionale per avere delle soddisfazioni nei prossimi anni. Rappresenterò la proprietà tutti i giorni a Lecco. Sulla campagna abbonamenti stiamo lavorando e ci sono tante cose da sistemare rispetto alla gestione precedente: ci faremo trovare pronti, credo che potremo uscire entro fine mese, anche prima: attiveremo la modalità online».
Calcio Lecco, la presentazione di mister Francesco Baldini
Mister, qualcuno sotto contratto le piace particolarmente?
«Se il campionato iniziasse domani, avrei a disposizione una squadra di buon livello, c’è qualcuno che ha vinto il campionato. Sono giocatori di ottimo livello. Moduli? Si può occupare il campo in maniera diversa, ragiono sul 4-3-3 e sul 4-3-1-2 che ci permettono di non essere attenditi».
È la terza neoretrocessa che rileva. Quali le differenze?
«Sono andato a Vicenza a fine Serie B e abbiamo perso con il Cosenza, la ripartenza non è andata nel migliore dei modi per tutta la stagione anche dopo il mio cambio. A Perugia sono stato esonerato dopo due sconfitte in sedici partite, siamo sempre stati terzi. Difficilmente si possono accomunare le retrocessioni, questa è diversa perché cambiata la proprietà ed è la prima volta che mi capita. Qua ci sono tutte le componenti per lavorare in un certo modo: ho conosciuto il direttore che mi ha contattato e qui penso ci sia la possibilità per fare quello che mi piace. Calciatori? Prima delle caratteristiche tecniche m’interessano quelle umane, io ho trovato il Lecco che ha vinto il campionato e avrei avuto dei dubbi legati alla salvezza. Ho sentito mister Foschi, che ringrazio per le belle parole, e mi ha spiegato cos’era quel gruppo. Avremo avversarie dal budget importante come Vicenza, Padova e Triestina, ma ho la convinzione che il gap si possa colmare con gli uomini».
Qual è l’ingrediente per amalgamare la squadra?
«Non ho seguito il Lecco lo scorso anno e non ho la presunzione di sapere quali sono stati gli errori. La componente gruppo-spogliatoio è importante: non voglio dare alibi ai giocatori e sarò molto concentrato su queste cose, a Catania siamo stati per due mesi con la doccia congelata e nessuno ha saltato un allenamento. Con la serietà si possono ottenere risultati importanti».
Quale l’idea sulla nuova società?
«C’è un campo in sintetico che ci permette di allenarci e una palestra per lavorare sulla forza. Faremo un ritiro: ci troveremo il 15 sera e partiremo per Veronello dove staremo una settimana, torneremo per 2-3 giorni e poi andremo nuovamente via. Abbiamo provati a stare vicini ma siamo partiti in ritardo».
Come ha trovato i calciatori?
«I primi giorni mi serviranno per farmi dire cos’hanno in testa. Vogliamo gente felice e che abbia voglia di fare bene: gli allenamenti saranno a porte aperte e siete invitati, così come capiterà durante l’anno perchè questa è una cosa che porto avanti dagli scorsi anni».
Il parallelismo tra Luca Moro e Mattia Tordini:
«Luca si fermava ogni fine allenamento e chiamava i miei collaboratori alla fine di ogni sessione per fermarsi ogni ora per allenarsi individualmente. Parto da quello, dalla volontà che deve avere un giocatore come Tordini. Vincolante? Se vuoi fare il calciatore ad alti livelli devi essere pronto a fare il portiere. Cerco quello da tutti i giocatori. Non posso pensare di dover lasciare il campo alla Primavera perchè non posso fare il lavoro con Moro: spesso mi si dice che non ho vinto niente, ma nella Nazionale ho visto Calafiori e Fagioli, a Trapani ho fatto debuttare Carnesecchi. So che Tordini è un diamante grezzo, ma lui deve sapere che allenatore ha: se mi darà tutto, lui come gli altri, tireremo fuori tutto».



















