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Interviste | Baldini: «Siamo in crescita, non vogliamo vivacchiare». Marrone: «Rimasto per un conto in sospeso». Tabbiani: «Pensavo di vincerla»

Il tecnico bluceleste guarda a chi c’è, ma non chiude le porte a un nuovo innesto in mediana, il reparto più a secco di esperienza. Per il centrale ex Juventus è il primo gol con la maglia bluceleste

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Tempo di lettura 5 minuti

Il Trento riprende il Lecco con l’ex Petrovic in pieno recupero. Pareggio che ci sta tutto, ma che evidentemente risulta essere un risultato bruciante per com’è arrivato: sopra 0-1 grazie al primo gol di Marrone, la squadra di Baldini crea ma spreca le occasioni per raddoppiare, non riuscendo a capitalizzare il gran lavoro fatto da tutta la linea difensiva con il fondamentale aiuto di Furlan tra i pali. Traversa di Gunduz e di nuovo sotto coperta, ma il muro messo sul negli ultimi 18 metri cade sul più bello per un difetto di posizionamento sul tradizionale calcio d’angolo della speranza. Dall’“Euganeo” ci si porta via un punto in trasferta, che comunque non fa mai male, e pure la consapevolezza di essere ben lontani dalla forma migliore, come già emerso a più riprese in questi primi due mesi scarsi di stagione: con quattro punti in tasca non è poi una brutta notizia.

Trento 1-1 Lecco, l’intervista di mister Francesco Baldini

Mister, a quel punto la partita andava portata casa:
«Comincio facendo i complimenti al Trento, noi l’abbiamo impostata per ripartire e siamo ripartiti 100 volte. Abbiamo giocato contro una squadra che sa giocare a pallone ed è impostata per giocare a pallone: abbiamo lottato e siamo in crescita, abbiamo giocato pochissimo e ci manca il ritmo partita. Dobbiamo andare un passo alla volta, non ci accontentiamo di quanto stiamo facendo. Di sicuro non siamo una squadra che vuole vivacchiare».

Su Sipos:
«Ha bisogno di giocare, viene da un periodo d’inattività e ha bisogno di crescere. È un attaccante che sono convinto ci servirà tanto. Peccato non aver avuto Zuberek, levare Sipos e mettere Rocco o Tordini cambiano le caratteristiche fisiche. Si perde anche sulle palle inattive contro, Sipos era quello destinato a stare lì sui calci d’angolo contro; sapevamo che avremmo sofferto sulle palle inattive».

Parlando di centrocampo, primo tempo di difficoltà in costruzione e nella ripresa fatica sugli attacchi avversari:
«Chiedo un grandissimo lavoro al reparto, spendono sicuramente tanto. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, lo metto dentro le 100 ripartenze sbagliate: abbiamo perso tanti palloni e dobbiamo migliorare tanto. La fase difensiva ci ha permesso di fare un gran lavoro: cambi Galli, metti dentro Dore alla seconda partita nei professionisti e devi avere pazienza. Le alternative sono quelle, le caratteristiche di Gunduz sono diverse».

Furlan e Battistini, grande partita:
«Ci metto tutta la linea, ha retto tanto contro tre attaccanti, mezz’ali che s’inseriscono e terzini che spingono».

Uno slot lo avete ancora per il centrocampo…
«E magari vuoi anche il nome (ride, ndr). Parliamo di chi c’è e di chi si è spaccato la schiena anche oggi. Siamo una squadra molto fisica che andrà in condizione più in là rispetto a coloro che hanno i brevilinei».

Trento 1-1 Lecco, l’intervista di Luca Marrone

Luca, sarai più infastidito per la vittoria sfumata:
«Certo, fare gol è sempre una bella soddisfazione. Per un difensore non prendere gol è importante, ma l’atteggiamento è stato quello giusto così come la voglia di combattere su ogni pallone. Andiamo a casa con un punto che ci fa lavorare bene».

Come l’avete vissuta in campo?
«Magari nel finale è subentrata della stanchezza: dobbiamo migliorare anche questo aspetto. Se avessimo fatto l secondo gol la partita si sarebbe chiusa e un pizzico di rammarico».

Perché sei rimasto a Lecco?
«Ci sono state delle richieste, ma ho ancora un conto in sospeso con Lecco. Mi piace lavorare con lo staff e i compagni: sono tutti bravi ragazzi, abbiamo voglia di fare qualcosa di bello quest’anno».

Trento 1-1 Lecco, l’intervista di mister Luca Tabbiani

Mister, pareggio sacrosanto.
«Siamo contenti di aver recuperato la partita alla fine, ma dobbiamo fare uno switch perché in queste partite devi raccogliere il massimo. Dall’inizio alla fine abbiamo proposto e prodotto, concedendo solo una ripartenza verso la fine quando eravamo esageratamente sbilanciati: la partita è stata fatta bene, abbiamo tenuto la palla per 90′, manca ancora qualcosa e dobbiamo trovarlo per emergere. Le cose non capitano per caso: dobbiamo migliorare molto, ma il pareggio è il giusto premio per i ragazzi perchè è difficile trovare una partita negativa».

Trovata l’energia giusta dalla panchina:
«Tutti quelli che sono entrati hanno dato di più, vero che abbiamo cambiato modo di giocare ma per la quasi totalità della partita siamo stati dentro la gara e penso che questo renda orgogliosi tutti coloro che fanno parte del Calcio Trento. Dobbiamo lavorare al 100mila per cento per trovare quello che ancora manca. Alla fine ero convinto di poterla vincere nonostante il poco tempo a disposizione. Abbiamo trovato Padova e Lecco che penso arriveranno nei primi 4-5 posti, l’idea data è stata quella di potersela giocare alla pari».

Trovato finalmente il gol:
«Anastasia era rammaricato, sono contento che abbia trovato il gol Petrovic e sono sicuro che ne farà ancora di più. Questa squadra lavora come una matta e deve avere un po’ l’ossessione del gol: dobbiamo migliorare in quella fase lì, che non è solo da ricondurre agli attaccanti. Siamo alla seconda giornata e vedo tantissime cose fatte bene».

Ha colpito Aucelli:
«Christian lo conosco dai tempi della Vis Pesaro perché ero a Fiorenzuola, quando c’è stata l’opportunità di prenderlo l’abbiamo scelto. Abbiamo cercato di prendere tutti i giocatori che volevamo e lui era uno di quelli. Sono ragazzi, lui e gli altri, che avevano bisogno di un percorso d’inserimento».

Cosa ti aspetti da Di Carmine?
«Mi aspetto che lui e Petrovic facciano i gol che devono fare, senza che questo sia un assillo per loro ma dando una mano della squadra. Sta bene, con me ha fatto parecchi gol e so che verrà qua a dare una mano: mi aspetto che venga ad alzare l’asticella».

Come sta Cappelletti?
«Ha avuto un fastidio all’adduttore, non so se sia un affaticamento o un altro tipo di problema. Domani o dopodomani valuteremo, anche lì siamo coperti».

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