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Interviste | Baldini: «Dopo 30′ eravamo sulle gambe. Gol subiti frutto di episodi». Furlan: «Mancata cattiveria». Cannavaro: «Non ci siamo pianti addosso»

Sopra 0-2, la squadra di Baldini si fa clamorosamente rimontare da una Pro Vercelli che è brava a non uscire mai dalla partita e a capitalizzare il tutto con i suoi senatori

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Tempo di lettura 5 minuti

Ancora una rimonta da 0-2 per il Lecco, purtroppo questa volta al passivo. I blucelesti disputano un’ottima prima mezz’ora capitalizzando con Galeandro e Sipos, ma alla lunga le bianche casacche trovano la chiave di volta per mettere a frutto un impianto di gioco comunque interessante: prima Comi con una girata da centro area, poi Iotti con un arcobaleno di rara bellezza permettono ai piemontesi di pareggiare, infine il rigore conquistato e trasformato dall’ex Bunino conduce la squadra di Cannavaro verso la conquista di tre punti meritati. Per la banda di Baldini ci sono varie ferite da leccare e la consapevolezza di aver ancora tanto da imparare.

Pro Vercelli 3-2 Lecco: l’intervista di mister Francesco Baldini

Mister, sullo 0-2 avete voluto gestire e forse non ne siete ancora capaci:
«Abbiamo messo la partita come meglio non si poteva, poi abbiamo perso due palle sui gol presi e due episodi hanno riaperto la partita. Sicuramente abbiamo commesso degli errori e non sto cercando delle attenuanti: dopo mezz’ora la squadra era abbastanza sulle gambe, loro hanno recuperato un giorno in più e noi abbiamo fatto un viaggio in pullman, anche i cambi erano militati. Nel senso tempo si è visto questo calo: non stiamo cercando scuse, abbiamo speso tanto nelle prime due partite. Abbiamo commesso degli errori e ne dobbiamo fare tesoro: la concentrazione è fondamentale perché ogni episodio determina tantissimo».

Il calo è solo fisico?
«Di sicuro non abbiamo gestito il doppio vantaggio, ma i gol sono frutto di due episodi. A fine primo tempo ho detto ai ragazzi di pensare positivo per non soffrire: ho cercato di levare loro dalla testa il fatto che eravamo andati sul doppio vantaggio e il fatto che ci avessero ripresi a un minuto dalla fine del primo tempo. Nella gestione della partita avremmo dovuto essere molto più concentrati: dobbiamo ricaricare le batterie perché ci aspetta un incontro bello tosto, recuperando i giocatori perché chiunque senza determinati elementi sarebbe in difficoltà».

Il clima negli spogliatoi era di…
«Testa bassa e non mi è piaciuto. È la prima sconfitta stagionale e c’era rabbia, non devono abbassare la testa perché con le forze che avevano oggi dovevano provare a dare ciò che avevano».

Le prove di Stanga, Dore e coloro che sono stati meno impiegati:
«Con l’emergenza abbiamo bisogno di tutti. Se analizzo i primi trenta minuti la squadra era ben messa in campo, poi quando gli altri sono calati anche loro si sono non dico adeguati, ma non sono i giocatori che emergono nei momenti di difficoltà: sono giocatori che ci troviamo, non avevo altre alternative e non è il risultato che mi ».

L’ultima pedina:
«L’infortunio di Marrone è grave e ce lo toglierà per mesi, il danno è importante. Vediamo se riusciamo a recuperare Lepore e Di Gesù, ma la vedo complicata. Ripeto, dobbiamo rialzare la testa perché non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi ora: non dobbiamo pensare di essere forti, forse dopo lo 0-2 è successo ma in questa categoria paghi subito lo scotto».

Pro Vercelli 3-2 Lecco: l’intervista di Jacopo Furlan

Jacopo, preso il gol siete calati vistosamente:
«Parlerei di grande occasione persa, siamo stati straordinari nell’approccio con compattezza e lucidità. D’altro canto abbiamo dimostrato dell’immaturità e abbiamo peccato di agonismo: in questa categoria, in questo girone in particolare, quando lo metti perdi poche volte. Se non prendiamo quel gol finisce 0-3, poi abbiamo peccato di cattiveria».

La carenza di agonismo è frutto di stanchezza o di esperienza?
«Incidono molto le tre partite, mi sentivo stanco io. Sicuramente è un’attenuante, ma dobbiamo metterci qualcosa in più, a partire da me che avrei potuto dare delle indicazioni in più. Inizia a essere pesante, ci manca un pelo per fare il salto di qualità e per questo sono ».

Manca un po’ di consapevolezza:
«La squadra è consapevole, ma manca quel qualcosina che dobbiamo mettere noi. La partita viene preparata nei minimi dettagli, da Serie A e dobbiamo fare solo quello che ci viene detto. Peccato non aver portato a casa nemmeno un punto, sarebbe stato penalizzante ma avrebbe allungato il periodo d’imbattibilità».

La prima reazione al fischio finale:
«Non si parla mai dopo la partita, lo faremo domani».

Pro Vercelli 3-2 Lecco: l’intervista di mister Paolo Cannavaro

Mister, il ritorno alla vittoria:
«Nel modo più folle. Gara bella e intensa, sono soddisfatto per com’è andata».

Bene anche sotto nel punteggio:
«Anche sullo 0-2 avevamo rischiato poco, rispetto ad altre volte abbiamo costruito con più pazienza. La partita è uscita così com’era stata preparata e i due gol ci hanno svegliato perché ci stavamo specchiando nelle giocate. Posso dire solo ‘bravi’ ai ragazzi, sul 2-2 sono stati comunque equilibrati».

Reazione eccezionale:
«Il bambino cade e si fa male, poi impara a non cadere oppure a non notare quando si fa male. In altre partite si è visto qualcosa che non eravamo noi: alleno questi ragazzi dal 15 luglio e ogni seduta ha avuto questa intensità, poi il calcio è strano e la prestazione di questo genere esce contro una squadra molto forte».

Si sono viste le vostre caratteristiche:
«Sono queste, prima ci siamo anche pianti addosso. Ci sono ragazzi che hanno fatto 270′ e si pensava dovesse riposare: oggi i preparatori hanno a disposizione i dati ogni giorno e posso garantire che l’intensità fa pensare di poter fare un certo tipo di gioco».

Oggi la più bella prestazione. Il 3-4-2-1 è il modulo più equilibrato e i senatori hanno preso per mano la squadra:
«Le difficoltà ci saranno sempre, ma ho un gruppo di giovani e over – pochi – che devono prendersi la squadra sulle spalle per quanto i ragazzi seguano. Anche chi non è entrato era contento: il gruppo ha avuto voglia di allenarsi e mettersi in mostra da far la differenza: chi gioca non sbaglia la prestazione».

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