
Una costante della sua vita: quella frenetica passione verso la palla a spicchi. La storia, anzi la passione, continua. Siamo entrati “in casa” di Marco Bugana (nato a Lecco il 20 aprile 1993 e residente a Mandello) per conoscere la sua storia, la sua vita cestistica e, ovviamente, il suo rapporto con la Np Olginate, di cui è responsabile dell’attività agonistica e anche della squadra di Dr3 allenata da Stefano Cattani.
«Arrivato al basket a 6 anni, primo e unico amore. Ho giocato a Mandello fino alla serie D – racconta – Poi è scattata, anzi sbocciata, la passione nel diventare allenatore, decidendo così a 20 anni di smettere di giocare e dedicarmi solo al basket allenato».
Analizziamo nel dettaglio il tuo cammino da coach.
«Come allenatore parto a Mandello con Gloria Bussola e Gabriele Decio. Da lì passo al Basket Lecco per lavorare con Massimo Meneguzzo, altra persona importante nella mia formazione. Dopo tre stagioni vado alla Fortitudo Bologna. Dopodiché, trascorsa una stagione, per motivi lavorativi e famigliari, mi riavvicino ed entro a far parte della famiglia di Olginate».
Quali sono stati i tuoi ruoli in biancoblù?
«Volevo ricordare che sono stato anche responsabile tecnico provinciale e assistente di Guido Saibene alle selezioni regionali nel 2017/2018. In Npo arrivo nell’estate 2019, come responsabile del settore giovanile, dove Fausto Chiappa e Fabio Ripamonti mi hanno fatto capire di voler intraprendere un percorso ambizioso con il vivaio avendo la prima squadra in Serie B Nazionale. La fiducia e la responsabilità mi hanno motivato subito. Mi sono sentito e mi sento tutt’oggi apprezzato e ben voluto, condizione necessaria per lavorare al meglio».
Marco Bugana inizia così la sua sesta stagione in Olginate. Sempre con grande determinazione e voglia di crescere, puntando a conquistare tanti obiettivi. Cosa significa per te la pallacanestro e la società Olginate?
«Lo sport è vita. Chi fa sport o ha praticato sport ha valori unici, che vengono poi utili quotidianamente. Negli anni la mia figura all’interno di Npo si è evoluta, spostandomi dal campo verso aspetti più organizzativi. Il basket è vita e Olginate è la mia seconda casa».
Come valuti il movimento cestistico nel Lecchese a livello maschile e femminile?
«Nel Lecchese spesso ci piangiamo addosso troppo. Negli ultimi anni le cose stanno migliorando parecchio e vedo un livello crescente nei settori giovanili. Se trasmettiamo entusiasmo sicuramente molti più ragazzi e allenatori si avvicineranno».
Ultima domanda: cosa ti aspetti da questa stagione?
«Mi aspetto grande senso di responsabilità e cultura del lavoro da parte di tutti, per proseguire verso i nostri obiettivi. La collaborazione con Pescate e Calolzio prosegue bene e i primi frutti iniziano a vedersi. A livello minibasket l’obiettivo è di crescere numericamente, abbiamo istruttori bravi che sicuramente ci porteranno dove vogliamo. Chiudo augurando a tutti, famiglie e ragazzi, una buona stagione».
