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Baldini, ultima chance con la Pergolettese? «Ci sono già passato, penso a lavorare». Le ultime

Il tecnico ha passato una settimana sulla graticola dopo la terza sconfitta consecutiva accusata contro la Pro Patria. In vista c’è la sfida con l’ex Curioni

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Tempo di lettura 4 minuti

Con tre sconfitte di fila, il momento in casa Calcio Lecco 1912 non può essere di quelli più sereni. Normale che il primo a finire nell’occhio della critica sia stato – e continui a essere – mister Francesco Baldini. Il tecnico, dal canto suo, tira dritto sul tema e ribadisce – come già fatto a Busto Arsizio – di aspettarsi di più da una squadra che è indiscutibilmente in grado di fare di più. La Pergolettese arriva al “Rigamonti-Ceppi” con lo status di peggior squadra per rendimento in trasferta (0 punti in 4 partite): in panchina l’ex Giacomo Curioni che ha debuttando muovendo subito la classifica contro il Trento. Sarà poco, ma comunque è stato un buon modo per iniziare il percorso in terra cremasca.

Verso Lecco-Pergolettese, l’intervista alla vigilia di mister Francesco Baldini

«Voglio esprimere la mia e la vicinanza della Calcio Lecco 1912 al Foggia per la scomparsa dei giovani tifosi. Siamo vicini ai tifosi, alla città e alla società».

Mister, si è parlato più di Francesco Baldini che della Pergolettese:
«Mi concentro sempre più sul lavoro, immagino che le parole siano incentrate sul fatto che io possa essere esonerato. Fanno parte del lavoro, se si perdono del lavoro l’allenatore è in discussione: la vivo lavorando, non è la prima volta che mi capita ma c’è la possibilità di cambiare le cose. Io ho lavorato più sulla nostra squadra che sulla Pergolettese».

Aspetti delle risposte dai giocatori?
«Assolutamente sì, pensavo di sentirmi dire che domenica dobbiamo vincere. Abbiamo bisogno di risposte, penso che tante difficoltà siano dovute alle disattenzioni: facciamo tutti degli errori, ma la gran parte dei punti sono dovuti alla concentrazione non totale; se non c’è questa, e la categoria lo pretende, possiamo cambiare moduli e marcature ma senza esito. Voglio vedere una squadra determinata, che abbia voglia di vincere e riparta dalle convinzioni avute finora: il resto è una conseguenza».

Hai una delle squadre più esperte, ma vi siete fatti mettere sotto dai ragazzini.
«Si ritorna alla domanda di prima, quando mi aspetto di più. Se mando in campo una delle squadre più “vecchie” dovremmo avere una marcia in più sotto il profilo dell’esperienza: manchiamo e commettiamo degli errori, la Pro Patria ci ha messo sotto il profilo del risultato. Un ragazzo non può vincere una partita da solo, ma abbiamo un’esperienza tale che deve far capire come vada gestita una partita come non capita nelle situazioni di vantaggio».

Si svuota un po’ l’infermeria:
«Zuberek non è rientrato dalla Nazionale, Frigerio non ha fatto un allenamento completo con la squadra, Marrone e Furlan sono infortunati, Galli e Galeandro squalificati… Abbiamo ancora degli allenamenti, valutiamo le condizioni di Billong come quelle di Frigerio: alla dirigenza ho detto che mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare con una squadra al completo, fermo restando che non è un alibi al quale appellarsi. Abbiamo recuperato Di Gesù, questo sì».

Cosa significa affrontare la Pergolettese?
«Hanno cambiato allenatore e riferimenti la scorsa settimana, l’unico che abbiamo è dell’ultima partita. Come ho detto prima, sono stato e sono concentrato sulla nostra squadra. Non penso che sia una partita nella quale non avremo le difficoltà: passi 10′ difficili anche con la Primavera al giovedì, ma noi abbiamo l’esperienza necessaria per reagirvi. È quello che mi aspetto da loro: recuperiamo Ionita che sotto questo punto di vista è di alto, alto spessore e ci darà una grossa mano».

In settimana abbiamo visto poca voglia di scherzare:
«Sono già passato da questi momenti e in altre situazioni ho avuto la sensazione che non andasse qualcosa con la squadra per vari motivi. Questi ragazzi non ti danno la possibilità, durante la settimana, di doverci litigare e a me “piace” anche farlo: la squadra la sento totalmente partecipe, quello che avete visto martedì è stato riportato tutta la settimana e anche in precedenza. Posso imputare qualcosa sotto il profilo della concentrazione, ma lavorativamente non c’è niente da dire».

Sugli ingressi dalla panchina:
«In nove giornate hanno giocato tutti gli elementi della rosa, eccezion fatta per Fall. Tutti sono stati partecipi, tanti dal primo minuto: questo è il mio modo di gestire la squadra, ho qualcosa da recriminare alla squadra che vorrei qualcosa di più sotto questo punto di vista. In pochi hanno determinato subentrando dalla panchina: abbiamo bisogno qualcosa di più, dobbiamo migliorare in maniera netta».

Sul modulo:
«Ho valutato tutto, anche la difesa a 3 o la costruzione a 3. Devo, poi, vedere la condizione del singolo giocatore: sto pagando questo periodo così come lo stanno pagando tutti. Mi auguro di tornare a fare un risultato importante».

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