Quarta sconfitta in cinque partite per il Lecco di Baldini. Di quelle che fanno male e lasciano scorie. I blucelesti escono senza niente in mano dal “Turina” nonostante il livello espresso che avrebbe dovuto portare a un esito positivo: purtroppo il calcio è uno di quegli sport che dipendono maggiormente dagli episodi e può capitare che il migliore in campo – Furlan, nella fattispecie – compia l’errore in grado di spostare totalmente l’equilibrio di un match che stava girando verso i colori blucelesti. Sorride la FeralpiSalò e sorride mister Diana, che comunque può essere soddisfatto della prestazione offerta dai suoi ragazzi, fino al gol del pari di Frigerio perfettamente messi in campo e successivamente bravi a reggere l’urto degli ospiti. Certo, grida vendetta il rigore non assegnato a Sipos nel primo tempo per il palese atterramento dell’ex Boci su un cross dalla sinistra: questo rischia già di essere un anno horror per le quaterne della terza serie.
FeralpiSalò 2-1 Lecco, l’intervista di mister Francesco Baldini
Mister, un errore nel finale cambia nettamente la percezione della gara:
«Ai ragazzi posso recriminare poco. Ce la siamo giocata a viso aperto entrambe, vanno fatti i complimenti alle squadre. Posso imputare ai ragazzi di non aver accorciato bene nel primo tempo in alcune situazioni, poi gli uno contro uno di Pietrelli sulle fasce ci hanno messi in difficoltà. Parliamo di un giocatore d’altra categoria per determinate caratteristiche. Posso dire poco ai ragazzi: hanno provato a giocare e hanno sofferto, quando l’abbiamo ripresa ho avuto la sensazione di poterla vincere».
Vi condiziona la mancanza di continuità?
«Scelgo la prestazione di stasera, indubbiamente, anche se abbiamo perso. Vale per tutti gli effettivi, anche chi è entrato ha fatto bene».
A centrocampo molta distanza nel primo tempo:
«C’erano ribaltamenti continui, ci siamo affrontati a viso aperto. Quando abbiamo costruito, accorciando non abbiamo fatto benissimo».
Il primo gol:
«Beghetto è stato saltato e fisicamente faceva fatica a reggere il passo. Avevo già pensato di mettere Kritta, purtroppo ci hanno fatto subito gol: Pietrelli, ripeto, ha pochi pari in categoria per fisicità e passo».
Bene Mendoza:
«L’ho messo per mettere più bloccato Pietrelli, ma ha avuto lo stesso la spinta per farci male: penso che sia stato cambiato di fascia perché stava soffrendo Galeandro. Chi è entrato mi è piaciuto, ci metto anche Mendoza».
FeralpiSalò 2-1 Lecco, l’intervista di mister Aimo Diana
Mister, in casa riuscite sempre a cavarvela bene:
«Non è che ce la caviamo bene, stiamo cercando di fare il meglio. Per le vittorie bisogna sempre esultare, oltretutto contro una squadra forte e con palleggiatori forti. La partita è andata come pensavamo: loro compassati e con i ritmi bassi, noi dovevamo accelerare. Dispiace aver preso gol, ma con voglia e cambi l’abbiamo rimessa sul binario giusto».
La crescita di Pietrelli:
«Ha delle doti importanti, lo schiero a destra e a sinistra ed è stato decisivo in entrambe le situazioni. Non deve stare sugli allori, come gli dico sempre deve migliorare tanto: ha le caratteristiche fisiche e mentali per crescere, è un diamante grezzo».
Su Cavuoti:
«Sta trovando continuità, ha delle qualità che sta iniziando a far vedere. Siamo giovani, ha esordito anche Musatti: piano piano… Avremo bisogno di tutti».
Qualche rimprovero?
«Andiamo sempre a trovare il pelo dell’uovo, il momento dei loro cambi ci ha visto fare una lettura forse sbagliata e abbiamo lasciato un’occasione gol. Sistemata quella, ci siamo comportati bene e va bene così».
Sul modulo:
«Non sapevo come giocassero, la fase difensiva l’abbiamo adattata sul loro schieramento. Il primo tempo l’abbiamo fatto molto bene, è mancata solo la chiusura con il gol ma non abbiamo mai rischiato e siamo ripartiti quattro-cinque volte con pericolosità. Solidità? Sì, poi i risultati e i gol nella partita condizionano: quando segni tendi ad abbassarti e l’abbiamo fatto contro una squadra che palleggia bene prendendo gol».
Classifica positiva:
«Dobbiamo essere confortati da numeri e classifiche, ma la squadra la vedo in crescita da tempo: si è creata un’identità e pure delle gerarchie; mi auguro che, come lo staff, non si accontenti e guardi sempre in alto per quanto ci siano squadra che stanno facendo un campionato sopra le righe».
Le assenze di Zennaro e Balestrero hanno dato qualcosa, paradossalmente?
«Non so se i calciatori traggano del vantaggio da questo, ma onestamente non ho dubbi su chi va schierato. Siamo uomini di calcio, sappiamo cosa può dare un giocatore che entra in una partita dopo un mese di stop. Certo che mi mettono in difficoltà. Pellegrini? Lo conosco, mi auguro di vedere la sua miglior versione che è quella conosciuta da me: avete visto qualcosa, oggi».
