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Calcio

Perdersi nella nebbia

Al “Comunale” di Gorgonzola si è vista la peggior partita stagionale dei blucelesti, contratti dall’inizio alla fine e anche poco dotati di ardore dal punto di vista agonistico

La nebbia che ha "nascosto" la partitaccia di Gorgonzola BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Perdere la quinta partita esterna consecutiva farebbe incazzare chiunque. Figuratevi incassare l’ennesima sconfitta di un 2024 tremendo dalla miseria di sei vittorie totali: in 320 giorni – dal 1° gennaio al 16 novembre – fa un successo ogni 53 giorni abbondanti. Pochezza disarmante come di una pochezza disarmante è stata la partita persa a Gorgonzola contro la Giana Erminio: l’ennesimo duello perso in quella zona su una palla inattiva è stato accentuato dalla dormita collettiva sul secondo palo, che ha così cancellato l’intervento di Furlan che ci aveva messo una grossa pezza così com’era accaduto una settimana prima con la Virtus Verona su una situazione praticamente identica. Come già detto, il Lecco ha giocato con il fioretto una partita che chiedeva tutt’altro: due-azioni-due costruite in maniera identica sulla fascia sinistra, con la palla che da Di Gesù e transitata tra i piedi di Mendoza per poi essere ben messa in profondità in favore della sovrapposizione di Kritta; palla al centro, palo di Frigerio prima e conclusione fuori misura di Sipos poi. Fine delle trasmissioni o giù di lì, troppo troppo poco per una compagine che, andando totalmente fuori contesto, si è smarrita nella fitta nebbia di Gorgonzola e si è beccata pure la sacrosanta contestazione del corposo gruppo di tifosi arrivati sul Naviglio della Martesana.

Da qui al mercato

Al mercato di gennaio 2025 mancano ancora cinque partite, la bellezza di quindici punti ancora in palio e, per quanto le manovre sottotraccia siano già iniziate perché c’è da correre ai ripari, non si può pensare di dover aspettare allora per trovare la quadra della situazione. Mister Volpe ha impiegato 19 giocatori diversi in 4 partite, tranne Stanga e Dore tutti – portieri, Primavera e infortunati esclusi – hanno avuto la loro opportunità: dopo la reazione di pancia avuta con Alcione e Vicenza la squadra è ritornata a rendere come nelle settimane che hanno preceduto il ribaltone. Di certo ci sono state delle scelte sbagliate durante il mercato estivo: il ragionamento dev’essere ampio e non può collassare sul solo Rocco, che a oggi è un equivoco tattico per quanto le credenziali fossero quelle dello stoccatore di notevole efficacia tanto che lunedì sera riceverà il premio di miglior calciatore del girone A per la stagione 2023/2024 all’interno del Festival del Calcio Italiano – Gran Galà del Calcio.

Troppi elementi che avrebbero dovuto essere di comprovata affidabilità stanno rendendo ben sotto un livello accettabile, ma sta soprattutto a loro tirare fuori la spada all’interno di un momento complesso: sabato al “Rigamonti-Ceppi” arriverà un Padova che di grandi nome ne ha pochi, ma si è perfettamente calato nella mentalità di una categoria che richiede in primis attenzione e pragmatismo. Che per usare il fioretto c’è sempre tempo e la classifica impone di essere pratici.

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