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Lecco è una furia contro Mirabella di Napoli: tutti gli episodi contestati

Gara totalmente falsata dalla gestione e dalle scelte del fischietto campano, malamente supportato dall’assistente Chiavaroli di Pescara in due precise situazioni. Le immagini dallo stadio parlano chiarissimo

Uno dei momenti di contestazione nei confronti di Mirabella BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Una gara pessima, da 3 in pagella. Una direzione arbitrale dal livello indecoroso pure per un campionato che con le sviste arbitrali va quotidianamente a braccetto. Lecco-Padova, big match del 16° turno del girone A di Serie C, rovinata dalle decisioni e – ancora più grave – dall’arroganza del signor Domenico Mirabella di Napoli denunciata anche da mister Gennaro Volpe nell’animato post partita. Per nulla aiutato dal secondo assistente Luca Chiavaroli di Pescara, che con il primo ufficiale compartecipa alle sviste che lasciano per strada due calci di rigore solari per dei falli di mano più che evidenti dei difensori biancoscudati.

Tutti gli errori di Mirabella in Lecco-Padova

Che buttasse male lo si era capito immediatamente: due pesi e due misure, cartellino giallo sventolato in faccia a Stanga dopo soli 9′ e gestione aggressiva verso i blucelesti, provvedimenti nel taschino e discreta tolleranza nei confronti degli ospiti. Animi abbastanza agitati in panchina sin dalle battute iniziali insomma, fino al primo fattaccio: al 16′ Zuberek viene abbattuto da Perrotta, che sì lo anticipa ma poi lo travolge come un treno in corsa; dietro a Volpe si sollevano tutti in piedi, la decisione di Mirabella – totalmente autonoma – è quella di cacciare seduta stante il viceallenatore Bongiorni perché «è stato il primo che ho visto». Saltando a piè pari altri 13′ di gestione horror atterriamo al 29′: Lepore mette al centro dalla destra, Ilari colpisce di testa e viene murato da Perrotta prima che la palla sbatta sul palo: niente, passa tutto in cavalleria ma sui social iniziano rapidamente a circolare le istantanee che inchiodano Mirabella e Chiavaroli alle loro gigantesche responsabilità.

Passano altri undici minuti e ci risiamo: al 40′ la compagine bluceleste si guadagna un altro calcio d’angolo, questa volta sul lato opposto, ed è capitan Kirwan a colpire vistosamente con il dorso della mano destra su una palla vagante. Scontato dire che né MirabellaChiavaroli si pongano il minimo dubbio sulla legittimità della giocata.

Veniamo al capolavoro, all’episodio che spacca in due la partita. Al 15′ del secondo tempo Lepore costruisce (male) per Kritta su una punizione dai 25 metri: sulla linea del passaggio dal primo al secondo si trova Mirabella, ancora lui, che obbliga il terzino sinistro a interrompere la corsa, spostare la palla e calciare malamente a lato. A questo punto il Lecco dorme profondamente, sbaglia tutto quello che si può sbagliare in difesa e concede settanta metri di campo al contropiede letale del Padova finalizzato da Liguori, che poi ha quantomeno il buongusto di evitare un’esultanza provocatoria come avvenuto un paio di anni fa sempre su quelle zolle. Al 23′ Kritta, ammonito per proteste in occasione della prima marcatura biancoscudata, stende da dietro – pur senza cattiveria – lo stesso Liguori e viene giustamente espulso per doppia ammonizione dopo aver rischiato il rosso diretto.

Mirabella, intanto, chiude la sua serata da protagonista ammonendo l’arrabbiatissimo Volpe al 39′ prima che Delli Carri chiuda definitivamente la contesa grazie a una perfetta inzuccata sull’ennesima dormita difensiva. Su quelle dovranno ragionare profondamente squadra e staff blucelesti, sulla gestione del fischietto di Napoli che è stata in grado di falsare una gara chiave nella corsa alla Serie B è lecito attendersi severi provvedimenti e delle sentite scuse da parte del mondo arbitrale. Altro che «la gara non è stata decisa dall’arbitro».

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