Troppa grazia, si usa dire. Un Lecco contratto batte 5-1 il Caldiero Terme facendone ben 4 durante gli ultimi 25′ complice il tracollo della compagine a ospite. A fare da spartiacque è la marcatura del 2-1 che è frutto di una topica Kuqi, che in uscita respinge addosso a Sipos e apre tutt’altra gara: l’attaccante croato fa subito doppietta, poi Ionita e Galeandro ampliano il divario fino a un pokerissimo onestamente impronosticabile pure dopo il bel gol di Tordini che ha stappato la gara. Per mister Volpe è una gigantesca boccata d’ossigeno dopo una settimana decisamente complessa per svariati motivi.
Lecco 5-1 Caldiero Terme, l’intervista di mister Gennaro Volpe
«Volevo scusarmi per la conferenza pregara, ma spero abbiate capito il motivo. Rispetto il vostro lavoro, non l’ho fatto per mancarvi di rispetto ma per ovvie ragioni e fare quadrato in un momento difficile».
Mister, primo cambio al 79′:
«Da tre settimane alleno 13, 14, 15 giocatori al massimo e non è facile. Abbiamo vinto soffrendo, rimanendo in partita: eravamo in pochi, in 13 con 3 ragazzi della Primavera. Devo fare i complimenti a tutti, si può fare un po’ di strada stando insieme. Ci sono delle difficoltà e la partita di stasera non le nasconde ma ci dà ossigeno. Dalmasso si è dimostrato un grande portiere, questo è un premio per la sua professionalità».
Una sensazione nuova per tutto il gruppo:
«Ci godiamo la vittoria, ma dobbiamo recuperare i giocatori perché avremo Tordini squalificato. Detto ciò, è una vittoria importante perché è stata una settimana difficile anche dal punto di vista morale: il presidente ha fatto un’intervista forte, ha toccato determinate corde e c’è stata una risposta da veri uomini. Il gruppo ha dato la risposta che doveva dare, bravi ad avere la giusta risposta sul campo».
Fino al gol di Sipos c’è stata preoccupazione:
«Avevamo la stessa preoccupazione, ma non ho mai temuto che la squadra potesse uscire dalla partita. Non ci aspettavamo un Caldiero arrendevole, trovato il 2-1 la squadra si è sciolta. Abbiamo sbagliato veramente tanto nonostante un buon approccio: voglio augurarmi che questo risultato sia anche il frutto di un lavoro che stiamo cercando di portare avanti».
Verso l’Atalanta:
«Potremmo recuperare dei giocatori e questa è la buona notizia. Stiamo vivendo alla giornata, alcuni infortuni saranno comunque lunghi: c’è bisogno di energia, Dore ha fatto degli errori ma si è battuto ed è stato generoso».
Sullo stop di Furlan:
«Ha avuto una contrattura al pettorale, mi vien da ridere perché non l’ho mai sentita questa. Ha deciso di non rischiare: farà degli esami e cercheremo di capire se questo problema lo potrà lasciare fermo. Siamo in ottime mani, Dalmasso ha dimostrato di un portiere importante e si merita questo tipo di prestazioni: è un premio per la su professionalità»
Un primo tempo giocato solo sui singoli, poi…
«Da soli non si motivano (ride, ndr). Alle difficoltà ognuno reagisce a proprio modo, ho scelto Tordini perché sapevo mi potesse dare tanto non dando riferimenti: ha fatto una grande partita, a fine primo tempo li ho visti delusi ma bisogna essere fiduciosi e ottimisti, andando oltre l’errore. Magicamente o no, dopo il gol del 2-1 è stato tolto il freno a mano e la squadra è ripartita: Tordini sembrava morto e ha ripreso a correre per due… La testa e la mentalità fanno la differenza».
Sugli infortuni:
«Battistini ha una tendinite che gli dà fastidio, era in fase acuta e ora è in via di guarigione. Billong ha avuto una piccola contrattura al flessore, punto delicato e potrebbe rientrare la prossima. Anche Beghetto è in via di guarigione e potrebbe rientrare. Ho voglia di fare l’allenatore, non il gestore. Frigerio e Di Gesù hanno avuto dei risentimenti muscolari, Louakima uguale: sarà fermo per un bel po’. Dipende dal terreno di gioco? Non so dare una percentuale, ci stiamo confrontando con dei professionisti veri per trovare delle soluzioni: incide sicuramente, ma non possiamo ridurci solo a quello perché ci sono altre cose. Sbagliato a monte qualcosa in estate? Vorrei capire anche io, sono cose che dovete giudicare voi. Vorrei solo avere venti giocatori e della concorrenza in allenamento».
Lecco 5-1 Caldiero Terme, l’intervista di Luca Stanga
Luca, siete stati stimolati dalle parole del presidente?
«In momenti di difficoltà come questi vengono fuori i valori. Fuori dallo spogliatoio possono unire tutti, grandi e vecchi. La settimana è stata tosta, abbiamo cercato di lasciare fuori alibi: questa vittoria è stata una liberazione meritata».
La titolarità costante è una sensazione nuova:
«La vivo in maniera tranquilla. Non ragiono mai come titolare o meno, ognuno deve guadagnarsi l’occasione di giocare: cerco di allenarmi bene e con impegno, non mi condiziona più di tanto. Sono contento di avere continuità e spero di continuare così».
Preferisci il reparto a 3 o 4 giocatori?
«Mi trovo bene a fare il ruolo che sto facendo, così come mi trovo bene con Giorgio. Il braccetto di destra è il ruolo che preferisco, ma sia a sinistra che con i due centrali ho giocato. Terzino magari mi viene meno bene, ma si può fare».
Il gioco dal basso lo chiede il mister?
«È un insieme di cose, miglioreremo e lavoreremo sulla costruzione del gioco perché non siamo una squadra da palla su e rincorrere. Ci lavoriamo tutta la settimana, troveremo i meccanismi giusti».
Questo risultato può aver stappato qualcosa?
«Come dicevo prima, è stata una liberazione nervosa. Dopo il secondo gol si è visto quel togliere il freno, la pressione influisce».
Lecco 5-1 Caldiero Terme, l’intervista al direttore sportivo Fabio Brutti
Direttore, parli perché…
«Abbiamo deciso di lasciare stare gli altri. Punto più basso? Settimana scorsa abbiamo giocato peggio, punteggio a parte».
Serve qualcosa, decisamente:
«Non possiamo accettarlo, è chiaro. La società qualcosa deve fare e ne parleremo con il presidente, non siamo sicuramente contenti. Soave? Al momento non è in discussione, non ne abbiamo mai parlato e non ci abbiamo pensato».
La lettura della gara:
«Fino al 65′ siamo stati in partita, poi siamo stati fragili e abbiamo preso gol che in questa categoria non si possono prendere».
Il portiere è un tallone d’Achille enorme:
«Il ruolo è delicato, mi dispiace per i ragazzi ma non possiamo vivere di ricordi. Come società qualcosa dobbiamo fare, non possiamo accettare tutti. Devo ancora sentire il presidente, non ho ancora avuto tempo: deve intervenire lui? In questo momento la società non può star ferma così e deve intervenire. Abbiamo vissuto momenti bui anche in altre categorie, ma abbiamo agito e dobbiamo agire».
Domenica è da vita o morte:
«Un po’ prematuro, sapevamo che il Caldiero avrebbe dovuto salvarsi all’ultimo secondo dei play out. Chiaro che le ultime due prestazioni creano un campanello d’allarme enorme».
Ha inciso la garra del Lecco?
«Al di là dei meriti che ha il Lecco, abbiamo subito dei clamorosi episodi e ci siamo fatti tre gol da soli. La nostra fragilità è stata enorme negli ultimi 25 minuti: il secondo gol cambia la partita a una squadra che è così in difficoltà. Le partite durano 95′ e non 65’».
