Diciannovesimo e ultimo capitolo del girone d’andata per Lecco e Atalanta U23. I blucelesti saranno di scena a Caravaggio contro la seconda squadra dei bergamaschi, reduce dalla vittoria in rimonta ottenuta contro l’Union Clodiense. Per mister Gennaro Volpe la situazione sarà certamente ancora quella di un’emergenza ormai perenne, che il rientro del solo Billong in difesa non potrà sanare: da qui deriva il fastidio del tecnico di Pozzuoli, indubbiamente condizionato dall’impossibilità di lavorare con un gruppo numericamente adeguato.
Verso Atalanta U23-Lecco, l’intervista di mister Gennaro Volpe
Mister, trovate una squadra capace letteralmente di tutto:
«Sono fortissimi e ricchi di talento, la partita è difficile da interpretare perché hanno tantissimi giocatori e numeri importanti: fanno pochi calcoli e sanno far tutto, ma mi preoccupo prima di tutto della mia squadra perché si fa fatica a lavorare e sono molto arrabbiato. Quando vivi un’emergenza che diventa la normalità, io faccio fatica a mandarla giù: lavorare con 13-14 giocatori da 20 giorni è difficile, vorrei parlare di questo. Si fa fatica a fare il buon lavoro che avrei voluto fare: domani saremo in 13 con 3 ragazzi della Primavera».
Puoi chiedere qualcosa di più del risultato?
«Sono sempre stato obiettivo, un risultato non nasconde le difficoltà del momento. Chi è a disposizione sta dando l’anima, ma oggi stiamo più gestendo che allenando perché non ci sono alternative, guardando ogni singolo dettaglio».
Solo in attacco c’è abbondanza:
«Farò la scelta più funzionale al tema della partita: Mendoza ha prospettiva ma deve avere più cultura del lavoro, il suo essere competitivo passa dagli allenamenti. Anche Zuberek ha prospettiva, è un asso che può essere in campo sia dall’inizio che a partita in corso».
Sui possibili rientri:
«Abbiamo recuperato solo Billong e verrà con noi, degli altri nessuno».
Sul modulo:
«Non vorrei cambiare, voglio portare avanti un’idea e dare un’impronta alla squadra che in settimana fai fatica a dare perché non può fare la contrapposizione».
Qualche “meno infortunato” di altro?
«Assolutamente no, sono quasi tutti muscolari e Battistini ha un problema cronico al tendine d’Achille. Beghetto si è fatto male al flessore su una gamba che ha avuto infortuni importanti, vogliamo metterlo in una condizione, anche mentale, adeguata che oggi non ha. Vorrei solo 20 giocatori da allenare e della competizione: questa situazione non mi va bene, non bisogna prendere in giro nessuno».
La tua rabbia sembra essere un mix di fattori:
«Quando si subentra si prende tutto, se si arriva a un cambio ci sono dei problemi che abbiamo trovato e provato a risolvere. Sono uno che lavora e non gestisce, avevamo il dovere di alzare dei numeri che ci sembravano non adatti alla nostra idea di calcio: il cambio di metodologia può avere degli intoppi. Faccio fede a quello che vedo: quando siamo arrivati la gente aveva la lingua di fuori dopo 50′, nell’ultima partita il cambio l’abbiamo fatto all’80’. Galli al 50′ aveva i crampi, ora arriva alla fine con una buona verve. Vorrei dare di più, una forma e un’identità forte alla squadra ma al momento è una frustrazione».
