Anno nuovo, vecchio Lecco. Anzi, decisamente sotto al livello delle gare interne disputate fino a questo momento. Un Trento che domina a lungo e vince meritatamente al “Rigamonti-Ceppi” al termine della prima gara del 2025, mostrando un divario tecnico – e non solo – ben più ampio rispetto a quanto non dica il risultato finale in sé. Volpe – senza undici effettivi tra tutti i reparti – gioca tutte le nuove carte tra undici iniziale e cinque cambi, ma l’inerzia della gara non accenna a cambiare nemmeno dopo l’estemporaneo 1-2 firmato dal solito Sipos (8 gol stagionali) dopo la sgroppata sulla sinistra di Kritta: è una virgola che non produce sussulti nel Lecco e tremori nel Trento, che anzi si vede annullare l’1-3 per un fuorigioco del solito Di Carmine. L’intramontabile bomber ospite e Vitturini avevano regalato lo strameritato doppio vantaggio a Tabbiani, poi solo sporcato dalla zampata dell’ex centravanti di scorta.
Lecco 1-2 Trento, l’intervista di mister Gennaro Volpe
Mister, difficile fare punti con una panchina corta e ragazzi che non si conoscono:
«Non sono abituato a trovare scuse e alibi, ma la rabbia che avete visto ieri testimonia le difficoltà che abbiamo. Incredibile quello che succede qua, prendi tre giocatori e si fermano in quattro nella rifinitura: difficile avere fuori dieci elementi, i ragazzi ce l’hanno messa tutta ma oggi il Lecco è questo. Inutile nascondersi, lavoriamo notte e giorni ma farlo in questo condizioni è difficile. Il Trento è costruito bene e ha un’identità precisa con giocatori funzionali, non hanno rubato niente e abbiamo subito due gol per nostre colpe sulle marcature, preparate in allenamento; sono cose che succedono e si pagano, il primo tempo è stato equilibrato e abbiamo fatto la nostra partita per le nostre potenzialità odierne. Abbiamo riaperto la partita, poi ci è mancata la forza fisica e tecnica necessaria per pareggiare. Ma non si molla. Almeno, io non lo faccio».
Dopo l’1-2 è mancata la ricerca dell’episodio “ignorante”:
«Vuoi sapere cosa penso? Che l’ignoranza non si può allenare, si può allenare tutto ma non quella. Io ero ignorante forte quando giocavo, noi dobbiamo essere bravi a cercare l’episodio ma non ne siamo capaci. Avere dieci giocatori fuori farebbe far fatica a Guardiola e Ancelotti».
Cosa sta succedendo con gli infortunati?
«Dovete chiederlo allo staff medico e alla società, sono stufo di fare la conta ogni volta. Vorrei fare una partita dieci contro dieci e una contrapposizione, ma non mi è concesso. Ci danno una mano i ragazzi della Primavera, ma il loro tasso di atletismo non è quello della Serie C: è un problema, mi auspico di ritrovare giocatori e di avere qualcuno dal mercato. Da chi arriva un giorno prima non possiamo pretendere chissà che cosa: Marino l’ho rischiato per un tempo dopo dodici ore di macchina, i ragazzi hanno bisogno d’inserimento ma senza di loro saremmo in dodici».
Grassini può tornare utile come terzino destro?
«Il giocatore è funzionale a quello che vogliamo sviluppare in campo, in tutte le squadre ci sono i doppi ruoli e questa possibilità non l’ho mai avuta: serve per avere delle soluzioni».
Tutti si chiedono i motivi di così tante assenze, anche le tremila persone oggi allo stadio:
«Abbiamo una tifoseria come poche in Serie C, che manifesta rabbia e disappunto come le provo io quando vedo questo andamento lento della Calcio Lecco. Non sono abituato a perdere, non piace a nessuno: bisogna capire il momento storico della società, che è difficile perché se in un anno solare perdi 24 partite c’è qualcosa che non va e c’è da ricostruire. So che non c’è tempo, ma le cose non possono cambiare dall’oggi al domani».
Lecco 1-2 Trento, l’intervista di Leon Sipos
Leon, otto gol sono tanti ma arrivano in una situazione di classifica preoccupante:
«Certo, siamo in difficoltà ma dobbiamo cambiare atteggiamento per fare meglio. Ci sono tanti errori e si vedono, possiamo fare meglio ora».
Non c’è stato un sussulto:
«Personalmente ho sentito maggiore forza dopo il gol, il problema è nel non aver creato le 2-3 occasioni che ci saremmo aspettati. Ci sono alti e bassi, dobbiamo mettere di più in campo».
Tante assenze, ma comunque tanti elementi di esperienza in campo:
«Abbiamo giocatori che hanno fatto grandissime cose in carriera, ma dobbiamo lavorare per fare forse più squadra perché non siamo giocatori che fanno le cose da soli. Dobbiamo lavorare e basta».
Qual è l’ingrediente che serve per esserlo, quindi? Manca unità?
«Si deve lavorare insieme durante gli allenamenti, sono arrivati anche nuovi giocatori. Non ho ingredienti diversi, solo questo».
Lecco 1-2 Trento, l’intervista di mister Luca Tabbiani
Mister, bellissima vittoria e tre punti importantissimi:
«Abbiamo fatto una partita importante, primi dieci minuti a parte: abbiamo gestito bene tutta la gara e le varie situazioni, anche dopo il gol inaspettato dell’1-2 mantenendo la calma e avendo delle ripartenze importanti. I ragazzi hanno sempre lavorato bene, avevano bisogno di una vittoria e se la meritano anche per come si sono presentati dopo le feste».
Prova che testimonia la compattezza:
«La mia squadra è bella da allenare, sono stati compatti e propositivi in tutte le circostanze. Quando incontri Vicenza e Padova di fila è facile perdere, ma ci siamo ripresi e siamo rimasti tranquilli: sono contento per i ragazzi, non avevo dubbi sulla loro capacità di reazione. Dopo Natale sono tornati e si sono fatti trovare pronti».
Ancora una chiusura in crescendo:
«Nel primo tempo abbiamo fatto correre le loro mezz’ali e già sul finire abbiamo notato che stavano iniziando a faticare: questa situazione l’abbiamo sfruttata sul primo gol».
Avete vinto continuando a insistere:
«Passo in avanti che abbiamo fatto rispetto all’inizio del campionato, non ci deve condizionare il risultato. Lavoriamo per creare un’identità, quando andiamo avanti nel risultato dobbiamo spingere e osare di più perché l’entusiasmo va sfruttato nel modo giusto».
Conferme tattiche?
«Abbiamo sempre avuto questa idea, abbiamo il nostro modo e identità che vogliamo portare avanti e non cambieremo mai. Non è questione di presunzione, a volte ci possiamo riuscire e altre no, ma dobbiamo portare avanti questa idea».
Che gennaio vedi?
«Il più tranquillo della mia vita, il gruppo è bello e non chiedo né mi aspetto qualcosa. Tanti hanno giocato, il mercato non c’interessa poi molto: a inizio anno dissi loro che a maggio avremmo voluto finire tutti insieme la stagione; può essere un mese noioso, ma non cerchiamo molto».
Come hai visto il Lecco?
«Obiettivamente è in difficoltà numerica, è un’ottima squadra costruita con una certa idea a inizio anno e vanno rimarcate le tante assenze. Sono sicuro che Gennaro troverà le soluzioni necessarie: siamo stati fortunati a giocare in un contesto così, ma siamo stati bravi a sfruttare al massimo la situazione».



















