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Lecco, l’incubo infortuni sta finendo? Il gruppo inizia a ingrossarsi, sorriso per Volpe

Durante l’ultima gara mister Gennaro Volpe non ha avuto a disposizione undici elementi, contando anche il partente Ilari. E nel post partita è tornato a toccare ripetutamente il tema: ora può iniziare a sorridere

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Tempo di lettura 7 minuti

In casa Lecco ci sarebbe d’accendere il classico cero, ma la crisi sta per finire. Dall’autunno del 2024 a oggi l’elenco degli infortunati è stato chilometrico e anche dopo la sconfitta interna patita contro il Trento mister Gennaro Volpe non ha risparmiato – anzi – dichiarazioni sul tema. Al cospetto della buona compagine trentina il tecnico lecchese si è presentato senza Furlan (influenza virale), Celjak (noia muscolare), Marrone (in via di recupero post lesione), Battistini (infiammazione al tendine), Louakima (muscolare), Di Gesù (muscolare), Gündüz (crociato), Frigerio (muscolare), Rocco (frattura facciale composta) e Galeandro (problema al ginocchio), oltre a Ilari per questioni di puro mercato. Sempre Volpe ha, a suo tempo, spiegato di aver ereditato una squadra che «al 50’ aveva la lingua a terra» dalla gestione Baldini: tema, quello della preparazione, che era stato messo sotto la lente d’ingrandimento già prima dell’avvicendamento e che il cambio di metodologia pare aver scoperchiato definitivamente.

Tanti condizionali, ma il capitolo degli infortuni è così: la gestione fisico-atletica del gruppo è un macro gruppo che comprende una gran quantità di sfaccettature, compresa quelle non secondarie della predisposizione e sì, anche della sfortuna che in determinate annate ci vede benissimo.

Andrea Poli, in primo piano, con Zuberek: è stato il primo “stop” BONACINA/LCN SPORT

Di certo dal “Rigamonti-Ceppi” si è saputo quando sono stati persi i giocatori, ma si tende a capirne abbastanza poco – comunicativamente parlando – sul loro possibile ritorno in campo: di sicuro rispetto agli anni passati si è registrata un’incidenza esponenzialmente cresciuta per quanto riguarda gli infortuni muscolari, tra l’altro in molti casi di medio-lunga durata. Per quanto riguarda lo staff medico-sanitario in estate ha salutato la responsabile Chiara Airoldi – migrata all’Atalanta U23 ma rimasta legata con il Polimed Santa Caterina di Introbio – e ha ripreso il comando delle operazioni il dottor Andrea Poli, ortopedico classe 1989 operativo presso l’ospedale Manzoni che nel curriculum aveva già quattro anni da medico sociale tra prima squadra e Primavera 3 (2023/2024); sotto di lui sono cambiate tutte le figure professionali che lo compongono, a partire dall’innesto di Simone Borgonovo – a Monza con Palladino in qualità di capo dei tre fisioterapisti che, a rotazione, si occupano dei muscoli blucelesti. “Fisio” già conoscitori del mondo del calcio che appena entrati in un mondo complesso.

Enrico Di Gesù BONACINA/LCN SPORT

Gruppo più ampio per Volpe

Chiaro è che ci siano dei pezzi di responsabilità da prendersi in varie aree e che ci sia da crescere anche su questo aspetto cruciale, ben più di un acquisto effettuato in sede di calciomercato: non vuol dire che questo debba portare a un tutto contro tutti tra le mura di via Don Pozzi, chiaramente. La preparazione estiva è stata spesso messa sotto accusa, ma il sintetico? Sicuramente arrivava da un percorso non virtuoso legato alla manutenzione, ma questo fattore non è stato messo in cima alla lista delle concause visto che svariati stop sono arrivati fuori dalle mura amiche.

Louakima a terra BONACINA/LCN SPORT

Se non altro mister Volpe, che mai ha avuto a piena disposizione più di 13-14 elementi della sua rosa, può iniziare a tirare un piccolo sorriso: in questi giorni il gruppo ha iniziato a ingrossarsi, un po’ per il mercato e un po’ per il recupero di elementi come Furlan, che ha smaltito l’influenza, Di Gesù, Frigerio, Galeandro e Marrone. Analizzando caso per caso, gli esami eseguiti sul ginocchio destro di Galeandro (distorsione), quello operato un anno e mezzo fa, hanno escluso danni rilevanti e il giocatore sta migliorando di giorno in giorno, sicuramente con un animo parecchio rinfrancato. Di Gesù (lesione ai flessori) è il “muscolare” più avanti nel processo di guarigione, tanto che una convocazione per il Lumezzane non è una chimera e pure per Frigerio (lesione all’adduttore) è nutrita qualche speranza.

Marco Frigerio BONACINA/LCN SPORT

Progressi sensibili anche per Marrone, che ha subìto un infortunio tanto brutto quanto subdolo e ha rischiato il distaccamento del muscolo; non operato, dopo tre mesi e mezzo di stop è clinicamente guarito ed è nel pieno del percorso di riatletizzazione, cruciale per tutti: la valutazione sul difensore è svolta quotidianamente e il pallone è tornato a essere uno strumento di lavoro presente con costanza nei suoi allenamenti. Si andrà cauti, ovviamente, dopo un lavoro così lungo e delicato. Capitan Celjak ha un principio di pubalgia che si trascina da anni ed è stato fermato subito a scopo precauzionale a fine dicembre: i trattamenti alla zona sofferente sono manuali, ma passano anche attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, tecar e lo svolgimento di lavori di rinforzo dell’area; molto dipende anche dai rischi che si vorrà prendere il giocatore, che clinicamente aveva avuto il via libera per scendere il campo contro il Trento. Così come dipende principalmente da Rocco decidere il momento del rientro in campo: attualmente fa parti di allenamento in gruppo, con una rigida limitazione degli esercizi di contatto: dopo la triplice frattura al volto preferirebbe non utilizzare una maschera, inoltre è cosa nota che potrebbe lasciare il gruppo da qui al 3 febbraio.

Luca Marrone BONACINA/LCN SPORT

Tra i recuperati e già impiegati figura Beghetto, che ha subìto una piccola lesione al bicipite femorale destro poco dopo l’avvento di Volpe in quella zona che era stata interessata dal prelievo del tendine poi utilizzato per ricostruire il tendine d’Achille ai tempi del grave infortunio che lo colpì a Venezia.

Come stanno Battistini, Louakima e Martic

Sicuramente a Lumezzane non si vedrà Gunduz (rottura del legamento crociato), che rientrerà alla Triestina. Difficilmente scenderà in campo anche Battistini: la tendinopatia cronica del tendine d’Achille sinistro che si porta dietro da anni presenta delle fasi di malessere e benessere. Il difensore ha tirato la carretta finché quella parte del corpo ha retto, ma sull’ultimo scatto piantato per fermare Stuckler a Gorgonzola si è fermato e, da lì, ogni aumento di carico ha portato a una riacutizzazione della sintomatologia. Tutte le terapie del caso sono state effettuate, il miglioramento della qualità della vita è netto ma non c’è una data di rientro definita perché tornare a spingere è un altro paio di maniche. Louakima, infine, ha una seria lesione ai flessori della coscia di destra che è stata giudicata non chirurgica: i tempi di recupero stimati dallo staff sono di due mesi di stop senza intoppi, di conseguenza siamo circa a metà strada prima della completa guarigione.

Matteo Battistini e Doudou Mangni BONACINA/LCN SPORT

E i nuovi arrivati? Tutti si sono presentati in buone condizioni fisiche e atletiche, in tre sono già scesi in campo contro il Trento mentre Martic ha svolto mercoledì il primo allenamento vero e proprio ma solo in via parziale a scopo preventivo: salvo sorprese, a Lumezzane in mezzo alla difesa ci sarà lui.

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