
Il Lecco è in una crisi che si aggrava di partita in partita. Al di là del risultato, al di là di un nutrito drappello di infortunati che ha fatto rientro in gruppo – e qualcuno anche in campo -, la squadra di Volpe è affondata sul campo del “Tullio Saleri” di Lumezzane: poker dei bresciani dopo un primo tempo decoroso e condizionato dalla fortunosa rete di Pannitteri, ma soprattutto al culmine di una ripresa che ha visto i blucelesti fare a lungo da comparse in campo. Lo score dell’attuale tecnico è di nove punti in undici partite, uno 0,82 a gara da pienissima media retrocessione diretta che si commenta da solo e non si può semplicemente mettere sotto il tappeto degli infortuni, speso come alibi quando al massimo avrebbe potuto essere una semplice e parziale attenuante. In questi mesi, eccezion fatta per le primissime uscite, non si è visto un minimo progresso in termini di atteggiamento e mentalità ed evidentemente anche chi è arrivato da due o sette giorni rischia di essere travolto dall’ondata di negatività che parla di 26 sconfitte nelle ultime 42 partite.
In silenzio dopo l’umiliazione
Non ci sarà un commento di Volpe, di un dirigente o di un esponente della proprietà, nemmeno per rivolgere delle sacrosante scuse al comunque buon numero di tifosi del Lecco arrivati nel Bresciano e obbligati anche a prendersi anche gli “olè” dei supporter di casa: «Il presidente Aniello Aliberti – presente allo stadio insieme al resto della famiglia proprietaria – ha deciso che la Calcio Lecco 1912 è in silenzio stampa fino a nuova comunicazione», ha fatto brevemente sapere l’ufficio stampa dopo l’umiliazione subita in campo.
