
Non sembra volersi concludere, nè in modo positivo nè negativo, la telenovela realtiva alle “grazie” per Cristian Bertani e Marco Turati.
Mercoledì (ieri per chi legge, ndr) sembrava dover giungere finalmente un verdetto in via Don Pozzi, anche tenuto conto della scadenza dei termini massimi (45 giorni) che la Federazione ha per dare una risposta alle richieste presentate.
L’attesa è stata, di nuovo, vana, perchè da Roma, anche vista la concomitanza con gli impegni di Nazionale maggiore e Under 21, in campo lunedì e martedì scorso, non sono arrivate risposte in merito.
Dalla FIGC sono giunti comunque degli aggiornamenti decisamente rilevanti, che mettono in bilico la posizione di Turati: il difensore lecchese, difatto, ha già beneficiato di un provvedimento favorevole ai tempi delle sentenze, visto che patteggiò la pena di tre anni con il Procuratore Stefano Palazzi. Di fatto, il classe ’82 ha ammesso la sua colpa e ha già visto alleggerita la sua posizione prima del verdetto e questo complica la sua posizione di fronte richiesta di grazia. Il suo legale è al lavoro per trovare un cavillo legale in grado di liberarlo, ma le sue quotazioni in questo momento sono, quindi, al ribasso, probabilmente sotto al 50%.
Cristian Bertani, al contrario, ha ricevuto una condanna più pesante (quattro anni complessivi) per non aver “vuotato il sacco” di fronte alle accuse presentategli in sede di interrogatorio.
Di conseguenza, tra i due è quello che le credenziali più in regola per beneficiare del provvedimento.
Questa sera, infine, potrebbe esserci un contatto tra le parti per valutare gli ultimi sviluppi.
