
Tra una settimana, poco meno, si chiuderà il calciomercato invernale. Finalmente, vien da dire, considerato che la sessione di metà campionato porta sempre via dei punti. Il Lecco ha percorso la via della profonda ristrutturazione, scegliendo di cambiare le linee guida tenute durante l’estate che avevano portato a confermare una buona fetta della squadra che aveva iniziato la stagione 2023/2024, con l’aggiunta di qualche elemento che non ha reso (Rocco) e il subentro in corso d’opera di chi già c’era ma inizialmente non faceva parte del progetto (Lepore, Ionita). Per stare sugli ultimi tre, il tempo da detto altro: il primo è andato alla Pro Patria, il secondo è finito fuori lista e il terzo deve solamente formalizzare il passaggio alla Triestina dopo aver rinunciato al bonus scattato domenica. Intanto la classifica dice play out dopo una discesa avvenuta senza sosta, con il pareggio ottenuto in extremis al “Rocco” che deve ‘chiamare’ la vittoria ad Arzignano per non perdere ulteriore terreno. Del mercato e del momento abbiamo parlato con il vicepresidente Francesco Aliberti, direttamente coinvolto sul fronte tecnico con il diesse Antonio Minadeo.
L’intervista a Francesco Aliberti su mercato e non solo
Veniamo al fatto più recente, alla richiesta di cessione arrivata da Ionita. Insomma, la merenda di ottobre pare lontana nel tempo:
«La racconto dall’inizio. Una decina di giorni fa, dopo il Novara, ci ha chiesto d’iniziare a parlare del rinnovo per avere la garanzia di rimanere anche l’anno prossimo, facendo presente di aver avuto una richiesta importante dall’estero (UTA Arad in Romania, ndr). Gli abbiamo detto che ne avremmo parlato tra di noi prima di presentargli un’offerta. Domenica, intorno alle 21 e mentre ero a casa, ha chiamato Minadeo per farci presente il semplice interesse della Triestina. Abbiamo rimandato la cosa e lunedì mattina ci hanno offerto delle contropartite, spiegandoci di avere già l’accordo con il giocatore. Ci siamo trovati con le mani legate, avendo un giocatore intenzionato ad andare a Trieste. Lunedì sera c’è stata una piccola evoluzione un po’ bizzarra: si sono fatti vivi autonomamente dalla Romania, ci hanno presentato un’offerta formale via e-mail e quindi c’è stato un attimo di di confusione. Nella mattinata di martedì Artur si è quindi deciso ad andare a Trieste e abbiamo preparato i documenti per il trasferimento».
È stato tutto un po’ inaspettato, quindi.
«Il giocatore ci aveva detto, 10 giorni fa, di pareggiare l’offerta arrivata dall’estero altrimenti sarebbe andato via anche se non aveva tutta questa voglia di lasciare l’Italia per quanto si trattasse di una bella offerta. Io non so quando la Triestina sia entrata in gioco. Sicuramente le tempistiche sono abbastanza sospette, poi quello che c’è stato dietro non lo so. La società si è comportata comunque bene con noi, ci ha segnalato questa cosa e troveremo sicuramente un accordo. Sicuramente sono molto deluso dal comportamento del giocatore, che ha mosso mari, monti e pianto in cinese per stare a Lecco visto che questa squadra era tutto per lui e avrebbe voluto trasferirsi in pianta stabile. C’è una delusione sul fronte affettivo, poi dal punto di vista sportivo troveremo un sostituto e va bene così. Per prenderlo a ottobre abbiamo sforato ampiamente il budget e mio padre ha fatto un grosso sacrificio economico per accontentarlo e portarlo a Lecco anche vista la spinta della tifoseria per quanto pensassimo che un giocatore come Ionita potesse dare un contributo in Serie C, categoria mai affrontata prima. Ovviamente non sminuiamo il valore tecnico bollando tutto come una semplice richiesta della piazza. Mio padre è molto, molto deluso e raramente l’ho visto così: che un giocatore voglia andare via è lecito, ma non si è comportato da professionista».
Una situazione simile a quella di Lepore?
«Sì e no. Con lui è stata presa una decisione puramente di campo e non è stato ritenuto possibile continuare la collaborazione con la Calcio Lecco. Però sul comportamento umano non abbiamo questo appunto da fare. Per lui come per Beghetto, che ha chiesto di andare a Vicenza per motivi anche familiari e in 48 ore abbiamo trovato la quadra: ci ha aspettati, da signore qual è, e lo ringraziamo per questo comportamento positivo. Per Artur Ionita ad oggi non possiamo dire la stessa cosa, purtroppo».
Motivi diversi vi hanno portato a far partire in prestito Tordini:
«Parliamo di un giocatore in cui crediamo tanto e infatti l’abbiamo rinnovato fino al 2027. È stata una soluzione trovata di comune accordo per fargli ritrovare un po’ di freschezza mentale. Cambiando aria a volte un calciatore può fare sicuramente bene e va da un allenatore che lo conosce molto bene. Secondo noi è un’operazione insomma intelligente e a luglio tornerà con noi: non vediamo l’ora di riabbracciarlo e sicuramente gli avrà fatto bene questa esperienza».
Situazione Galli: potrebbe uscire?
«Ci crediamo e non lo riteniamo in uscita. Si è parlato tempo fa di un rinnovo, è vero, e la cosa non è decaduta del tutto. Adesso ci sono delle nuove gerarchie e queste sono decisioni dell’allenatore sulle quali io non metto becco. Per noi il giocatore è importante e non è in uscita, è assolutamente in rosa e, quindi, in realtà non c’è nessuna situazione. A differenza di altri non ha prestato i piedi, non ha fatto casino e non ha insomma, come dire, ha aizzato gli agenti o alzato la voce. Si comporta da grande professionista e assolutamente non è escluso il rinnovo, ribadisco. Ultimamente ha giocato poco e bisognerà fare delle valutazioni: se dovesse trovere l’accordo con altre squadre ne parleremmo, chiaramente».
Per Marrone tira aria di conferma?
«Il ritorno di Luca è forse il miglior acquisto di gennaio, senza nulla togliere ai nuovi arrivati che per me sono dei giocatori molto validi e l’hanno dimostrato. Però, un giocatore come Luca ha un’esperienza che ti permette di stare in campo con più tranquillità, soprattutto nelle retrovie e nel far ripartire il gioco. Ha fatto due partite direi perfette, senza sbavature e sicuramente potremmo parlare di un rinnovo. Anche lui è un giocatore che non ha fatto casino e non ha puntato i piedi, ma saremo più propensi a parlarne per farlo rimanere in bluceleste. Assolutamente».
Sempre dal Triveneto era arrivata una richiesta per Di Gesù, che avete deciso di non prendere in considerazione:
«Sì, il Trento fatto un sondaggio per il giocatore. È un giocatore che ha avuto due infortuni ed è stato discontinuo per questo motivo. Deve ancora trovare la sua giusta collocazione in campo ma un giocatore su cui puntiamo. Abbiamo preferito non cederlo alla prima occasione, perché crediamo possa crescere tanto».
La situazione di Frigerio qual è?
«Ha ancora un anno e mezzo con questa questa clausola. Per ora non c’è nessuna situazione. Un giocatore della Calcio Lecco scende in campo, fa il suo dovere e anche in questo caso, come per altri giocatori, se c’è l’interesse di altre squadre dovranno parlare con noi ed eventualmente intavolare una trattativa. Per me è un giocatore del Lecco che ha un contratto, non è in uscita: se ci sarà un interesse se ne parlerà, a oggi di offerte non ne abbiamo ricevute».
Alle 23:59:59 di lunedì si chiuderà: cosa vi manca?
«A livello numerico potremmo anche essere a posto così, sono contrario a quella mentalità secondo la quale deve arrivare il bomber da Marte per girare le carte in tavola. Penso che il calcio, soprattutto nelle serie cosiddette minori, sia un gioco di squadra e questi super profili servono fino a un certo punto e in determinati ambienti. Sicuramente dobbiamo trovare un sostituto di Ionita e penso che lo chiuderemo a brevissimo. Abbiamo già individuato un profilo che è in vantaggio sugli altri. Per quanto riguarda l’attacco in realtà bisogna un attimo anche capire cosa serva a mister Volpe in base al modulo: sicuramente si farà qualcosa e stiamo sondando diversi profili per quanto non si muova chissà che cosa come da tradizione di gennaio. Abbiamo una mezza parola con un giocatore che sta giocando frequentemente in Serie B e che potrebbe scendere in prestito, ma abbiamo un paio di nomi di Serie C sui quali stiamo riflettendo e c’è sempre l’estero che può dei talenti da sgrezzare perché sicuramente non sarà fatto un acquisto tanto per fare. È vero, manca poco, ma come sappiamo nel calciomercato in 6 giorni, soprattutto gli ultimi 6, si possono fare tante operazioni. Stiamo lavorando anche in uscita e, quindi non rimaniamo con le mani in mano, valutando tutte le opportunità. Minesso all’Arzignano? Non non ce l’han proposto e non l’abbiamo cercato, ovviamente Antonio sapeva di questa possibilità».
Quello che avete fatto finora vi rende contenti?
«Risposta secca: sì. Probabilmente queste operazioni erano da fare in estate, ma non voglio ripetere i motivi che ci hanno portati a fare determinate scelte. Abbiamo ringiovanito la rosa e quantomeno ora arrivano al 90° senza avere la lingua di fuori, quindi anche la preparazione è stata migliorata. Abbiamo preso i giocatori per vari motivi: chi deve riscattarsi, chi è in prestito e deve farsi vedere, chi deve iniziare un nuovo ciclo di carriera, insomma tutti i vari motivi possibili. Sicuramente sono giocatori che hanno tanta fame. Uno come Ferrini, difensore che tira una legnata così sul finire della partita, mi fa vedere una mentalità positiva che anche l’allenatore ha colto con gioia. Il tempo ci dirà se abbiamo fatto le scelte giuste. In uscita abbiamo delle casistiche diverse: giocatori che hanno chiesto la cessione, altri sui quali noi non puntiamo più, altri ancora che hanno trovato soluzioni migliori per la loro carriera e ulteriori elementi che abbiamo tolto non solo per motivi di campo ma anche esterni».
Avete ampliato il battaglione dei fuori lista, che prima aveva il solo Doudou:
«Partendo dai prestiti, stiamo risolvendo per Zuberek con l’Inter e nell’accordo con la Triestina c’è il ritorno di Gunduz che avevamo ancora a libro paga, mentre Dore potrebbe andare al Legnago. Celjak ha avuto un sondaggio della Pro Vercelli e uno dal sud tramite un intermediario, ma non siamo andati oltre; per Lepore non ci sono stati grandi interessamenti, solo la proposta di uno scambio con una squadra del nostro girone che abbiamo rifiutato; per quanto riguarda Doudou, mi duole dire che molto probabilmente lo porteremo alla scadenza di giugno perché ci ha detto di non volersi spostare e percepisce uno stipendio di un certo tipo: chiaramente per noi è in uscita da mesi».
Scollinata Trieste c’è l’Arzignano e crediamo vogliate tornare a fare meglio:
«Giustamente la tifoseria vuole i fatti e noi in primis la pensiamo così: sabato bisogna vincere, non ci sono alibi. La squadra completa, i nuovi arrivati sono integrati e capisco il primo tempo di Trieste perché comunque era una partita psicologicamente molto importante per entrambe: nel secondo tempo ho visto tanta voglia, tanta fame da parte subentrati e comunque un certo riscatto anche mentale; è venuto fuori un po’ il cuore di questa squadra che sta sta nascendo con questi nuovi ragazzi. A maggior ragione sabato ci sarà un test importante contro un avversario non facile, quindi bisognerà dare tutto: come proprietà ci aspettiamo una vittoria per iniziare bene questo filotto di partite che probabilmente saranno quelle decisive perchè affronteremo tutte, o quasi, le nostre avversarie dirette del momento».
Quanto tempo ha mister Volpe per trovare la quadra?
«Io sulle tattiche non metto bocca e ho la massima fiducia nell’allenatore e nei suoi collaboratori. Il dato di fatto è che il tempo stringe: non siamo alla penultima giornata, ma ci stiamo avviando verso l’ultimo terzo del campionato, quindi bisogna trovare questa quadra prima possibile. Nessuno chiede di vedere il calcio spettacolo di Atalanta, Real Madrid, Barcellona, Inter, Napoli e via dicendo, ma sicuramente in questo momento bisogna fare i punti. Poi, se arriveranno con il bel gioco saremo doppiamente contenti. Da sabato dovremo iniziare un bel filotto, ecco».
Aspettiamo la fine del mercato per dare un voto?
«So che il 10 a Minadeo aveva fatto scalpore perchè non era stata capita. Mio padre aveva dato quella valutazione al modo di lavorare del professionista, poi sulle scelte fatte in estate c’è stata la condivisione con lo staff tecnico così come sta accadendo con quello attuale. Antonio ha un modo di lavorare onesto, pulito, che fa gli interessi della società e non dei procuratori: il 10 era per quello. Chiaro, poi, che nessuno ha la sfera di cristallo, in Serie A squadre che hanno speso 200 milioni di euro oggi non sono in linea con gli minimi, in Serie B la Sampdoria lotta per non retrocedere dopo aver comprato i migliori attaccanti della categoria a suon di grandi investimenti. Il voto lo daremo a fine mercato, ma sicuramente già adesso è positivo perché i nuovi hanno dato nuova linfa».
Arrivano ancora delle e-mail per entrare a far parte della compagine societaria?
«Nulla rispetto all’ultima intervista di fine 2024. Se un interessamento lo diciamo, anche perché è nel nostro interesse avere un compagno di viaggio con cui condividere risorse, idee e opinioni. Purtroppo a oggi nessun altro vuole mettere soldi nella Calcio Lecco ed è un dato oggettivo. Questo ci dispiace, siamo molto aperti alle collaborazioni ma non siamo mai arrivati a una due diligence: speriamo che le cose cambino».
