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Arzignano, l’ex Erald Lakti a LCN Sport: «Per stare a Lecco serve personalità. Quello striscione è a casa con me, ma domani…»

Erald Lakti, ex di giornata, ha parlato ai nostri microfoni in vista di Arzignano-Lecco, condividendo le sue sensazioni sulla partita e rivivendo i suoi momenti più belli in bluceleste

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Tempo di lettura 6 minuti

Con il Lecco ha collezionato 53 presenze in due stagioni, per poco più di 1.900 minuti complessivi. Al di là dei numeri, però, il suo nome rimarrà per sempre impresso nella storia bluceleste: suo il gol – uno dei tre in totale, a cui si aggiungono due assist – che il 18 giugno 2023 ha di fatto chiuso la finalissima dei Playoff contro il Foggia tra la prima e la seconda rete di Lepore, una partita straordinaria e indimenticabile che ha regalato al Lecco la promozione in Serie B.
Erald Lakti è pronto a ritrovare il suo passato da avversario, per la seconda volta in stagione dopo la gara del 25 settembre scorso allo stadio “Rigamonti-Ceppi”: ora, per il secondo anno consecutivo, indossa infatti la maglia dell’Arzignano Valchiampo, che domani ospiterà la squadra di mister Gennaro Volpe per uno scontro diretto in piena regola in zona Playout valido per la 25^ giornata del campionato di Serie C. Lo abbiamo intervistato per LCN Warm Up, la nostra consueta trasmissione della vigilia: ne è uscita una bella chiacchierata in cui ha condiviso con noi le sue sensazioni in vista della partita e ha rivissuto i suoi momenti più belli in bluceleste.

Verso Arzignano-Lecco, l’intervista a Erald Lakti

Cosa ti aspetti da questo Arzignano-Lecco?
Sarà sicuramente una partita complicata perché il Lecco non viene da una striscia positiva, ma anche noi non abbiamo iniziato benissimo l’anno (tre punti in quattro partite, ndr). Noi dobbiamo continuare a fare punti perché la classifica è corta, siamo tutti lì e la zona Playout è vicina, ma dall’altro lato i Playoff non sono lontanissimi, quindi entrambe le squadre punteranno a uscire dal campo con punteggio pieno.

Come hai vissuto il ritorno al “Rigamonti-Ceppi” lo scorso settembre?
Ho vissuto due anni bellissimi a Lecco, il primo un po’ meno perché non ho giocato tanto, ma il secondo poi si è concluso molto bene. Appena sono entrato in campo nel pre partita ho visto la porta dove ho segnato il gol in finale e devo dire che mi ha fatto un po’ effetto, in senso positivo (sorride, ndr). Poi anche lo striscione che mi hanno fatto alcuni tifosi, me l’hanno consegnato a fine partita: ce l’ho qua in casa, quindi è stato bello, molto molto emozionante, devo dire.

Il Lecco è cambiato molto da allora, sta ancora cambiando. Ti aspettavi una squadra così in difficoltà?
Dopo una retrocessione non è mai facile, molti vogliono andare via, molti non sono contenti, poi c’è stato il cambio di proprietà e di molti giocatori: si creano delle dinamiche che poi influiscono nelle gare, nelle partite. Poi Lecco non è una piazza facile, l’ho vissuta e lo so bene, quindi bisogna avere molta personalità e soprattutto bisogna essere forti mentalmente, ma allo stesso tempo stare sereni, e secondo me è un po’ la serenità che manca. Poi ho visto che mancano tanti giocatori, c’è stato un periodo dove c’erano molti giovani in campo, quindi anche quello ha influito, però sono convinto che con il lavoro e con il il mercato che sta per finire le cose si sistemeranno.

Davvero hai segnato quel famoso gol in finale con… uno stiramento muscolare?
Sì, mi ero stirato in allenamento dopo Ancona, se non sbaglio, quindi avevo saltato sia Pordenone che Cesena, però poi si era fatto male pure Ardizzone, quindi il mister mi ha chiesto se me la sentissi. E come fai a dire di no in quelle partite lì? Quindi mi sono detto: “Mi faccio una fasciatura stretta e ci provo”.

Ora sei un giocatore anche con caratteristiche offensive…
Sì, diciamo che nella seconda annata a Lecco mi sono sbloccato perché ho fatto i primi tre gol nei professionisti, poi due assist, quindi mi sono detto: “Ma quindi non sono solo un giocatore difensivo, posso essere anche uno offensivo che si può inserire, che il gol riesce bene o male a farlo. Questa cosa mi ha dato più libertà, anche mentalmente, più serenità davanti alla porta e in tante altre occasioni in fase offensiva”.

Che cosa vi sta dando in più mister Bianchini?
Diciamo che ci dà quella fame in più che serve a portare a casa un minimo risultato, anche un pareggio. È la mentalità per cui se non riesci a vincere non devi perdere, e anche questa ci aiuta molto. È un po’ simile alla mentalità di Foschi, che aveva quell’anno in cui abbiamo vinto. Poi ci dice di giocare semplice, di non rischiare niente, e questo ci dà molto anche in allenamento durante la settimana, ci carica, ci fa arrivare alla partita pronti, compatti.

Finalmente il mercato sta per concludersi, sei stato coinvolto anche tu in qualche possibile movimento? E come vivete voi, da giocatori, questo continuo “andirivieni” di compagni?
No, no, io ho rinnovato a dicembre, quindi ero già intenzionato a rimanere qua e non muovermi, però sì, da calciatore vedi i compagni che arrivano e il giorno dopo vanno via, c’è chi arriva, chi va via… Ma alla fine è il nostro lavoro, fa parte del gioco, il mercato c’è per questo motivo. Se uno ha l’opportunità di andare via a migliorarsi, a guadagnare di più, ad avere altri obiettivi, ambizioni, è giusto che lo faccia: in quella fase lì ti prepari mentalmente, sai che due, tre quattro giocatori andranno via, ma anche che ne arriveranno altri due, tre, quattro. Poi basta che chi arriva sia mentalizzato bene, poi deve essere brava la squadra a integrarlo nel gruppo e su questo da noi non ci saranno problemi, anche perché sono tutti professionisti. Minesso è che qui da due giorni ma si vede subito che è un professionista, si allena sempre al massimo, poi è il più grande di tutti quindi sicuramente darà l’esempio. Milillo? Sì ogni tanto parliamo di Lecco, più l’anno scorso quando mi chiedeva com’era andata quella stagione…

Concludiamo tornando ancora sulla partita di domani: che aspettative hai?
Eh, sarà uno scontro diretto. È una partita importantissima perché i tre punti servono sia a noi che al Lecco. Noi cercheremo in primis di lottare su tutti i palloni per fare il risultato pieno, poi la partita dura 90 minuti e si parte sempre dallo 0-0…

Intervista a cura di Benedetta Panzeri e Matteo Bonacina

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