Il calciomercato ha sempre la porta sul retro aperta, è risaputo. E neanche un accordo firmato è vincolante fino a quando non viene depositato. Ed è quanto accaduto nel corso della giornata di lunedì 10 febbraio, che ha regalato un’altra storia assurda alla Calcio Lecco 1912. Dopo aver dato il proprio assenso alla firma del contratto con la società bluceleste prima della gara con la Pro Vercelli disputata domenica pomeriggio, aver assistito alla stessa ed essere rientrato in sede dopo la gara per la firma vera e propria, Moutir Chajia il giorno seguente è sceso sul campo del “Rigamonti-Ceppi” per sostenere il suo primo allenamento con quella che avrebbe dovuto essere la sua nuova squadra dopo la risoluzione firmata con il Como lo scorso 3 febbraio.
Nulla di tutto ciò: il fantasista belga, ma di origini marocchine, si è rimangiato tutto riferendo di non essersi trovato a suo agio all’interno della struttura di via Don Pozzi, stoppando il deposito dei documenti e i vari passaggi formali. Una storia che ricorda da lontano quella di Kiko Casilla: il portiere ex Real Madrid arrivò a Lecco circa un anno fa, si allenò, richiuse la valigia e prese il primo aereo per la Spagna liberando in largo anticipo la camera d’albergo; una prova andata male, come può accadere, di certo non un contratto firmato e virtualmente stracciato dopo aver anche scattato le fotografie con il presidente, rendendo la comunicazione ufficiale veramente l’ultima operazione da effettuare. Proseguono, intanto, gli accertamenti su Julian Kristoffersen dopo le criticità emerse al termine delle visite mediche. Situazioni, queste, ampiamente trattate nel corso de “Il Blu e il Celeste”.
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