
Una stagione esaltante, caratterizzata da duro impegno in allenamento e impatto fortissimo in campo. Eppure, quanto compiuto fin qui da Cristina Osazuwa sembra interessare più agli addetti ai lavori che alla stessa giocatrice, perché l’ala-pivot del Basket Costa ha in testa soltanto una cosa: continuare a lavorare per migliorare e raggiungere nuovi obiettivi. Una mentalità “spaziale” per una ventenne, a sottolineare quanto si abbia a che fare con una giocatrice davvero speciale, diversa da gran parte delle sue colleghe.
Osazuwa è risultata decisiva in molte delle vittorie della squadra biancorossa in A2, mettendo a referto 10 doppie doppie (punti-rimbalzi) di cui cinque nelle ultime sei partite disputate. La sua presenza, al di là delle cifre (viaggia di media a 11.6 punti e 10.9 rimbalzi), è un fattore in grado di infondere fiducia nelle compagne e scoraggiare gli attacchi avversari (7.6 rimbalzi difensivi a gara). Il rendimento costante ad alti livelli certifica la stagione della consacrazione della classe 2005 nativa di Verona.
Le giovani, l’esperienza e l’esempio
Cristina, come giudichi fin qui l‘annata del Costa?
«Rispetto agli anni scorsi non molto diversa, l’obiettivo è sempre lo stesso: lanciare le giovani. E ci stiamo riuscendo, perché le varie Motta, Gorini e Cibinetto si stanno ambientando a livello di A2 e partita dopo partita si dimostrano sempre più concentrate e presenti. Dà molta soddisfazione perché in questo modo il coach può allungare le rotazioni, è la conferma che si può crescere anche in categorie così alte».
A vent’anni ormai sei una veterana: che effetto ti fa?
«Certe volte ci penso, sono a Costa da sei anni e ho compiuto un percorso che auguro a tutte le giovani, che possano venire qui e crescere. È positivo vedere quello che possiamo fare insieme, mi ha fatto capire che anche io devo essere fonte di ispirazione e dare sempre il cento per cento, soprattutto in allenamento».
Nel girone A è ormai una corsa a quattro: a cosa puntate?
«L’obiettivo, come dicevo, resta crescere le giovani, ma siamo lì e il desiderio è raggiungere il massimo. Se compiessimo gli ultimi step il secondo posto sarebbe fattibile e credo anche il primo. È un lavoro complicato, dobbiamo metterci sotto tutte».
Da 4 o da 5, in campo è una “studentessa”
Come ti trovi nei meccanismi di squadra creati da coach Andreoli?
«Bene, mi si stanno aprendo ambiti in cui non avrei mai pensato di arrivare. Dall’anno scorso gioco molto interna, avendo così la possibilità di migliorare la tecnica oltre che l’impatto fisico. Quest’anno gioco alternativamente da “4” e da “5” a un’intensità maggiore sia dentro sia fuori. Se me lo avessero chiesto un anno fa non ci avrei creduto, non pensavo di poter giocare da 4 e invece mi sono convinta. Giocare da fuori e da dentro è uno step in più».
La tua stagione è raccontata da numeri pazzeschi. Sei soddisfatta?
«Non mi concentro molto sulle doppie doppie, ma sul continuare a tenere il livello alto, preferisco mettere il focus su quello che ancora non ho fatto. Il mio problema in questi anni è stato riuscire a mantenere la continuità e su questo sto migliorando».
La difesa, lo step mentale e l’azzurro
Su cosa senti di poter ancora migliorare?
«Sul lato difensivo posso essere più partecipe, soprattutto quando devo marcare una piccola. Offensivamente invece non demoralizzarmi a ogni errore, in fondo il basket è uno sport di errore. Ci sto lavorando e devo ringraziare coach Andreoli e lo staff del Costa, mi stanno dando una grande mano soprattutto a livello mentale».
Nazionale maggiore: per Osazuwa è un sogno?
«Sì, perché fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di arrivare nemmeno in Under 18. Credo di poter ambire alla maggiore. Questo sogno mi accompagna dal primo anno di Nazionale under, quando non potei disputare l’Europeo a causa di un infortunio. È un obiettivo, penso di poter dire la mia e conquistarmi un posto anche lì».
