Numeri positivi, ma fermi da qualche tempo. L’attaccante bluceleste Alessandro Galeandro ha raccontato il proprio momento al termine della seduta d’allenamento a porte aperte di mercoledì: 25 anni compiuti a febbraio, ha messo a referto 4 gol e 5 assist nelle prime 31 partite da elemento offensivo del Lecco, mandato sempre in campo da mister Valente dopo il suo arrivo. Nonostante l’astinenza dal gol che dura dallo scorso 14 dicembre (Atalanta U23 5-2 Lecco), il classe 2000 mantiene un atteggiamento positivo e concentrato sugli obiettivi di squadra.
L’intervista di Alessandro Galeandro
Alessandro, si dice che il Lecco sia dipendente dai gol di un singolo giocatore. Quanto c’è di vero in questa affermazione e le dà fastidio sentirlo?
«No, penso che siamo tutti contenti per Leon (Sipos, ndr) che sta facendo un’annata grandiosa e ovviamente ritengo che il gol del singolo arrivi da un lavoro di squadra. Da quando è arrivato, mister Valente ci chiede tanto sacrificio anche in fase di non possesso. Questo è quello che il mister vuole e penso che si stiano vedendo i risultati perché concediamo poco e abbiamo subito pochi gol».
Avevi aveva iniziato la stagione segnando con regolarità, ma da qualche tempo è venuto mancare. Quanto ti pesa questa situazione?
«Per un attaccante l’astinenza dal gol è sempre presente nei pensieri. Ora come ora, però, l’importante è la squadra e i suoi obiettivi. Abbiamo uno slogan che il mister ripete sempre: la squadra viene prima di tutto. Spero che nelle ultime cinque partite arrivi il gol, ma l’obiettivo principale è chiudere il discorso salvezza il prima possibile».
Ti definiresti più una prima, seconda punta o una punta esterna?
«Da quando ho iniziato il percorso in squadra ho ricoperto tutti i ruoli davanti: esterno destro e sinistro, sottopunta, prima punta. Mi adatto a tutto, mi piace attaccare la profondità e venire a giocare la palla. Ogni allenatore ha le sue richieste e io sono sempre a disposizione, pronto ad adattarmi ai moduli e alle indicazioni del mister».
Sembra che il mister vi chieda molto pressing alto. Come lo state interpretando?
«Il mister chiede soprattutto un lavoro di pressione, partendo alti. Poche squadre hanno la personalità per giocare sotto pressione. L’abbiamo visto anche con il Vicenza: pressando alto, anche una squadra che punta ai primi posti ha fatto fatica a trovare le giocate giuste».
Che impressione avete della Giana in vista del prossimo match?
«Hanno entusiasmo per il loro percorso in Coppa e in campionato. Ma noi, per come stiamo andando e con la nostra mentalità, ce la giochiamo con tutti, soprattutto in casa. Speriamo in un grande supporto del pubblico per portare a casa l’intera posta in palio».



















