Seguici

Calcio

Serie C, svolta storica: approvato il salary cap per la categoria

La Lega Pro introduce il tetto salariale prima in via sperimentale e poi definitiva dal 2026-27: il rischio è quello di ottenere dei punti di penalizzazione in classifica

Gianfranco Zola, a sinistra, e Matteo Marani
Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 3 minuti

L’assemblea di Lega Pro tenutasi martedì 29 aprile a Firenze ha segnato un momento decisivo per il futuro del calcio di Serie C. Come anticipato dal presidente Matteo Marani circa un anno fa, il salary cap è diventato realtà e sarà implementato già dalla prossima stagione sportiva.

Una decisione attesa a lungo

Durante l’assemblea odierna, a cui hanno partecipato tutte le società di Serie C, è stato approvato il sistema di tetto salariale – i cui parametri non sono stati resi però noti – che entrerà in vigore in via sperimentale nella stagione 2025-26, per poi diventare definitivo dalla stagione 2026-27. Si tratta di una misura che risponde alla necessità di contenere i costi del calcio professionistico di terza serie, un obiettivo che Marani aveva già delineato nell’aprile dello scorso anno.

«Il salary cap è una delle proposte che ho fatto per il nuovo mandato», aveva dichiarato il presidente della Lega Pro, anticipando che la misura sarebbe stata introdotta proprio nella stagione 2025-26. «Dobbiamo modellarlo e capire anche in base a quali sono i modelli in giro per l’Europa, ce ne sono alcuni funzionanti e validi. In generale bisogna mettere il controllo ai costi, perché altrimenti il calcio implode. Con la finanza non a posto non si può fare calcio», aveva spiegato Marani, mostrando una visione chiara delle priorità per il futuro della Serie C.

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha recentemente parlato della nuova norma: «Chi dovesse uscire fuori da questi parametri, non integrerà come accadeva in precedenza la fideiussione, ma verrebbe sanzionato in termini amministrativi e sportivi, ricevendo punti di penalizzazione in classifica. Se l’anno prossimo io chiamerò il signor Bianco Oreste per chiedergli di venire a giocare a Benevento e lui mi richiede una cifra di 100mila euro, io non posso prenderlo se vado fuori dai parametri del salary cap, che è complessivo. Questa è una riforma voluta e votata dalla maggioranza dei presidenti di Serie C di piccoli club che vogliono fare in modo che le realtà più grandi non possano andare a sviluppare un certo tipo di mercato».

Non solo il tetto salariale

L’assemblea ha anche discusso altri temi cruciali per il campionato. Sono stati accolti gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione, mentre sono stati illustrati i criteri applicativi della Riforma Zola e le procedure di ammissione al campionato.

La Riforma Zola, presentata ufficialmente lo scorso novembre al Social Football Summit, punta a rafforzare il ruolo della Serie C come formatrice di giovani talenti. Questa riforma prevede un significativo aumento delle premialità per l’impiego di giovani provenienti dal settore giovanile, che arriveranno fino al 400% dalla stagione 2025-26, il doppio rispetto a quanto già previsto per la stagione in corso.

Procedure di ammissione e VAR

Durante l’assemblea sono state discusse anche le procedure di ammissione ai prossimi campionati, tema sempre delicato per molte società. Un altro tema affrontato è stato quello del VAR, tecnologia già presente nelle serie superiori e che potrebbe essere introdotta anche in Serie C, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio