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«Il futuro è qui»: le voci dalla prima Festa Bluceleste

Dal presidente Aliberti al sindaco Gattinoni, dai tecnici ai responsabili: parlano i protagonisti presenti all’evento andato in scena al “Rigamonti-Ceppi”

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Tempo di lettura 9 minuti

La prima edizione della Festa Bluceleste ha colorato mercoledì pomeriggio il campo del “Rigamonti-Ceppi”, trasformando lo stadio in un punto d’incontro tra generazioni. Un evento che celebra il periodo particolarmente florido per il settore giovanile lecchese, con risultati significativi sia in campo maschile che femminile. La manifestazione ha visto la partecipazione di tutti i giovani calciatori e le giovani calciatrici del vivaio, dalle categorie dell’attività di base fino all’area agonistica, insieme ai giocatori della prima squadra e le autorità cittadine. LCN Sport ha raccolto le dichiarazioni dei protagonisti a margine dell’evento, dalle parole del presidente Aniello Aliberti a quelle del sindaco Mauro Gattinoni, passando per i responsabili del settore giovanile e degli allenatori delle varie categorie.

Aliberti: «Ognuno ha il suo ruolo nel massimo rispetto»

Presidente Calcio Lecco 1912.

Presidente, il sindaco ha parlato di un punto nuovo da incontrare, da trovare tra di voi.
«Io me lo auguro. Non è mio costume battere i pugni sul tavolo. Sostenere i costi della prima squadra e della restante struttura diventa veramente molto molto pesante. Io ho portato l’esempio di Caldiero: stadio piccolo ma molto bello, fatto dal Comune; poi abbiamo giocato un’amichevole a Rovagnate e il Comune ha messo 1 milione e 400mila euro per fare un impianto sportivo, un campo bellissimo. Certo, mi rendo conto che ogni amministrazione ha i suoi problemi e ha i suoi costi: mi auguro che prima o poi arrivi qualcosa: mi basterebbe avere l’opportunità di avere una struttura un po’ più adeguata a quella che è la Serie C. E non voglio parlare di futuro, se dovessimo saltare da qualche parte più bella…».

Avete risolto il problema della struttura ausiliaria?
«Non vorrei dirlo prima di avere l’ok definitivo, però forse abbiamo trovato uno sponsor che può darci una mano. Io mi auguro che lo faccia, almeno il problema del “laboratorio tecnico” l’avremmo risolto: lo staff lavora 7-8 ore al giorno qui allo stadio, quindi i componenti devono avere dei locali dove potersi incontrare. Adesso facciamo a turno e vorrei evitarlo».

Si dice che lei si sia legato parecchio al settore giovanile:
«Dal primo giorno ho avuto l’idea che anche una società di calcio può essere gestita con una governance di tipo aziendale: ognuno ha il suo ruolo, una struttazione di quelli che erano i miei collaboratori. Ognuno ha il suo ruolo nel massimo rispetto uno con gli altri. Io ho trovato un po’ un po’ di caos, tutti che facevano tutto e in modo non proprio lineare, ma voglio parlare della mia gestione senza essere critico rispetto a quelle precedenti. In quest’ambito c’è anche la ristrutturazione delle giovanili, quindi dobbiamo seguirle. Avete visto i risultati che ci stanno dando: a me fa piacere tutto questo, si deve crescere in un’organizzazione che possa portare tutti a lavorare bene».

Gattinoni: «Lo sport è un capitale sociale»

Sindaco di Lecco.

Sono i giorni in cui si discute di questo rapporto tra Comune e Calcio Lecco: ha detto che dovete trovare un nuovo punto d’incontro:
«Sì, un nuovo punto di equilibrio. Eh noi crediamo che lo sport sia un capitale sociale di questa comunità e che la Calcio Lecco sia probabilmente la punta di diamante di tutto il sistema sportivo lecchese, al netto della della prima squadra. Su quella non possiamo mettere risorse, ma sul resto – impianto, giovanili, campi estivi, aspetti educativi – possiamo trovare un punto d’incontro. Sull’impianto, che so essere il tema critico, già da qualche mese ho partecipato volentieri ad alcuni incontri tra i tecnici della società e del Comune: stanno condividendo delle ipotesi, che ovviamente hanno delle ripercussioni edilizie ed economiche. In seguito a queste valutazioni si potrebbe anche riprendere in mano la convenzione, ridefinirla, ricapire che numeri mettere dentro, che tempi darci e quindi rendere sostenibile un’operazione in cui il beneficio sarebbe collettivo».

Parliamo di come sempre le imprese sportive siano imprese sociali:
«Sì, motivo per cui un Comune si deve impegnare a sostenere lo sport. Sappiamo che i ragazzi e i bambini di Lecco come indice nazionale sono quelli che praticano più sport in Italia. Il rispetto delle regole, lo spirito di squadra, il competere, l’educazione e la fatica sono valori che vanno ben oltre i risultati agonistici e diventano capitale sociale. Quello è il vero investimento di una comunità».

Pennati: «L’obiettivo è formare e migliorare i giocatori»

Reponsabile del settore giovanile Calcio Lecco 1912.

Paolo, la Primavera è all’ultimo passo. Un risultato forte dopo anni di corse:
«Le difficoltà a livello strutturale ci sono anche ad oggi, perché alla fine al Bione c’è un campo però è sempre difficile organizzarsi non avendo un centro sportivo e dovendosi dividere con altre società. Per quanto riguarda il discorso relativo alla costruzione delle rose, è vero che ci sono state delle problematiche però noi alla fine abbiamo sempre iniziato a programmare da febbraio in poi, andando avanti senza pensare ad altro per non ritrovarci in difficoltà. Poi è normale che tutto può saltare se le cose vanno male. Il sostegno c’è sempre stato da parte di tutti e questo lavoro si è portato a termine, parliamo di qualcosa iniziato nella stagione 2019 dopo il ritorno della prima squadra tra i professionisti: adesso stiamo raccogliendo i frutti di tutto quello che si è fatto nelle scorse stagioni con un gruppo di lavoro importante. E l’obiettivo più bello che abbiamo raggiunto è quello legato all’esordio di alcuni ragazzi nei professionisti, al di là del raggiungimento delle fasi finali».

Sotto la Primavera ci sono due Under alle finali nazionali:
«Sì, diciamo che l’obiettivo primario del nostro settore giovanile è quello di formare e migliorare i giocatori per portarli in Prima squadra. Il risultato sportivo dev’essere la conseguenza del lavoro che tu hai fatto in ottica di un miglioramento: arrivare lì non dev’essere l’obiettivo primario pena la perdita del focus principale A livello di risultati sportivi che poi sono arrivati con le squadre, l’unico rammarico è la differenza degli scontri diretti dell’Under 16 che ha penalizzato con l’Alcione: per potenzialità sarebbero potuti finire anche loro nelle qualificate alle fasi finali. Primavera? Siamo andati un po’ in in difficoltà nelle ultime partite, però alla fine i ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario perché hanno dato tutto e gettato il cuore oltre l’ostacolo, anche quelli che giocavano meno sono stati bravissimi e quando sono stati chiamati in causa hanno fatto benissimo; il gruppo è straordinario e formato da tanti 2007 e la maggior parte è con noi da 4-5 anni».

Lafranconi: «I frutti si raccolgono negli anni. Under 16, peccato!»

Responsabile dell’attività di base e allenatore Under 16 Calcio Lecco 1912.

Andrea, questa è la stagione del primo, grande raccolto:
«Assolutamente sì. Il lavoro fatto è stato veramente tanto. Magari a volte non si nota la passione, costanza e serietà che ci mettono gli operatori fuori dal campo. Serve investire e aspettare, tante volte è la cosa più difficile. Dei risultati si sono visti già l’anno scorso, considerato che sono stati fatti degli ottimi campionati di Serie A e B; quest’anno sono state ripetute delle ottime prestazioni all’interno nell’agonistica, quindi siamo sicuramente molto soddisfatti».

Con l’Under 16 avete mancato la qualificazione per un gol:
«Abbiamo fatto abbiamo avuto una partenza un po’ difficoltosa durante le prime giornate di campionato, poi ci siamo un po’ ripresi e abbiamo fatto un buon percorso in crescita con questo gruppo che sto seguendo da gennaio dello scorso anno. È mancato un gol, un dettaglio: io e lo staff abbiamo sempre spinto tanto con i ragazzi sulla cura dei dettagli, sull’andare a insistere su questa cosa, sul mai arrendersi, sul crederci sempre e comunque; quel dettaglio alla fine è mancato. Però, il percorso fatto è importante: i giocatori potranno poi continuare nell’Under 17».

Vicinanza Toscano: «Un movimento che ci rende orgogliosi»

Allenatore Under 15 Calcio Lecco 1912.

Miste, ok la scaramanzia ma ripartite dall’1-9 di Rimini dopo aver stravinto il girone:
«Il successo del campionato arriva da lontano, chi è qua con me da un po’ di anni sa che valore ha riuscire ad arrivare fino a queste partite; siamo molto orgogliosi, molto orgogliosi del percorso fatto fino adesso. Domenica la cosa più bella sarà nella possibilità di giocatore allo stadio, un campo così prestigioso in un contesto di finali nazionali».

Vero è che la Primavera ha i riflettori addosso, ma vediamo tutti i piazzamenti delle Under:
«Ci tengo a sottolineare che tanti di quei ragazzi che oggi sono lì – e qualcuno si è affacciato alla prima squadra – l’ho allenato qua in passato. Questa è la dimostrazione del gran lavoro che in questi anni si è fatto col settore giovanile e siamo tutti tifosi della nostra Primavera. Di riflesso, tutte le categorie quest’anno sono veramente meritevoli di grande considerazione e chi è ancora in ballo proverà a battagliare fino alla fine. Ma è un movimento, quello della Calcio Lecco, che ormai è sul territorio in maniera evidente e questo ci rende orgogliosi. Tanto tanto».

Brumana: «Lecco può diventare una realtà importante nel calcio femminile»

Allenatore Prima squadra femminile Calcio Lecco 1912.

Mister, il vostro progetto prima squadra è ripartito quest’anno:
«Sì, all’inizio si parlava di fare un Under 19 e poi, considerata la qualità delle ragazze, hanno optato per alzare un po’ il livello e andare a fare questo campionato di Promozione. È stato bello, bello. Alle ragazze è servito tanto, perché a livello di esperienza hanno acquisito parecchio e io penso che sia stato un anno molto positivo per loro».

Per l’anno prossimo ci sono un po’ di voci legate a un’asticella che si alzerebbe parecchio:
«Da quanto si dice in giro, sì. L’intenzione anche del nostro presidente Denys Maiorino è quella di far diventare Lecco importante anche con il settore giovanile femminile. Da questo punto di vista si cercherà di aumentare la qualità non solo della prima squadra ma anche di tutte le altre ragazze».

Anche voi state crescendo in numeri e percepito:
«Questa festa ha dimostrato come Lecco viva anche di calcio femminile. Oltretutto, tramite gli open day, stiamo scoprendo che in tante società satelliti ci sono tante bambine che vorrebbero apprendere e imparare il gioco del calcio. Lecco può diventare una realtà importante».

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