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Casatese Merate, stagione da applausi. Rho e Commisso in scadenza: stretta per il verdetto

Commisso e Rho, non ci sono certezze: «Ci rincontreremo a brevissimo con la proprietà per capire cosa vogliono loro e cosa vogliamo noi»

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Tempo di lettura 5 minuti

La stagione della Casatese Merate si è conclusa ai play off con l’eliminazione contro il Desenzano, ma il percorso della squadra meratese resta di altissimo livello. Nonostante un budget limitato e il trasferimento a stagione in corso dal campo di Casatenovo a quello di Merate, i ragazzi guidati da mister Joey Commisso – al terzo anno in Brianza – hanno conquistato il quarto posto nel difficile e ricco girone B di Serie D con 68 punti (19 vittorie, 11 pareggi e 8 sconfitte), a pari punti con la Folgore Caratese ma con una migliore classifica avulsa. Impressionante il rendimento nel girone di ritorno: 38 punti in 19 partite, una media di 2 punti a gara che ha permesso alla squadra di arrivare a sole 5 lunghezze dall’Ospitaletto vincitore del campionato e di qualificarsi ai playoff. L’altra metà del solido duo che da anni lavora proficuamente a braccetto è quella rappresentata da Alberto Rho, scafatissimo direttore sportivo della quarta serie che sta per chiudere il quarto anno in biancorosso.

Una crescita costante dopo la fusione

«Quest’anno abbiamo fatto una grandissima stagione», ha dichiarato mister Giuseppe “Joey” Commisso durante l’intervista concessa al nostro formato LCN Talks. «Avevamo voglia tutti di rivalsa perché l’anno scorso non abbiamo mai rischiato, è vero che siamo andati avanti con un bel percorso in Coppa Italia, però lo star fuori dai playoff con largo anticipo ci aveva lasciato un po’ di rammarico. E fare un girone di ritorno da primi in classifica in un raggruppamento così difficile come il B penso che sia veramente un motivo di orgoglio e gratificazione verso un gruppo di ragazzi che io e il direttore abbiamo avuto la fortuna e la bravura di scegliere e mettere assieme; loro hanno lavorato e se lo sono meritati sul campo». La Casatese Merate, nata dalla fusione tra le due società avvenuta la scorsa estate, ha dovuto affrontare le classiche difficoltà del primo anno di unione. «Il primo anno è sempre il primo anno. Isella e Perego? Abbiamo sempre guardato il lato umano e, soprattutto in un anno come questo dove abbiamo cambiato tanto, ripartire dalle persone – certezze e uomini veri – era importante. Anche Mendola stesso, che era stato uno dei pochi over confermati rispetto alla stagione scorsa, era stato confermato anche perché sul lato ragazzo vedevamo qualcosa che poteva crescere nel tempo», ha aggiunto sul tema mister Commisso.

Per un momento la Casatese Merate si è messa nello specchietto dell’Ospitaletto: «Sì, per un momento siamo stati lì vicini. Purtroppo la partita che loro hanno vinto col Desenzano nel finale avrebbe potuto essere lo spartiacque per tutti quanti. Da lì hanno ritrovato vigore, credendoci sempre più – analizza Rho -. Noi alla fine abbiamo avuto un paio di stop, però era anche fisiologico visto che tenere quel ritmo sarebbe stato praticamente impossibile».

L’importanza dei valori umani nella costruzione della squadra

Una caratteristica fondamentale del lavoro di Rho e Commisso è stata l’attenzione ai valori umani nella costruzione della rosa: «Non ti nascondo che io quest’anno sono stato presente a tutti gli incontri con i giocatori, cosa che altri anni magari faceva esclusivamente il direttore, come è giusto che sia, però ci tenevamo a dare un’impronta fin dall’inizio umana nel far capire e nel leggere negli occhi dei ragazzi che hanno sposato il nostro progetto», ha spiegato il tecnico. E il budget? «Non ne parlo più, altrimenti ci prendono sempre per quelli che piangono – sorride Alberto Rho, silente architetto della squadra -. Però la verità la verità è quella. Anzi, qualcuno ha rimarcato che potremmo andare oltre le tre stagioni rispetto a quanto hanno investito altre».

Il tema dei playoff e della riforma

Durante l’intervista, Commisso ha anche toccato il tema della riforma dei playoff di Serie D: «È giusto, secondo me, quello di cui si parla. Soprattutto un po’ il tema l’ha smosso il presidente della Folgore Criscitiello in primis: che si torni un po’ alle origini, almeno assicurando una promozione a chi vince». «Lui giustamente spiega come troppa gente si stia iscrivendo e dopo la quarta giornata abbia già finito i soldi. È brutto fare nomi e non è giusto farlo, però quest’anno anche nel nostro girone ci sono state delle realtà assurde che hanno condizionato tantissimo i risultati. Società senza soldi dopo 4 mesi e penalizzate a fine campionato: così non si fa calcio», ha quindi rimarcato Rho.

Il futuro di Rho e Commisso

Entrambi i protagonisti sono attualmente in scadenza di contratto e nei prossimi giorni incontreranno la proprietà per definire il loro futuro. «Stiamo valutando la situazione in questi tre o quattro giorni», ha spiegato il diesse Rho. «Abbiamo ancora un paio di incontri con la proprietà per capire cosa vogliono loro, cosa vogliamo noi e per cercare di trovare un punto per essere tutti quanti coesi. Come abbiamo sempre fatto sia io che il mister, prima si parlerà con loro e poi si faranno le necessarie valutazioni».

«Ci siamo già incontrati una volta in questi giorni, come da accordi, soprattutto è stata una mia scelta quella di chiedere alla società di parlare a bocce ferme perché l’ho sempre ritenuta la cosa più giusta senza farsi influenzare – ha aggiunto Commisso, che con Rho ha condiviso anche i begli anni al NibionnOggiono -. Ci incontreremo di nuovo a brevissimo, quindi penso e spero che la strada possa continuare insieme, ma dobbiamo capirlo e manca poco: i mister e i direttori si definiscono entro fine maggio. Non ti nascondo che da parte mia c’è l’ambizione sempre a voler fare meglio: il problema è che fare meglio di questa stagione vuol dire giocare per vincere il campionato».

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