La Serie B è piombata nel caos a poche ore dalla disputa dei play-out. Il presidente della Lega Nazionale Professionisti B, Paolo Bedin, domenica pomeriggio ha disposto il rinvio delle gare di Play-Out del Campionato Serie BKT 2024/2025, originariamente in programma il 19 e 26 maggio, a data da destinarsi. Alla base del rinvio c’è la comunicazione di conclusione delle indagini inviata alla LNPB dalla Procura Federale a seguito di segnalazione della Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio). L’inchiesta riguarda il Brescia Calcio, accusato di irregolarità nel versamento di contributi legati agli stipendi, in particolare alla scadenza di febbraio, per un importo superiore a 1,4 milioni di euro. Secondo quanto emerso e rilanciato nel fine settimana da La Gazzetta dello Sport, il Brescia avrebbe utilizzato crediti d’imposta che si sono rivelati inesistenti per coprire il pagamento di tasse e contributi. La società di Massimo Cellino rischia una penalizzazione di almeno quattro punti in classifica, che la farebbe retrocedere direttamente in Serie C.
Il rischio Serie C
Con una penalizzazione di quattro punti il Brescia scenderebbe al terzultimo posto in classifica, posizione che comporterebbe la retrocessione diretta in Serie C. In questo nuovo scenario, i play-out vedrebbero contrapposte Salernitana e Sampdoria, mentre il Frosinone sarebbe automaticamente salvo. La situazione è paradossale, considerando che il Brescia aveva festeggiato la salvezza pochi giorni fa dopo la vittoria sulla Reggiana ed era già arrivato il “rompete le righe”. Le indagini riguardano anche un’analoga irregolarità alla scadenza di aprile per 445mila euro, che potrebbe comportare un’ulteriore penalizzazione nella prossima stagione.
«Siamo stati truffati»
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport il presidente Cellino si è così difeso: «Siamo stati truffati e ho già presentato una denuncia penale». Il numero uno delle rondinelle ha spiegato che una società di via Montenapoleone a Milano avrebbe venduto i crediti d’imposta al Brescia prima di «sparire e non rispondere più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende». Cellino ha rivelato dettagli sull’operazione: «Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato».
«Truffato» anche il Trapani
La Salernitana ha quindi contestato formalmente la decisione di rinviare i play-out. I tifosi granata hanno annunciato un presidio di protesta all’esterno dello stadio Arechi, dove questa sera si sarebbe dovuta disputare la gara d’andata contro il Frosinone. Il Brescia, domenica, ha diffuso un comunicato ufficiale in cui annuncia battaglia: «A seguito delle notizie di stampa emerse in data odierna e dell’avviso di conclusione delle indagini ricevuto dalla Figc per presunte irregolarità nei pagamenti, Brescia Calcio S.p.a. comunica che ricorrerà in qualsiasi sede sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive». Anche il Trapani Calcio ha dichiarato di essere vittima della stessa società che avrebbe compensato illecitamente i crediti d’imposta del club lombardo, annunciando che sporgerà denuncia penale presso le autorità competenti: proprio i patron Cellino e Antonini sarebbero a stretto contatto.
Lecco, un’altra estate calda?
La vicenda potrebbe avere ripercussioni anche sul Lecco. In caso di retrocessione del Brescia in Serie C, infatti, la squadra lombarda finirebbe con ogni probabilità nel girone A, lo stesso occupato dai blucelesti. Inoltre, si profila il rischio di una lunghissima battaglia legale simile a quella del 2023, quando il Lecco dovette lottare fino al Consiglio di Stato per mantenere la categoria conquistata sul campo contro il Foggia, con la sentenza definitiva arrivata solo il 30 agosto 2023; sempre in quei giorni il Brescia – retrocesso ai play out contro il Cosenza – riuscì a ottenere la riammissione in Serie B per l’estromissione della Reggina.
Tra l’altro, proprio il Foggia è oggi al centro di un altro grave problema giudiziario: la società è stata posta sotto controllo giudiziario a causa delle pressioni esercitate dalla malavita locale sul presidente dimissionario Nicola Canonico e su vari giocatori. Un episodio inquietante riguarda proprio la finale playoff persa contro il Lecco, quando l’auto del capitano Di Pasquale venne raggiunta da colpi di pistola sparati da ignoti: fu uno dei tanti atti intimidatori che nel tempo colpirono giocatori e vertici della società rossonera. Come spiegato dalla Procura, è stato questo evento a far scattare le lunghe indagini che hanno portato al provvedimento odierno.
La Serie C sta già attraversando un periodo di grande instabilità, con dieci società penalizzate durante la stagione e due (Taranto e Turris) estromesse dal campionato. Il caso Brescia rischia di complicare ulteriormente la situazione, allungando i tempi per la definizione degli organici e il calendario della prossima stagione.
Prossimi sviluppi
L’udienza di primo grado davanti al Tribunale federale nazionale è stata fissata per il 22 maggio. In base all’articolo 33 del Codice di giustizia sportiva, eventuali irregolarità nel versamento delle ritenute Irpef o dei contributi Inps vengono sanzionate con una penalizzazione di almeno due punti in classifica, ma il Brescia rischia una penalizzazione più severa. La Sampdoria starebbe preparando un dossier per chiedere l’allargamento della Serie B a 22 squadre, sostenendo che il campionato risulta falsato perché il Brescia avrebbe dovuto essere penalizzato già a metà febbraio. Anche la Salernitana starebbe lavorando su questa ipotesi.
Questo nuovo scandalo rischia di trasformare l’estate calcistica in un tormentone di ricorsi e controricorsi, con il rischio concreto che la prossima stagione possa iniziare ancora una volta nell’incertezza più totale.



















