Una giornata drammatica per il calcio italiano. Il Tribunale Federale Nazionale ha pronunciato sentenze che sconvolgeranno i prossimi campionati, infliggendo penalizzazioni che rischiano di compromettere definitivamente il futuro di alcune piazze storiche del nostro calcio. Il terremoto giudiziario ha colpito quattro società: Messina con 14 punti di penalizzazione, Triestina con 9 punti, Brescia con 8 punti divisi tra la stagione corrente e la prossima con tanto di retrocessione, Trapani con 8 punti per il 2025/2026. La notizia più clamorosa riguarda il Brescia, che con i 4 punti di penalizzazione immediata scivola aritmeticamente in Serie C, con ogni probabilità nel girone A. Le rondinelle dovranno attendere la sentenza della Corte d’Appello, attesa entro il 12 giugno, per conoscere il loro destino. Solo dopo questa data si potranno disputare i playoff di Serie B tra Salernitana e Sampdoria. Le decisioni, arrivate dopo le segnalazioni della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio, rappresentano una conferma dei timori che aleggiavano da settimane negli ambienti delle società coinvolte. Si tratta di una mazzata pesantissima che aggiunge ulteriore incertezza a situazioni già delicatissime dal punto di vista societario ed economico.
Brescia retrocesso: il crollo delle rondinelle
Il caso più clamoroso della giornata riguarda il Brescia, club di Serie B che con i 4 punti di penalizzazione immediata precipita matematicamente in Serie C. La società lombarda, guidata dal discusso presidente Massimo Cellino, dovrà scontare complessivamente 8 punti di penalizzazione: 4 nella stagione corrente, che determinano la retrocessione immediata, e altri 4 nella prossima stagione in terza serie. Le rondinelle, che vantano una lunga tradizione nel calcio professionistico e hanno militato anche in Serie A, si trovano ora a dover affrontare la realtà scampata con la riammissione della caldissima estate 2023. Con ogni probabilità saranno inserite nel girone A della Serie C, quello più vicino geograficamente alla Lombardia occupato dal Lecco: Cellino – o chi per lui – dovrà però rispettare le scadenze del 6 giugno e non vi sono certezze in merito.

Il Tribunale Federale ha inoltre inflitto 6 mesi di inibizione sia al presidente che al consigliere delegato Edoardo Cellino, padre e figlio legati da anni alle vicende della società bresciana. Massimo Cellino, figura controversa del calcio italiano, si trova così nuovamente al centro di una bufera giudiziaria che questa volta costa carissimo alla sua squadra. La situazione del Brescia non è tuttavia definitiva. La società ha annunciato ricorso e dovrà attendere la sentenza della Corte d’Appello Federale, prevista entro il 12 giugno. Solo dopo questa data potranno disputarsi i playoff di Serie B tra Salernitana e Sampdoria, le due squadre che si contendono l’ultimo posto disponibile per evitare la retrocessione diretta.
Messina: 14 punti e il baratro sempre più vicino
La situazione del Messina appare drammatica. I 14 punti di penalizzazione si sommano alle già note difficoltà economiche della società siciliana, che da tempo naviga in acque tempestose ed è retrocessa in Serie D. Il Tribunale Federale ha inoltre inflitto pesanti sanzioni personali ai dirigenti coinvolti: 10 mesi di inibizione per Stefano Alaimo e altrettanti per Doudou Aissatou Sarr Cissè. Per comprendere l’entità del problema, basta considerare che una penalizzazione simile equivale praticamente a partire il campionato con un handicap di circa 4-5 vittorie. In un torneo equilibrato come la Serie D, dove spesso la salvezza si gioca su pochi punti, questo svantaggio può risultare decisivo; sempre che la compagine siciliana riesca a iscriversi.
Triestina: 9 punti che complicano un quadro già nero
Anche per la Triestina la giornata ha portato brutte notizie. I 9 punti di penalizzazione si aggiungono alle preoccupazioni già emerse nelle scorse settimane riguardo alla solidità economica della società giuliana. Benjamin Lee Rosenzweig e Sebastiano Stella, i dirigenti coinvolti, hanno ricevuto 7 mesi di inibizione ciascuno. Come evidenziato dall’editoriale di trivenetogoal.it di pochi giorni fa, la situazione della Triestina era già precaria prima di questa sentenza. La proprietà «ha tradito le promesse durante l’anno e servono 6,5 milioni di euro per chiudere le pendenze e ricominciare, oppure almeno 3 milioni per ripartire con un budget ridotto». Ora, con 9 punti di penalizzazione invece dei 6 inizialmente paventati, il quadro si è ulteriormente aggravato: anche qui il giorno del 6 giugno è vissuto con parecchia ansia.

Trapani: si riparte da -8
Penalizzazione pesante anche per il Trapani del vulcano patron Valerio Antonini: -8 per la prossima stagione per i medesimi problemi che hanno afflitto il Brescia, etichettati come «una truffa» subita dalle due società. Il Tribunale Federale Nazionale ha affibbiato sei mesi di squalifica per Antonini e altrettanti per il dirigente Giacalone.



















