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Costa riparte dopo il sogno infranto. Senza Andreoli e Osazuwa

A una settimana dalla sconfitta in finale di play-off contro Roseto, in casa brianzola si pensa già al futuro: il coach lascerà, l’ala cresciuta in casa cercherà il grande salto. Tre giovani andranno in America

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Tempo di lettura 3 minuti

C’è rammarico in casa Basket Costa per il “sogno infranto”, come la stessa società biancorossa ha definito in un comunicato ufficiale la mancata promozione in Serie A1. Una settimana fa le pantere brianzole venivano messe sotto dalle Panthers Roseto, capaci di chiudere i conti 2-0 nella serie e festeggiare così il grande salto da outsider assolute (le abruzzesi avevano chiuso la regular season al sesto posto nel loro girone).

La grande corsa e quell’obiettivo “possibile”

Costa è stata protagonista di una grande cavalcata nel girone di ritorno e nei play-off fra quarti e semifinali. «Col tempo, sale anche la consapevolezza che quanto fatto sia stato sicuramente sopra ogni aspettativa – spiegano da via Verdi – Ma, si sa, l’appetito vien mangiando e, man mano che la stagione entrava nel vivo e le prestazioni si facevano più convincenti, la Clv Limonta ha cominciato a pensare che tutto fosse possibile».

Invece, in finale, le aspettative si sono infrante contro la forza (fisica e non solo) di Roseto. Ma quanto fatto durante la stagione, compresa la finale di Coppa Italia, rimane. Da lì il “grazie” alle giocatrici, ad Andreoli e allo staff.

«Orgoglio per quanto fatto»

«Considerando tutta l’annata, siamo più che soddisfatti – spiega il direttore generale Fabrizio “Bicio” Ranieri – C’è grande orgoglio per il percorso fatto da giugno a oggi. Al di là della programmazione rispettata durante l’anno, ci sono state però negli ultimi mesi delle variazioni impreviste che abbiamo assorbito ma sono comunque da segnalare. In primis, l’avvento del programma di studio e sport Nil della Ncaa che porterà tre ragazze (Gorini, Serra e Motta) a stare per cinque anni negli States. Ciò ha mutato gli equilibri suil lavoro di formazione che avevamo in testa in preparazione per l’anno prossimo. In secondo luogo coach Andreoli che già a febbraio ci ha comunicato di voler lasciare Costa. Infine la scelta di Osazuwa di mettersi al vento fuori dalla cuccia protettiva che siamo sempre stati per lei. Non so se l’errore nell’approccio alla prima gara di finale sia da imputare a tutte queste cose, certo non siamo riusciti nonostante tutti a essere una squadra in missione».

«Ricostruiremo ancora per il vertice»

Nonostante questo, Costa ha disputato due finali in tre anni, confermandosi ai vertici della A2. La testa è giù proiettata al futuro. «Faremo in modo di ricostruire un gruppo che possa stare ancora ai vertici, stupendo per il modo di giocare e affrontare l’attività sportiva. Portiamo avanti questa filosofia da decenni e con ottimi risultati. Il nostro impegno e professionalità continueremo a metterli al servizio delle giocatrici e delle famiglie che sceglieranno di stare con noi».

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