Dopo la convincente vittoria del Lecco (5-1) contro il Perugia nella semifinale d’andata del campionato nazionale Under 15 Serie C, mister Alessandro Vicinanza Toscano ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi davanti ai microfoni. Il tecnico bluceleste ha sottolineato l’importanza di aver saputo interpretare al meglio una partita delicata, costruendo un vantaggio importante in vista del match di ritorno in programma la prossima settimana in Umbria.
Lecco 5-1 Perugia, l’intervista di mister Vicinanza Toscano
Mister, un 5-1 che vi lancia bene per la gara di ritorno.
«Assolutamente, era importante giocando la prima in casa e sapevamo di poter riuscire a mettere un piede avanti in vista del ritorno: si giocava su un campo che conosciamo. La difficoltà di giocare con squadre come il Perugia è che abbiamo poche informazioni sugli avversari, se non qualche video che abbiamo chiaramente studiato, ma poi giocarci contro è tutta un’altra storia. A dire il vero, la partita era cominciata non in maniera così semplice: l’avversario ci è venuto a prendere forte e hanno un potenziale offensivo notevole considerato che hanno il miglior attacco d’Italia. Però, poi io penso che nell’arco degli 80 minuti abbiamo strameritato questo primo round. Ribadisco, è un primo round perché c’è sempre l’incognita del viaggio, c’è sempre l’incognita di un campo un po’ piccolino dove giocano loro, ma siamo una squadra che ha saputo contrapporsi ad avversari diversi, con sistemi di gioco diversi, con campi diversi e io oggi sono soddisfattissimo della prestazione e la vittoria avrebbe potuto essere addirittura più larga. Abbiamo avuto i presupposti per fare qualche gol in più. Siamo stati bravi anche nel difendere: i due centrali, il portiere, anche i due terzini hanno fatto una partita di grande attenzione, che quanto preparato in settimana. Noi vogliamo fare un calcio offensivo, ma dobbiamo anche saper difendere, specialmente arrivati a questo punto e a questo livello di partite».
Vi sentite addosso un po’ la pressione dei favoriti?
«Allora, noi ci siamo meritati – come le altre ancora in gioco – la nomea delle favorite, ma questo stringendo il cerchio è anche inevitabile. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti, però, con un gruppo nuovo e assemblato quasi per intero ad agosto. Questo per noi è doppiamente motivo di grande successo: aver vinto il girone che, a detta degli esperti, è il più difficile, con avversari che poi sono arrivati a giocarsi il quarto di finale e questo è abbastanza indice del livello del campionato. La nostra forza è stata sempre quella di farci scivolare addosso questo favoritismo. Ogni partita l’abbiamo giocata con grande attenzione, rispettando l’avversario, ma volendo provare a imporre il nostro gioco. Penso che a tratti questo si sia visto, oggi».
Siete stati assemblati ad agosto, ma oggi avete dimostrato di avere un gioco corale importante:
«Abbiamo bruciato un po’ le tappe, sicuramente, ma perché è un gruppo veramente molto disponibile. La cosa più importante è quella di aver raggiunto un’identità di gioco che ci contraddistingue anche arrivati a questo punto della stagione. Questo vuol dire aver lavorato bene come staff, ma soprattutto aver avuto dei calciatori che hanno ascoltato e creduto in quello che era un progetto, al di là poi del fare la finale, del vincerla o non vincerla. Ovvio, adesso che siamo qua proviamo fino in fondo a toglierci la soddisfazione, ad arrivare al sogno di fare una finale. Però, il lavoro che è stato fatto da questi ragazzi e dallo staff è un lavoro che dà dei frutti importanti anche in prospettiva sulla crescita di questi giovani. Ecco, questa è la cosa, secondo me, più importante e bella».
