In occasione della prima amichevole estiva della stagione 2025/2026, la Calcio Lecco 1912 ha dimostrato subito una buona intensità, superando per 4-0 il Sankt Georgen, formazione di Eccellenza trentina. Il ritiro si concluderà venerdì 25 luglio, prima del rientro a Lecco, e il prossimo test amichevole è già fissato per martedì 29 luglio contro il Lugano Under 21. Al termine del match mister Federico Valente si è concesso a telecamere e microfoni per un approfondimento legato alla gara, confermando la ricerca di un campo che permetta di allenarsi visti i lavori appena partiti al “Rigamonti-Ceppi” per ammorbidire il manto.
Lecco 4-0 Sankt Georgen, parla mister Valente
Mister, una buona amichevole e sfortunatissimo episodio per Ndongue. Però, tanta intensità e comunque qualcosa già si comincia a vedere.
«Sì, è quello che richiedo ogni giorno in allenamento. Ci stiamo allenando da quasi due settimane, a partire da lunedì scorso, e stiamo spingendo su questo. Devo fare un complimento, perché in ogni allenamento facciamo le distanze di una partita. L’obiettivo di oggi era che tutti completassero 45 minuti. È chiaro che le dinamiche devono ancora essere comprese, i giocatori non sono ancora in piena simbiosi l’uno con l’altro, però credo si sia già intravista un’idea di ciò che vogliamo realizzare. E poi, per quanto riguarda Fred, mi dispiace, ma spero davvero non sia nulla di grave».
Ok il possesso, ma bisogna verticalizzare. Ci avete provato tanto:
«Sì, perché sono un martello (ride, ndr). Provo davvero a coinvolgere i ragazzi, a fargli comprendere [l’idea di gioco] attraverso numerosi video. Ogni giorno analizziamo i video degli allenamenti, soffermandoci su ciò che richiedo: le giocate, le distanze tra i giocatori. Non dimentichiamo poi la fase di non possesso e la regressione, un’idea che si è vista e che per me era fondamentale. Non richiedo mai nulla in partita che non sia stato prima allenato. Per questo, ciò che abbiamo fatto e proposto è una base, ma non di più».
Nel primo tempo ha schierato molte novità, molti volti nuovi. Con quale risultato?
«Volevo che sentissero subito l’importanza di questa maglia e provassero il nervosismo della prima partita, perché è più facile subentrare in una seconda partita, quando l’avversario magari è già più stanco. Per questo ho voluto farli iniziare. Ed è chiaro che erano nervosi perché desiderano fare bene, non per mancanza di qualità; anzi, penso che ognuno di loro abbia mostrato le proprie potenzialità. Alla fine sarà un mix, ma abbiamo bisogno di 20 giocatori di movimento più i portieri, dove ogni ruolo è doppio, affinché mi mettano in difficoltà ogni settimana nella scelta dei primi 11».
Mister, tornate a Lecco e vi allenate… Dove? Perché, insomma, allo stadio si inizia a fare un po’ di lavoro e sappiamo che questo campo ha bisogno di essere ammorbidito.
«Questa è una discussione che affrontiamo ogni giorno. Stiamo cercando soluzioni per i giocatori, perché chi mi conosce sa che io, come mister e in primis come parte dello staff, richiedo il 100% della professionalità fin dal primo istante in cui entrano allo stadio. Per questo, si aspettano anche da parte mia il massimo impegno per trovare un campo adatto. Non posso ancora dire dove andremo, ma sicuramente abbiamo una soluzione pronta».
Rovagnate può essere? È molto simile al campo di Lecco, la tecnologia è quella.
«Sì, inoltre c’è la struttura completa: non solo il campo, ma anche lo spogliatoio e tutto il resto. Adesso i nostri reparti ci stanno lavorando, pur sapendo che non è sempre facile ottenere la disponibilità. Proveremo comunque di tutto per offrire una soluzione top ai ragazzi in vista della preparazione, perché mancano circa quattro settimane alla Coppa Italia e ogni giorno voglio sfruttarlo al massimo. Qui abbiamo trovato campo e albergo entrambi al… Top, top. Penso che questi otto giorni siano forse la prima volta in cui i ragazzi non desiderano tornare a casa, perché normalmente dopo il ritiro si vuole rientrare in famiglia. Abbiamo comunque lavorato bene».
Un aggettivo sul ritiro?
«Intenso».



















