Il secondo test precampionato del Lecco si è chiuso con una vittoria contro il Lugano Under 21, formazione che inizierà il proprio campionato già questo sabato. Una prestazione che ha permesso a mister Federico Valente di testare l’intera rosa a disposizione, schierando ben venti giocatori nel corso dei novanta minuti. A riposo Battistini (in permesso per la nascita della figlia Maria Vittoria), Ndongue (infortunio al gomito in fase di valutazione), e i vari Di Gesù, Kritta (fastidio all’anca), Tordini, Mendoza chi per gestione del carico e chi per scelta tecnica. L’allenatore bluceleste ha analizzato i progressi della squadra e le indicazioni emerse dall’amichevole, sottolineando l’importanza di mantenere un ritmo alto in vista dell’inizio del campionato.
Lecco 3-2 Lugano Under 21, l’intervista di mister Valente
Mister, che indicazioni hai tratto dalla partita?
«Innanzitutto, per me è importante che queste partite ci permettano di prendere subito ritmo. Per questo facciamo anche gare infrasettimanali, è importante mantenere un ritmo alto. Si è visto che quelli del secondo tempo avevano già lavorato in palestra ed erano un po’ più stanchi (ride, ndr). Ci sta, lo sapevamo e dunque non vado a valutare quello specifico aspetto. Ho visto, però, delle cose interessanti e delle cose da migliorare. Come dico sempre, non critico cose di cui non abbiamo mai parlato. Sulle cose allenate dove bisogna fare meglio, invece, ci vedremo domani mattina presto e le valuteremo prima dell’allenamento. Ognuno deve mettersi in gioco e mostrarmi se vuole giocare o se può giocare».
Il Lugano U21 era fresco e vi ha messo alla prova, soprattutto nel secondo tempo. È stata una sorpresa?
«No, no, perché sapevo che questa squadra gioca forte e prende gli altri a uomo. Noi stiamo provando a simulare anche gli avversari che ci aspettano in campionato. Sapevo che fossero frizzanti e giovani, ma anche nel primo tempo quante occasioni siamo riusciti a creare contro una squadra che gioca a uomo? Bisogna fare le scelte giuste e questo ci dimostra come dobbiamo affrontare queste squadre. Per questo parlo sempre di principi, anche con una squadra giovane come la loro. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche tocco; contro la marcatura a uomo devi cercare più lo spazio. Se avessimo fatto bene le giocate, anche nel secondo tempo saremmo andati in porta quattro o cinque volte senza problemi. Non ci è riuscito, dunque bisogna analizzare e fare meglio».
Sabato avrete il Padova, quindi si cambia un mondo:
«Per questo, come detto prima, noi proviamo a simulare tutte le possibilità che si presenteranno in campionato. Adesso, sicuramente, con il Padova l’asticella da superare sarà ancora più alta. Per questo oggi ho calcolato più sul carico; era importante quello, come allenamento duro del martedì. Sabato andremo ad affrontare una squadra sicuramente interessante per noi, però penso che a volte sia più facile giocare contro una squadra forte sulla carta per mettersi in mostra. Comunque a me non piace perdere. Anche se ci sono stati tre o quattro falli subiti, anche se abbiamo le gambe pesanti, le situazioni devono essere un po’ più chiare. Per questo sono contento di queste partite, perché ti dimostrano dove devi lavorare e migliorare. Ci lavoriamo e sono contento che si siano arrabbiati per il secondo tempo, perché hanno perso 1-0. Sono contento, in questo senso, per la crescita».
Difesa, recupero palla e immediatamente avanti, a cercare la profondità e il contropiede… Forse non è corretto chiamarla una squadra contropiedista?
«No, no, no, niente affatto. Primo tempo? Come ho detto, se una squadra ti viene a pressare così forte a uomo, sei già con il baricentro un po’ più basso. Se tu attiri ancora un po’ l’avversario, gli metti un po’ di “pane per le anatre”, rispetto alle incursioni che fanno poi ti si crea spazio dietro. Per me, devi prendere quello che ti dà l’avversario. Se un avversario ti aspetta nell’area, li costringiamo a rimanere lì. Per questo oggi no, non è stata una gara di ripartenze. Anzi, proviamo sempre a fare le scelte giuste in base a quello che ci offre l’avversario».
Galeandro è in forma.
«Sì, ma io non ho mai capito le critiche contro di lui. Già dal primo giorno che sono arrivato… Per me è un ragazzo che dà veramente tanto, non solo in fase di possesso, ma anche in fase di non possesso: va a pressare forte. E speriamo che anche Alessandro tenga questa forma, perché abbiamo bisogno di venti giocatori di movimento più i portieri che siano pronti a entrare».
Un commento veloce sulle prime giornate di campionato. Abbiamo parlato di un inizio “soft”.
«Ma per chi è soft? Ma per chi è soft? Mamma mia, ragazzi! Non è che io conosca così bene il campionato di Serie C, però sia in C che in B, ma ovunque, anche in Serie D, non ci sono avversari facili. Se adesso pensiamo di poterci rilassare… Affrontare due volte lo stesso avversario in serie non è facile, perché è chiaro che vengono qui. Però, ragazzi, ogni partita sarà una lotta. Noi saremo pronti per una lotta e con la squadra, con lo staff, ci prepareremo al meglio possibile».
