Arianna Lancini è tornata a casa. Si chiude con l’attesa intervista alla capitana biancorossa il ciclo delle presentazioni della Picco Lecco in vista della nuova stagione. Il ritorno più atteso della stagione, quello di una giocatrice che rappresenta l’anima lecchese del progetto e che tornerà a indossare la maglia biancorossa con la fascia bianca sul petto. Nata e cresciuta a Lecco, a due passi da quel palazzetto che è stato sia culla che rampa di lancio per la sua incredibile carriera, la 29enne schiacciatrice ha deciso di sposare in prima persona il nuovo progetto B1 dopo due anni trascorsi lontano dalle sponde del Lario tra Costa Volpino e Mondovì.
Il ritorno a casa: famiglia e territorio al primo posto
«Una ragazza di 29 anni, lecchese doc, che aveva voglia di tornare a casa dopo due anni in giro per la pallavolo», si presenta così Arianna nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali della società. «Pallavolista, educatrice, amante della natura e zia negli ultimi anni: volevo tornare per godermi le mie nipotine. Poi a Lecco ci sono i miei amici… Avevo voglia di godermeli un po’».
Una scelta di vita che va oltre il semplice aspetto sportivo, quella di Lancini, che ha messo al centro delle sue priorità gli affetti e il territorio che l’ha vista crescere. Una decisione che testimonia quanto sia forte il legame con la città lariana e con quella società che l’ha lanciata nel mondo della pallavolo.
La crescita alla Picco: dalla B2 alla storica A2
Il legame tra Arianna e la Picco Lecco affonda le radici nel tempo. «Ho iniziato in Picco a 18 anni in B2 e poi ho fatto un anno in giovanile U18 in prima divisione», racconta la schiacciatrice ripercorrendo la sua crescita sportiva. «Sono state molte le stagioni in B2 e B1. Poi è arrivata la storica promozione in A2. Che emozione unica!». Un percorso di crescita condiviso con la società biancorossa, culminato con il salto nella seconda serie nazionale. «Dopo una stagione in A, sentivo la necessità di cambiare e mettermi alla prova. Ora era tempo di tornare», spiega Lancini, che ha vissuto esperienze importanti lontano da Lecco prima di decidere per il rientro.
L’ambiente Picco
Dall’esterno, nei due anni di assenza, Arianna ha continuato a seguire le vicende della sua ex squadra. «È una grande famiglia, dall’esterno può sembrare una cosa poco professionale specie in A2 ma invece per una giocatrice in campo fa la differenza», analizza la nuova capitana. Un riconoscimento particolare va al lavoro svolto dall’ex coach: «Sicuramente Gianfranco Milano ha fatto tanto in questo senso, trasmetteva molta serenità e responsabilizzava». Parole che testimoniano l’apprezzamento per l’ambiente biancorosso.
La prospettiva di giocare in Serie B1, categoria dove la società ha scelto di ripartire dopo la rinuncia alla A2, non ha scoraggiato Lancini, anzi. «Avevo voglia di rimettermi in gioco, non per forza in A. Anzi quando ho saputo della serie B sono rimasta molto entusiasta magari al fianco di giovani del mio territorio», dichiara con convinzione.
Le prime impressioni
A pochi giorni dal ritorno in palestra, le sensazioni del nuovo capitano sono più che positive. «Sono davvero entusiasta di iniziare questa nuova stagione. Gli allenamenti stanno procedendo bene e la squadra sembra molto motivata», racconta Arianna.
«Siamo un gruppo giovane, ma con tanta voglia di lavorare e di migliorare costantemente. Credo che questo sia un grande punto di forza per noi e sono fiduciosa che possiamo raggiungere grandi risultati», aggiunge la schiacciatrice, che vede nel mix tra esperienza e freschezza la chiave del progetto.
La fascia di capitano
Indossare la fascia di capitano nella propria città natale rappresenta un’emozione speciale. «Per quanto riguarda il ruolo di capitano, è un onore per me tornare a Lecco e farlo da capitano. È un’emozione speciale poter guidare la squadra nella mia città e sono pronta a dare il massimo per rappresentarla al meglio», conclude Lancini.



















