Campionato, capitolo tre. Il Lecco da mister Federico Valente si appresta a vivere la terza gara interna della stagione – conteggiando anche la Coppa -, nuovamente contro una neopromossa. La Dolomiti Bellunesi – nate nel 2021 sulle ceneri di Union Feltre, Belluno e Union San Giorgio Sedico – sono reduci da un doppio pareggio con Albinoleffe e Novara nella categoria superiore, ma rappresentano una realtà finanziariamente solida e sportivamente ambiziosa, che in estate ha deciso di aggiungere pochi ma riconoscibili pezzi over alla rosa come l’apprezzato ex Daniele Mignanelli. Per i blucelesti ci sarà il ritorno tra le mura amiche del “Rigamonti-Ceppi” dopo una buona partenza che ha fruttato quattro punti in classifica grazie alla vittoria contro l’Ospitaletto e al pareggio di Trieste, passo che ha confermato una volta di più la necessità di fare sostanziali passi in avanti per quanto riguarda il rendimento lontano da via Don Pozzi per alzare l’asticella rispetto alla passata stagione. Intanto, il Lecco è chiamato a dare segnali sia di crescita a livello atletico che di consolidamento rispetto ai principi tattici sui quali si sta lavorando da poco meno di due mesi. Possibilmente mettendosi tre punti in tasca, ça va sans dire.
Verso Lecco-Dolomiti Bellunesi, l’intervista di mister Valente
Mister, come sta Voltan?
«Appena arrivato, sta bene ma non si è allenato con la squadra nelle ultime settimane. Manca il ritmo di allenamento con la squadra, ha fatto step by step e oggi ha fatto tutto. Farà parte della squadra, è una sottopunta forte tra le linee che fa assist per andare a fare gol».
Sulle Dolomiti Bellunesi:
«Guardando le ultime due partite non è scontato che tu vada a fare punti. Hanno un’idea chiara del 3-5-2 e attaccano sempre la profondità: hanno giocatori di gamba, veloci e sono interessanti sulle palle inattive. Dobbiamo avere la palla lontana dalla nostra porta, sapendo come vogliamo affrontare la nostra partita sui due lati».
Su Tanco e Bonaiti:
«Tanco può fare entrambi i ruoli e a lungo termine può fare meglio il braccetto, ma nella prima partita ho preferito farlo giocare centrale per fargli prendere ritmo. Sono più che contento di avere Bonaiti, è un valore aggiunto: abbiamo le idee un po’ diverse, ma ci stiamo trovando ma diventerà un giocatore tra i primi undici».
Cosa cambiare rispetto a Trieste?
«Le transizioni dopo il recupero palla non sono state giocate sempre con lucidità e seguendo le nostre volontà. La squadra capisce ed è molto autocritica: non hanno dato l’impressione di essere stati sempre intensi».
Frigerio e Kritta:
«Top, sono contentissimo che siano rimasti e che la testa si liberi completamente».
Ancora su Voltan:
«Può giocare da trequartista dietro le due punta anche, così come Frigerio può fare bene altri ruoli. Anche chi subentra dalla panchina ci deve dare della gamba in più: come allenatore vedi che si alza subito il livello in settimana per via della concorrenza; voglio vederli lottare. Il vero ruolo di Frigerio? Marco ha iniziato a febbraio come secondo play con Marino e ha fatto molto bene con me, ho sentito dire che è rinato; ha una sensazione dello spazio incredibile e una visione di gioco importante. Galeandro? Potrebbe fare la prima punta, ma si sente meglio a due o con una sottopunta».
