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Doppia trasferta per il Lecco: primo capitolo a Verona. Valente: «Dispiaciuto per i tifosi. Noi con le idee chiare. Ndongue…»

I blucelesti sfideranno prima la Virtus Verona di Gigi Fresco al “Gavagnin-Nocini”, poi se la vedranno con l’Albinoleffe. La prima partita in programma è un noto trappolone

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Tempo di lettura 3 minuti

Primo appuntamento esterno dei due consecutivi che aspettano la Calcio Lecco 1912. I blucelesti saranno protagonisti, sabato alle 17.30, sul piccolo campo della Virtus Verona (425 metri quadrati in meno rispetto al “Rigamonti-Ceppi”) e poi replicheranno la settimana seguente sul terreno dell’Albinoleffe (315 in più). Ragionando solo sul futuro prossimo, le Aquile fronteggeranno una compagine che non hanno mai battuto in dieci anni e otto precedenti (1 sconfitta e 7 pareggi), fa meglio fuori che in casa ma ha appena rimontato l’Union Brescia con tanto di gol al 96′. Insomma, sulla strada di Valente e dei suoi ragazzi c’è un bel trappolone anche tenendo conto delle difficoltà legate alla prevendita dei biglietti che toglieranno indiscutibilmente qualcosa in termini di spinta a livello emotivo.

Prepartita Virtus Verona-Lecco, parla mister Federico Valente

Mister, tante insidie come quella del campo piccolo:
«Se ne parla tanto, quella campo è una storia come quella legata alle palle inattive. La partita contro il Brescia ha fatto vedere che il campo non sta così male: noi avremo le idee chiare, comunque».

Doppia trasferta. In più, con le limitazioni per i tifosi dopo il riuscito meet&greet:
«Mi dispiace tanto, abbiamo bisogno di ognuno di loro; spero che verranno a sostenerci perché anche l’anno scorso hanno fatto un bel casino e noi abbiamo iniziato bene la gara. Dovremo essere tutti uniti, con un ex giocatore molto motivato come Metlika che non vede l’ora di scendere in campo; giocherà? Per me non è intelligente rinunciare agli ex».

Ottobre decisivo per il girone d’andata?
«L’ha detto lei che bisognava arrivare bene a questo momento: abbiamo il focus massimo sulla Virtus dopo aver analizzato la partita contro la Giana Erminio e, come ho già detto, sono ancora più fiero della squadra per come interpreta il lavoro. Deve far parte del cammino a lungo termine».

Su Mallamo e i suoi cambi di ruolo:
«La nostra idea, al di là del modulo, porta a far sapere all’uno cosa fa l’altro. Andrea non sa quanto sia forte, può fare veramente tutto, anche l’esterno per la velocità e la qualità che ha. Voglio un centrocampo polivalente per un motivo: noi cambiamo molto».

Kritta braccetto sinistro:
«Ho detto che ho 46 variazioni, non è un numero a caso. Anche Rizzo può giocare lì: abbiamo tante possibilità. Mi aspettavo i tre “grandi” nella terza partita della settimana, si è visto che Luca (Marrone, ndr) non giocava da un po’ quindi ho messo Romani ma mi ha dato una buonissima sensazione negli allenamenti; ho voluto anche proteggere il giovane. Non so ancora come giocheremo».

Il rientro di Ndongue è vicino?
«Il problema è che potrebbe far tutto, ma non può fare niente: parlo di contrasti e duelli, a ora può solo palleggiare ma la cosa più importante è in ciò che riguarda il contatto, paura compresa. Sta bene, benissimo: i controlli ci daranno delle certezze in merito al suo rientro in squadra, già sta facendo qualcosa con il gruppo e oggi ha fatto dei tiri in porta. Serve sempre attenzione, ma ne abbiamo bisogno come di Manuel (Ferrini, ndr) e Davide (Grassini, ndr)».

3-5-2?
«Buona idea questa, ma ho un’idea chiarissima rispetto a quello che vogliamo fare ma mi danno tanti problemi legati alle scelte per quanto spingono in settimana. Anche Frigerio ha fatto una bella settimana, Pellegrino è può giocare in mezzo… Sono problemi top».

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