Un nuovo terremoto scuote il calcio italiano. Mercoledì mattina i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno eseguito cinque arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Penalty”, coordinata dalla Procura di Reggio Calabria guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli. Al centro dell’inchiesta un arbitro della sezione di Reggio Calabria, Luigi Catanoso, che nel corso degli anni aveva diretto anche otto partite del Calcio Lecco 1912.
Le accuse e il sistema delle partite truccate
L’accusa per i cinque indagati è pesante: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Oltre a Catanoso, sono finiti agli arresti domiciliari Giancarlo Leone Fiumanò e Lorenzo Santoro, entrambi di Reggio Calabria e Melito Porto Salvo, e due imprenditori toscani padre e figlio, Giampiero e Tommaso Reale, titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino.
Le indagini, avviate nel gennaio 2024, sono partite da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativa a un flusso anomalo di scommesse sulla partita Benevento-Cesena del campionato Primavera 2, disputata il 13 gennaio 2024 e terminata 3-2. Su quella gara erano stati giocati circa 41mila euro, con 219 scommesse su 288 concentrate sulla vittoria del Benevento. La maggior parte delle puntate proveniva da comuni calabresi: Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi Marina e Reggio Calabria.
Il metodo: rigori inesistenti ed espulsioni pilotate
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il modus operandi dell’associazione era tanto semplice quanto efficace. L’arbitro faceva in modo che le partite terminassero con un numero elevato di gol per far scattare il pronostico “over”, ovvero il superamento di un determinato numero di reti totali per match. Per raggiungere questo obiettivo, Catanoso concedeva rigori spesso inesistenti oppure espelleva giocatori della squadra avversaria senza reale motivazione, favorendo normalmente quella le cui quotazioni permettevano introiti più elevati.
Su questi esiti falsati e pilotati, gli altri componenti dell’associazione scommettevano ingenti somme di denaro attraverso piattaforme di scommesse estere non autorizzate, ottenendo elevati guadagni. Per ampliare il bacino di partite manipolate, Catanoso reclutava e corrompeva altri colleghi arbitri, offrendo fino a 10mila euro a partita.
Le partite nel mirino degli inquirenti
Le partite direttamente coinvolte nell’indagine sono quattro incontri disputati nel 2024 e appartenenti ai campionati giovanili Primavera e Primavera 2:
- Benevento-Cesena (13 gennaio 2024)
- Hellas Verona-Cagliari (19 maggio 2024)
- Sassuolo-Verona (18 febbraio 2024)
- Napoli-La Spezia (24 febbraio 2024)
- Salernitana-Entella (9 marzo 2024)
- Cagliari-Inter (14 settembre 2024)
Per quanto riguarda la Serie C, l’associazione avrebbe inoltre indirizzato le partite Pineto-Carrarese, Casertana-Monterosi Tuscia e Pro Sesto-Triestina, tutte disputate nel 2024.
Il finanziamento del sistema criminale
A finanziare l’organizzazione erano i due imprenditori toscani Giampiero e Tommaso Reale, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino. Il gruppo utilizzava la loro attività per veicolare giocate di importi rilevanti sulle gare influenzate dagli episodi corruttivi. Inoltre, per non destare sospetti su corposi flussi di scommesse, gli indagati utilizzavano provider di scommesse esteri non autorizzati a operare nell’Unione Europea. Dalle intercettazioni emerge quella che i magistrati hanno definito una “visione societaria” del gruppo criminale. In una conversazione del 19 maggio 2024, il finanziatore Tommaso Reale afferma: «Siamo in società in tutto e per tutto. Secondo me la cosa più giusta è dividere tutto, la nostra società con la vostra società».
Gli obiettivi nel futuro
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’organizzazione non si sarebbe limitata ai campionati giovanili e alla Serie C, ma stava programmando di espandere i propri interessi anche ai campionati professionistici di serie superiore. In una conversazione intercettata del 13 settembre 2024, Catanoso si vantava della sua conoscenza con l’arbitro di Serie A Francesco Cosso (non indagato) e di avere «altri due arbitri sotto». Il procuratore Borrelli ha sottolineato che dalle attività investigative non è emerso il diretto coinvolgimento di calciatori, ma un’associazione promossa da un arbitro che aveva nel programma criminoso l’alterazione dei risultati di alcune partite con l’obiettivo di estendersi ai campionati maggiori.

I precedenti: già sospeso dalla giustizia sportiva
Il profilo di Luigi Catanoso era già finito nel mirino della giustizia sportiva. A novembre 2024, il Tribunale federale nazionale lo aveva sospeso per due anni per accuse legate a scommesse e tentativo di corruzione. Secondo quella sentenza, l’arbitro aveva cercato di manipolare l’esito di partite offrendo 3mila euro a un collega, l’arbitro Milone, in cambio di informazioni utili per piazzare scommesse vincenti su ammonizioni, rigori e sulla squadra che avrebbe segnato per prima. L’incontro era avvenuto a Firenze il 17 agosto 2024: Milone, designato per Empoli-Lazio del campionato Primavera 1, aveva rifiutato l’offerta e informato immediatamente il designatore Ciampi e il procuratore federale Giuseppe Chiné.
Ma c’era anche un precedente più lontano. Il 12 gennaio 2020, durante Virtus Verona-Gubbio di Serie C, Catanoso si era accasciato al suolo negli ultimi minuti di gioco, causando la sospensione della partita. Anche in quel caso si erano registrati flussi anomali di scommesse provenienti dalla Calabria. L’episodio aveva portato a un’inchiesta che però si era conclusa con un’archiviazione. Nonostante la sospensione, secondo l’accusa Catanoso avrebbe continuato la sua attività illecita individuando altri arbitri da corrompere per gli incontri in programma.
Gli otto incroci con la Calcio Lecco
Luigi Catanoso, nel corso della sua carriera arbitrale, aveva incrociato la strada del Calcio Lecco 1912 in ben otto occasioni tra la stagione 2016/2017 e il 2022/2023, dirigendo partite sia in Serie D che in Serie C. Un numero significativo che inevitabilmente pone interrogativi, anche se al momento queste gare non risultano essere oggetto delle indagini della Procura di Reggio Calabria, che si concentra esclusivamente su partite disputate nel 2024.
Ecco l’elenco completo degli incroci tra Catanoso e il Lecco:
Stagione Competizione Data Partita Risultato 2022/23 Serie C-A 23.10.2022 Arzignano-Lecco 0-2 2021/22 Serie C-A 29.01.2022 Lecco-Triestina 2-0 2020/21 Serie C-A 03.02.2021 Alessandria-Lecco 0-0 2019/20 Serie C-A 13.10.2019 Lecco-Pianese 1-3 2018/19 Poule scudetto 22.05.2019 Como-Lecco 3-3 2018/19 Serie D-A 17.03.2019 Chieri-Lecco 3-3 2018/19 Serie D-A 16.09.2018 Inveruno-Lecco 2-4 2016/17 Serie D-B 05.03.2017 Lecco-Virtus Bergamo 0-2
Un dato che fa riflettere: 26 gol in otto partite
Analizzando i risultati emerge un dato che non può passare inosservato: nelle otto gare arbitrate da Catanoso che hanno coinvolto il Lecco, sono stati segnati complessivamente 26 gol, una media di 3,25 reti a partita e con anche degli episodi controversi. Un numero decisamente alto, soprattutto se si considera che il modus operandi dell’associazione a delinquere smantellata dalle forze dell’ordine prevedeva proprio la manipolazione delle partite per far scattare il pronostico “over”. Il bilancio complessivo vede il Lecco uscire con tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte dagli incontri diretti da Catanoso. Tra le partite con più gol figurano il 3-3 del derby Como-Lecco nella poule scudetto del maggio 2019, il 3-3 di Chieri-Lecco del marzo 2019 e il 2-4 di Inveruno-Lecco del settembre 2018.
Va precisato che, allo stato attuale delle indagini, non vi sono elementi che colleghino queste partite della Calcio Lecco al sistema di frodi sportive emerso dall’operazione “Penalty”, che si concentra su incontri disputati nel 2024. Indubbiamente, l’elevato numero di incroci e la media-gol delle partite dirette da Catanoso in territorio lecchese lasciano inevitabilmente delle domande.











