
Ha giocato una stagione intera con le ginocchia massacrate, si è fermato solo dopo le quattro giornate di squalifica rimediate nel pomeriggio terribile di Olginate, qualcuno l’ha addirittura eletto capitano ad honorem. Alessio Bugno di professione fa il terzino sinistro, a volte ha licenza di centrale, ma la sua voglia e la sua abnegazione l’hanno infilato nel cuore di più di un tifoso.
Anche ora che è ai box dopo l’operazione al menisco laterale del ginocchio destro non fa mai mancare il suo appoggio ai compagni di squadra, che da domenica torneranno a fare sul serio nel primo turno dei playoff contro una tra Ciserano e Seregno.
Ed è proprio dal suo ginocchio destro che inizia la chiacchierata odierna: “Sta bene – confessa il terzino di Magenta – ho tolto le stampelle e sto facendo fisioterapia per mantenere adeguato il tono muscolare. Il 29 (maggio, ndr) avrò il controllo con il dott. Volpi e poi inizierò con la riabilitazione vera e propria. L’obiettivo per il rientro è fissato per luglio.”
Un luglio che lo vedrà ancora in maglia bluceleste? “Probabile, ho parlato con la società e c’è la volontà comune di proseguire insieme questa bella avventura.”
La lontananza di Bugno è limitata, se così si può dire, all’interno del campo, perchè il difensore non fa mai mancare il suo supporto ai compagni nello spogliatoio. Ma come sta la squadra in vista del match di domenica? “Abbiamo staccato per una settimana, anche se il lavoro svolto è stato buono. Da oggi tutti ricominceranno a lottare per una maglia da titolare, perchè tutti vogliono giocare un playoff”.
Come detto, spesso e volentieri Bugno è stato nominato capitano ad honorem dai tifosi, un appellativo che ridimensiona ma certamente può solo fargli piacere: ” Il capitano della squadra è Stefano (Tignonsini, ndr) perchè è stato un punto di riferimento nello spogliatoio. Il bene che mi vuole la gente per me è motivo d’orgoglio e onore.”
Chiosa finale sul “suo” Monza, in cui ha militato e per cui tifa: “Nessun pensiero in favore di una società che non mi rappresenta. Sono vicino ai giocatori perchè, a causa del mancato pagamento degli stipendi, stanno vivendo un motivo che comprendo appieno avendolo passato sulla mia stessa pelle lo scorso anno.”
