Il presidente del Basket Lecco Antonio Tallarita, scatenato dopo le imprese dei suoi ragazzi (usciti soltanto in semifinale di play-off in serie B), racconta la migliore stagione da quando è alla guida del club cittadino di pallacanestro.
Presidente, un’annata straordinaria.
«È stata un’ottima stagione, con un risultato finale strabiliante. Anche perché con un gruppo di giovani non potevamo aspettarci di più. Alla presentazione della squadra dissi che si sarebbero dovuti salvare, soprattutto perché inseriti in un girone duro con Fortitudo Bologna, Udine e altre squadre che hanno scritto la storia del basket nazionale. Invece si è formato un gruppo dalla chimica esplosiva grazie al grande lavoro di Massimo Meneguzzo, raggiungendo la salvezza con cinque settimane di anticipo, quindi i play-off e infine la semifinale che vale il quarto posto. Sono molto contento».
Qual è stato il momento più bello della stagione?
«Avevamo vinto con Udine e pensavamo fosse stato un momento di fortuna, ma poi la vittoria a Montichiari ci fece capire di essere forti. La partita più bella che avevo visto fare alla mia squadra. Poi è arrivato il successo su Montichiari all’ultima giornata di regular season che è valso i play-off, e non posso dimenticare gara tre a Cento: una gioia paragonabile alla promozione dalla serie C».
Obiettivi per il prossimo anno?
«È difficile parlare oggi di promozione, dobbiamo avere i piedi per terra. Dipende dai movimenti che ci saranno all’interno della società. Questo è stato un anno quasi unico, per poter puntare in alto bisogna avere una disponibilità economica più importante che al momento non c’è. Se poi arrivasse uno sponsor forte e ci desse una mano, allora il discorso cambierebbe. Altrimenti dovremo fare di necessità virtù, come accaduto quest’anno».
Ma a coach Massimo Meneguzzo andrà bene un’altra stagione come questa?
«Con Meneguzzo abbiamo un contratto triennale. Abbiamo già fatto dei discorsi preliminari e ci siamo presi una settimana di riflessione. Ci troveremo poi per programmare la nuova stagione e capire come muoverci. Il coach secondo me rimarrà, così come molti dei ragazzi che ancora sono giovani e hanno margini di miglioramento. Con qualche rinforzo lotteremmo per traguardi importanti».
Qui a Lecco, però, continuano a mancare le strutture.
«Le strutture purtroppo sono carenti. Se avessimo avuto la fortuna di centrare il salto di categoria non avremmo avuto il palazzetto idoneo per la Lega Due, perché il Bione non lo è. Quando arriverà la nuova Amministrazione chiederemo di ristrutturare il palazzetto; abbiamo avuto anche infortuni per la scarsa manutenzione del parquet e la cosa è molto fastidiosa, serve un intervento immediato».
