Non sempre il calcio è stato assoggettato alle logiche festive, con la pausa invernale tra Natale e Capodanno prima della ripresa il giorno dell’Epifania: c’è stato un tempo in cui la Serie A diventava la perfetta occasione per iniziare a smaltire il pesante pranzo natalizio appena consumato con amici e parenti in uno stadio di calcio.
È l’anno 1960 e la Calcio Lecco milita per la prima volta nella sua storia nel massimo campionato nazionale ed esattamente 55 anni or sono gli atleti blucelesti si stavano preparando a ricevere la Roma sotto l’imponente ombra del Resegone, che sovrasta lo stadio “Rigamonti-Ceppi” così come il resto della città.
Sono quindicimila le anime che abbandonano le tavole imbandite per recarsi nel teatro calcistico comunale e applaudire l’impresa della piccola e operaia squadra bluceleste contro la gigantesca corazzata giallorossa, che arriva in riva al lago da capolista; tra i tantissimi spettatori c’è anche il “Gringo” Sergio Clerici, che da lì a poco inizia a scrivere la sua bellissima storia con la maglia del Lecco.
In campo succede poco o nulla, l’unica occasione della partita è per Gilardoni, ma un prodigioso intervento del difensore ospite Giuliano mantiene la parità in campo sino alla fine.
Erano gli anni d’oro del pallone bluceleste e italiano, che da lì a poco iniziò a dominare anche in Europa grazie ai successi di Milan e Inter, ma quel giorno tutta Italia parlò di Ceppi, Piccioli e i suoi ragazzi, i provinciali che fermarono i metropolitani, facendo trovare un bello scherzetto sotto l’albero di Natale.


