
E’ uno scacchiere pressoché perfetto quello che Bertolini predispone in campo contro il Cavenago Fanfulla, conscio di non poter sbagliare né approccio né risultato. Primo tempo all’arrembaggio e ripresa in contenimento dell’avversario, come le squadre più mature sanno fare. “Bebeto” studia la gara e propone inizialmente una variante tattica molto interessante: slega Cataldi da compiti di pura interdizione e lo mette sulla trequarti nella moderna posizione di guastatore tra le linee.
Quantità e qualità per il 21enne romano, dai cui piedi parte l’azione che conduce Caraffa al tiro, Guerci alla respinta e Karamoko al tap-in facile facile per il vantaggio del Lecco. L’ex Bellaria gioca a tutto campo nella doppia fase, difeso dalle spalle dal duo Karamoko-Cannataro, che per caratteristiche è decisamente ben assortito. E anche i frequenti ‘tagli’ di Caraffa fanno male, molto male, alla difesa bianconera: per il classe ’98 ancora un giro ‘a secco’ dal punto di vista realizzativo, ma un’altra prestazione decisiva, supportata dai frequenti incitamenti del pubblico.
A supportare quanto detto c’è una difesa compatta centralmente e combattiva sugli esterni, con Malvestiti e Benedetti in grado di lasciare non più delle briciole a Ouarrad e Spiranelli, due elementi su cui Dossena puntava e non poco (è stato esonerato dopo la gara, ndr). E con un Salvatori in questo stato di forma, anche prendere gol diventa più difficile.
Da recuperare c’è Locatelli, che con il ruolo di finalizzatore fa non poca fatica a prendere confidenza. Le sue qualità da rifinitore si sono viste a metà primo tempo (splendido lancio ad imbeccare Caraffa, ndr), ma in quella posizione conta saper usare soprattutto la spada, più che il fioretto.
