
Un’espulsione, un rigore e un’occasione d’oro. E’ quanto di cui viene privato il Lecco durante la gara con la Virtus Bergamo. Questa volta è Catanoso di Reggio Calabria a finire sotto la lente d’ingrandimento per la sua direzione arbitrale. Alcune decisioni non chiare gettano infatti delle piccole ombre su un successo comunque legittimo e meritato come quello ottenuto dai bergamaschi.
Non è infatti che il minuto numero tre quando Deri stende Caraffa lanciato a rete: l’arbitro estrae il cartellino giallo, ma il “rosso”, sia per la posizione dei due che per la gamba alta a lambire la faccia del centravanti, sarebbe stato più adeguato; cinque minuti dopo è proprio il difensore ospite a portare avanti i suoi. Al decimo minuto lo stesso Deri viene atterrato da Meyergue mentre si trova al limite dell’area piccola: il contatto, se c’è, è decisamente veniale. Contatto decisamente più intenso tra Mister e Ronchi è quello che però non porta al calcio di rigore per il Lecco poco dopo. Giusto assegnare il penalty per il fallo di Djibo su Flaccadori, rivedibile il rosso a Locatelli per il fallo su Magrin a partita ormai finita: Loca paga probabilmente la scenata del centrocampista, che enfatizza il contatto in maniera evidente, cui Catanoso abbocca.
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