
L’incrocio tra Lecco e Caravaggio distribuisce un punto a testa. Bottino non pieno ma, in ogni caso, non si può storcere il naso per quanto guadagnato. I blucelesti, privi di Cannataro (a proposito, tra 24 ore ci sarà l’esito del ricorso), se la giocano con intensità e verticalizzazioni, condite da una buona dose di elasticità tattica: Bertolini disegna infatti un 4-2-3-1 in fase di possesso palla, con la posizione del ‘9’ occupata, a turno, da Locatelli, Ronchi, Matic e pure Cataldi.
Da due situazioni simili nascono migliore occasione e gol: prima ‘Loca’ inventa per Ronchi, che sbaglia, poi lo stesso centravanti non spreca l’ottima assistenza di Matic e porta in vantaggio ai suoi. Ai padroni di casa viene concesso soprattutto il tiro da fuori, arma sempre disinnescata da Salvatori. La ripresa è invece un inno alla sofferenza: il baricentro viene arretrato di 20-30 metri, il Caravaggio si sveglia, passa al 4-2-4 e le difficoltà aumentano esponenzialmente in fase offensiva. Per quaranta minuti buoni, infatti, non si vede una ripartenza degna di questo nome: ad incidere c’è anche l’atteggiamento indolente e passivo del subentrato Meyergue (fuori Locatelli per infortunio, ndr), un comportamento che non è passato inosservato. I biancorossi colpiscono una traversa e dopo un minuto pareggiano con Guercilena, poi, per venticinque minuti, il Lecco bada più che altro a non perdere la gara.
Quarto punto in trasferta per i blucelesti, che non accorciano sul Dro ma guadagnano su Scanzorosciate, Cavenago Fanfulla e Virtus Bolzano.
