
Quantomeno per i penalty, non è l’anno della Calcio Lecco 1912.
In circa cinque mesi di attività agonistica, la squadra di mister Marco Gaburro ha beneficiato solamente in un’occasione della migliore occasione per andare a segno. Si era solo all’inizio del campionato: Lecco-Bra, seconda giornata d’andata, 23 settembre 2018. Fallo di mano sul colpo di testa e realizzazione di Nicola Segato: palla da una parte e portiere dall’altra.
Stop, fine delle trasmissioni. Il Lecco dagli undici metri ci è tornato solamente in occasione della gara di Coppa con il Mantova, lasciando per strada una qualificazione agli ottavi che sarebbe stata quantomai meritata. Poche, però, anche le occasioni in cui il rigore non è stato assegnato per una svista arbitrale. In ogni caso, il dato sui gol fatti parla chiaro: sono la bellezza di quaranta, miglior attacco per distacco di tutto il raggruppamento A.
Pochi rigori? Ecco perchè
Insomma, sembra evidente che i blucelesti propongano un tipo di gioco che li porta ad attaccare l’area dosatamente e con grande intelligenza, sfruttando anche tiro da fuori e, soprattutto, calci piazzati; davvero pochi i palloni buttati addosso a Capogna, Fall e Lella, che di rado hanno dovuto fare a sportellate negli ultimi diciotto metri.
Per ricordare quale sia il modo che il Lecco preferisca per far male, la memoria va riportata indietro solo di qualche giorno: in occasione delle due marcature realizzate contro l’Arconatese, la banda guidata da Gaburro sfrutta alcune tra le armi migliori a disposizione; prima Moleri trova l’angolo giusto, poi va in scena il contropiede perfetto, specialità della casa, firmato da Merli Sala, D’Anna, Fall, Magonara, ancora D’Anna e Lisai.
Ottanta metri di campo coperti nel giro di pochi secondi: box-to-box direbbero gli inglesi. Un contropiede che porta dritto verso la Serie C.
