Una sconfitta pesante, 33 a 5, quella subita nell’ultimo turno di campionato da Rugby lecco contro Banco San Giorgio CUS Genova. Pur considerando la partenza di quest’anno di un giocatore fondamentale come Milani i blucelesti della palla ovale in questo inizio di campionato stanno soffrendo.
Per cercare di capirne i motivi abbiamo sentito l’allenatore Adrian Di Giusto. Domenica a Genova una sconfitta pesante, Di Giusto, di chi è la colpa? “E’ stata una partita dura, anzi durissima. Loro hanno un pacchetto di mischia di qualità, in cui vi sono un argentino e nazionali di categoria italiani e con un signor allenatore come Manuel Ferrari. Genova è una squadra molto ordinata, piazzata, con esterni di qualità come Sandri. Inoltre quest’anno Genova si è rinforzata per cercare di salire di categoria visto che l’anno scorso era arrivata ai play off”.
“Noi non eravamo al 100% visto che Ziliotto aveva la febbre e durante la partita si è fatto male Localtelli. Probabilmente si tratta di uno strappo”.
A proposito di infortuni quest’anno siete tempestati dalla sfortuna: “Noi non abbiamo una struttura ed un’organizzazione adatti alla categoria. L’anno scorso avevamo un fisioterapista in squadra che quest’anno se ne andato per il calcio, là pagano di più. Abbiamo una piccola convenzione con un centro fisioterapico che costa 30 euro a seduta e che ogni giocatore si deve pagare. E’ evidente che quando uno dei nostri si infortuna non può sempre permettersi 5 sedute e quindi facciamo un pò del ‘fai da te’, da qui sorgono i problemi degli infortuni e dei recuperi lenti”.
Domani ci sarà l’incontro tra l’Italia e la Nuova Zelanda come la vedi? “Essendo argentino francamente mi interessa di più Francia Argentina. In ogni caso, e non sono io a scoprirlo, la Nuova Zelanda è fortissima è una squadra che non molla mai. Recentemente l’Argentina ha resistito fino al 70°, poi loro hanno messo la quinta ed hanno vinto. L’Italia è debole nei placcaggi in quanto anche se placcano non lo fanno avanzando. Inoltre è troppo debole nei centri. Insomma la vedo dura per l’italia”.
