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Bruschi e Villani

Lecco ?Umilt�, per favore !!!

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Tempo di lettura 3 minuti

Un Lecco imbarazzante nella partita più importante.

Scusate il gioco di parole ma è per sdrammatizzare una delle più brutte gare giocate dal Lecco in questa stagione. Peggio anche di quella di Mapello.

Il perché sia capitata non è facile da capirsi, ma è probabilmente un insieme di più fattori.

Innanzitutto, e non ce lo leva nessuno dalla testa, la sottovalutazione dell’avversario. Il Lecco pensava di fare un solo boccone della piccola Castellana. E invece il boccone è diventato lui stesso.

Inoltre mancava Chessa ovvero la fonte del gioco offensivo bluceleste e al suo posto è stato messo Vaglio che non ha la maturità calcistica, e forse neanche i “numeri”, per sostituirlo in quella posizione.

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Poi è stato messo in campo Martin Asiedu. Lo stesso che in intervista, in settimana, da una parte diceva di essere disponibile ma dall’altra affermava che non era a posto.

Delle due l’una: o mister Roncari ne ha sopravvalutato le condizioni fisiche e mentali, oppure il giocatore gli ha mentito pur di giocare. Oppure, più semplicemente, Martin ha deluso. Tutti.

Inoltre anche i due marcatori, Uggè e Rudi, oltre a Maggioni e Redaelli, spesso si dimenticano di marcare in area piccola. Nel fermare giocatori in movimento, su azione, sono spesso bravi. Fanno della corsa e del fisico il loro punto di forza, oltre a qualche abilità tecnica. Ma quando, su calcio fermo o corner, devono spintonare, abbracciare, sgomitare, fare tutto quel che si richiede a un difensore per fermare l’avanti avversario, svaniscono. Anche su azione, qualche volte, si “dimenticano” dell’attaccante proiettati come sono a far ripartire l’azione.

Insomma, il Lecco non era composto da fenomeni prima di questa gara e non è fatto da asini dopo questa sconfitta. Ma riflettere su certe mancanze e su certi atteggiamenti da prima donna e da giocatori che già si vedevano proiettati in vetta, forse è salutare. Salutare perché permetterebbe, se presa nel giusto verso, di fare di questa sconfitta un trampolino di lancio per tornare umili e combattivi. Intendiamoci: anche a Castel Goffredo la squadra ha lottato e ha sfiorato anche il clamoroso pareggio. Ma non si può sempre regalare un tempo all’avversario e poi gridare alla sfortuna se non ti riesce la rimonta da record.

Il brutto di questa sconfitta è che il Lecco ora affronterà due formazioni, la Caronnese e il Pontisola, la prima in casa la seconda fuori, in due domeniche di fila. E se la gara contro la Caronnese non dovesse girare per il verso giusto, quella di Ponte San Pietro diverrebbe drammatica.

Insomma, il Lecco andando a perdere a Castel Goffredo si è messo in una brutta situazione psicologica. È costretto a riprendere a vincere contro la squadra più forte del torneo. E poi dovrà affrontare forse la squadra che più di tutte può aspirare alla vittoria finale, ovvero il Pontisola.

Dalle stelle di una settimana fa, alle stalle in cui si è cacciato in queste ore, il Lecco deve rialzarsi al più presto. Ma non sarà facile, questa volta. Ci vorrà uno sforzo suppletivo perché davanti non avrà Trento, Mezzocorona, Seregno o, nonostante la sconfitta, Castellana. Dovrà davvero dare tutto e anche di più.

Ce la può fare, naturalmente, anche perché il pubblico è ancora tutto con lui, ma Lecco, per favore, non fare più certe figure solo perché ti credevi già “arrivato”…

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