Di bomber, o presunti tali, ne sono passati tanti da Lecco.
Ma pochi, almeno negli ultimi anni, hanno saputo conquistare il cuore di molti tifosi come è stato invece in grado di fare Filippo Fabbro.
Quando giunse nella nostra città, era un attaccante che aveva fatto sfracelli in tutte le categorie dilettantistiche ed era in cerca della consacrazione.
Arrivò in prestito secco dalla Spal, che ne aveva appena acquistato il cartellino dall’Este trascinata dai suoi 26 gol nella precedente stagione.
Ebbene, lui seppe debuttare con un gol su punizione durante il match casalingo contro il Renate, poi terminato per 2-2.
I primi 6 mesi furono devastanti: 17 partite, 8 gol e il Lecco a soli tre punti dalla capolista Tritium.
Poi le difficoltà che tutti sappiamo impedisero alla squadra Bluceleste di arrivare anche solo nei playoff e il campionato finì con un anonimo 7° posto, sebbene il bomber friulano riuscì a portare a 13 le sue marcature stagionali.
I mesi estivi e le richieste della Spal misero a dura prova la sua permamenza in squadra, ma alla fine il prestito venne tramutato in comproprietà, con la soddisfazione di tutte le parti in causa.
Qualcosa però si ruppe ben presto.
Le pressioni su di lui, il dualismo con Temelin, il rapporto difficile con Del Piano prima e Pellegrino poi, il gol che fatica ad arrivare e la squadra sempre più ultima ne condizionano pesantemente il rendimento.
Il vero Fabbro si rivede il 9 Novembre 2011, durante il match di Coppa Italia con “quelli dell’altra sponda”, quando sigla una doppietta (con l’ultima marcatura al 93′ sotto la Curva Nord) che manda in paradiso il Lecco per qualche ora.
In campionato non va però meglio, Pellegrino viene cacciato a febbraio ed al suo posto arriva lo sconosciuto Giacomo Modica, che, con il suo 4-3-3, rianima una squadra e degli attaccanti che non vedono più la porta da mesi.
La retrocessione di Mantova però interromperà il rapporto tra lui e una squadra che ha imparato ad amare.
In estate arriva la chiamata del Fano, in cui segna subito la sua prima marcatura, ma purtroppo per lui rimarrà anche l’unica in questi primi 6 mesi.
Ora per lui si aprono le porte del Castiglione, ambizioza squadra di Seconda Divisione che, si spera, possa riconsegnare al calcio il vero Filippo Fabbro.
A lui, da parte mia, va il più grosso in bocca al lupo, sperando che un giorno ci si possa reincontrare e vincere, ovviamente insieme!
