Arrivato non lontano dal gong finale del calciomercato invernale, Francesco Bolzoni ha impiegato poco a prendere le redini del centrocampo della Calcio Lecco 1912. Il trentenne centrocampista di scuola Inter, prelevato in prestito dal Bari, con cui è in scadenza a giugno 2021, dopo le prime due settimane di quarantena a in città ha fatto rientro a casa per riunirsi con la sua famiglia. Lì sta allenandosi e cercando di capire se, ed eventualmente quando, ci sarà la possibilità di tornare ad allenarsi al “Rigamonti-Ceppi”.
«Durante gli ultimi allenamenti nello spogliatoio – spiega Bolzoni a LCN Sport – stavamo a un metro dal compagno, lo stesso che poi contrastavamo sul campo poco dopo. Adrenalina e duello ti portano a giocare normalmente, del resto. Sarà strano, eventualmente, applicare il protocollo per trasferte e lungo ritiro in albergo. Se si potrà riprendere a giocare e fare le cose normalmente sarà un conto, ma farsi sei settimane di ritiro in hotel, chiusi rispetto al resto del mondo e rischiare lo stop dopo, per fare un esempio, sole quattro non mi convince. In Serie C ci sono più motivi per non farci ripartire rispetto a quelli che dicono il contrario».
In alcune società, il 16 marzo, non sono stati versati regolamente gli emolumenti di gennaio e febbraio, tematica molto cara alla terza serie: «Non è giusto, in soli quindici giorni di blocco non si possono non avere le finanze per pagare dei professionisti. Pagare la tranche di marzo permette alle società di mettersi d’accordo per ciò che arriva dopo con i giocatori, che sono intelligenti. A Lecco la proprietà ci sta facendo vivere questo periodo in modo tranquillo e si sta interessando a noi, il lavoro da tramite lo fa capitan Malgrati, che è anche referente per l’Aic»
Il percorso in bluceleste di Bolzoni è da semaforo verde: «Provenivo da una situazione particolare come quella di Imola, a Lecco mi sono trovato subito bene con il modo di giocare del mister, compagni e staff mi hanno dato una mano ulteriore. Eccezion fatta per la gara di Alessandria, dove siamo andati tutti in difficoltà per vari motivi, sono contento di come sono andate le altre cinque partite. Di sicuro non mi manca mai la fame e sudo la maglia, posso fare ancora questo lavoro e me lo sono dimostrato in questo periodo. Rimanere? Ne ho già parlato con il mister, mi piacerebbe perchè mi sono trovato bene con tutti gli uomini della società. Bisognerà capire anche cosa farà il Bari se non sarà ripescato in Serie B»ò
Per lui si è trattato anche del ritorno al calcio del Nord Italia: «L’ultima esperienza era stata a Novara, ma ho passato un anno e mezzo più dal fisioterapista che in campo. Nel girone “A” si gioca di più a calcio rispetto al “C”, dove il fattore ambientale conta tanto, e al “B”, dove a livello di gioco non sono proprio impazzito. Fare la Serie B a Lecco? Nel corso della stagione è stato cambiato molto, ma partire con la marcia giusta a giugno vorrebbe dire puntare ai play-off e tentare il salto di categoria. Già quest’anno sappiamo di valere più della nostra posizione attuale e che la squadra attuale è forte, ce lo siamo detti dopo la partita con l’Arezzo».
