Quattromila euro. A tanto, ogni settimana, ammonta la cifra spesa dalla Calcio Lecco 1912 per eseguire i test medici previsti dal protocollo stilato dalla Figc e consegnato alle società sportive, contenente le indicazioni sulla gestione del Covid-19. Una cifra decisamente rilevante, un bel macigno sui già complessi bilanci delle società di Lega Pro. Nonostante ciò, i blucelesti si stanno preparando nel miglior modo possibile alla prossima stagione ufficiale, che prenderà il via il prossimo 27 settembre: altrove, per capirci, le difficoltà economiche e gestionali sono decisamente più importanti rispetto a quelle vissute all’ombra del Resegone.
«Abbiamo assemblato una buona squadra, ma chiaramente i costi sono quelli che sono, in società sono tutti arrabbiati. Stiamo facendo ciò che dice la Lega, ma non siamo per nulla contenti di quanto è necessario fare – spiega Angelo Maiolo, diggì bluceleste, senza mezzi termini -. Berretti e varie Under dovrebbero essere sottoposte ai medesimi test, ma questo non avviene: da sanitario mi sembra un’assurdità, perché non sono immuni al Covid». Dal punto di vista infrastrutturale, il “Rigamonti-Ceppi” ha fatto dei passi in avanti: «La palestra sarà coperta a breve con una tensostruttura, in sede stiamo facendo delle migliorie, siamo disposti a fare perché Lecco merita uno stadio all’altezza, dato che in giro non ce ne sono molti così».
«E’ stato difficile avviare questa stagione, passando da lockdown, stipendi e cassa integrazione: io e Fracchiolla ci abbiamo lavorato molto. Mi prendo un vanto relativo ai giovani: in questi tre mesi sono stati la mia priorità, i primi a essere accontentati, ma la situazione è stata tragica». Dal punto di vista sanitario, tanto è affidato al medico sociale dott.ssa Chiara Airoldi: «Sta lavorando tantissimo insieme ai due fisioterapisti (Gianola e Maroni, ndr), tutti i giorni passa dallo stadio e ci dà grande disponibilità. Un grande “grazie” a lei».
